(Minghui.org) Lo scorso 6 luglio un uomo di 70 anni, residente a Feicheng nella provincia dello Shandong, è stato condannato a un anno di prigione e multato di 5.000 yuan (circa 637 euro) per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

La condanna di Zhou Chuanzhong deriva da un incidente avvenuto il 19 febbraio scorso. Quella sera l’uomo era uscito per distribuire materiale informativo del Falun Gong nel vicino distretto di Daiyue, a Tai’an, che sovrintende alla città di Feicheng. Il giorno dopo è stato denunciato alla polizia.

Il 28 febbraio 15 agenti hanno fatto irruzione nella sua abitazione e lo hanno arrestato. Tra loro c’erano il vice-capitano Xu Chongjun e l’agente Zhao Feng dell’Ufficio per la sicurezza interna del distretto di Daiyue, oltre agli agenti della stazione di polizia di Zhoudian.

La polizia ha confiscato a Zhou il materiale informativo del Falun Gong, inoltre ha installato segretamente un dispositivo di localizzazione sulla sua bicicletta elettrica. L’uomo se n’è accorto solo quando la bicicletta si è rotta e i meccanici hanno scoperto il dispositivo.

Mentre era detenuto alla stazione di polizia di Zhoudian, Zhou ha ricordato agli agenti che è assolutamente lecito praticare il Falun Gong e ha chiesto di smettere di perseguitare i cittadini rispettosi della legge come lui.

Il giorno successivo, 1º marzo, l’Ufficio per la sicurezza interna del distretto di Daiyue ha rilasciato Zhou su cauzione di un anno. Nei mesi successivi i funzionari hanno continuato a fargli pressione affinché scrivesse dichiarazioni di rinuncia alla sua fede. Zhou si è rifiutato e il suo caso è stato sottoposto alla Procura della città di Feicheng, che ha proceduto all’incriminazione.

Il 6 luglio Zhou è stato processato dal tribunale della città di Feicheng. Il giudice Li Xin ha presieduto l’udienza, con Ding Xiyuan e Wang Jianku come giudici aggiunti. Zhang Bo era l’assistente di tutti i giudici, mentre Zhao Wei era il cancelliere. All’udienza erano presenti i procuratori Ma Ruoxi e Zhang Guoqing.

Zhou non aveva un proprio avvocato e il tribunale ne ha nominato uno, Geng Chaomei, per dichiararlo colpevole.

Al termine dell’udienza, Zhou è potuto tornare a casa. Il 2 agosto l’uomo è stato condannato a un anno di pena detentiva ed è stato multato di 5.000 yuan. Quel giorno l’agente Zhao, che lo aveva arrestato, e Nie dell’Ufficio di sicurezza interna del distretto di Daiyue, lo hanno portato all’ospedale di medicina cinese della città di Tai’an per una visita medica. Gli è stato riscontrato un tumore della grandezza di un pugno nell’addome, ma Zhao e Nie lo hanno comunque accompagnato al Centro di detenzione della città di Tai’an, nonostante la sua richiesta di essere messo in libertà provvisoria, perché doveva prendersi cura della moglie paralizzata.

Dopo aver letto i risultati del suo esame sanitario, Il centro di detenzione ha rifiutato di ammetterlo. Solo allora Zhao e Nie lo hanno riaccompagnato a casa.

Il 16 agosto Zhou è stato avvisato di dover pagare la multa del tribunale entro quel giorno. Il figlio, che era preoccupato per eventuali ulteriori problemi, ha pagato la multa.

Non è chiaro quando Zhou potrà essere ripreso in custodia per scontare la pena.

Precedente incarcerazione di tre anni e dieci mesi

Prima di andare in pensione, Zhou lavorava presso l’Ufficio di rilevamento geologico della provincia dello Shandong. Il suo lavoro si svolgeva all’aperto e questo, nel corso degli anni, ha causato notevoli danni alla sua salute. Tutti i suoi sintomi, tuttavia, sono scomparsi nel 1996, poco dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong. Anche sua moglie, Wang Shuhua, si è unita a lui nella pratica. In seguito è rimasta paralizzata a causa della sistematica repressione.

Dopo l’inizio della persecuzione, la loro abitazione è stata perquisita ed entrambi sono stati strettamente monitorati. Zhou è stato arrestato diverse volte e gli è stato sospeso lo stipendio per periodi di tempo imprecisati.

Per evitare ulteriori persecuzioni, Zhou e sua moglie hanno vissuto lontano da casa. Il 26 febbraio 2006 i coniugi sono stati arrestata a Sanhe, nella provincia dell’Hebei. Quel giorno sono stati prelevati anche il figlio, la nuora e il nipotino di tre anni che vivevano con loro.

Mentre i suoi cari sono stati presto rilasciati, Zhou è rimasto in custodia e in seguito è stato condannato a tre anni e mezzo dal tribunale della città di Sanhe. L’uomo ha subito brutali torture nella prigione di Tangshan, nella provincia dell’Hebei. Poiché si è rifiutato di rinunciare al Falun Gong, la sua pena è stata prolungata di quattro mesi e, nel gennaio 2010, è stato rilasciato.

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