(Minghui.org) Il 9 agosto scorso Wang Zexuan, della città di Chishui, nella provincia del Guizhou, è stato arrestato per aver diffuso informazioni sulla persecuzione del Falun Gong, una disciplina spirituale che è perseguita dal Partito Comunista Cinese (PCC) dal 1999.

Wang Zexuan è attualmente recluso nel centro di detenzione n. 3 della città di Zunyi. I dettagli del suo arresto non sono chiari.

L’uomo, originario della contea di Hejiang nella provincia del Sichuan, ha lavorato come insegnante e avviato uno studio fotografico e un ristorante. Nel 1997 ha iniziato la pratica del Falun Gong, cui attribuisce il merito di averlo aiutato ad abbandonare molte cattive abitudini, tra cui il fumo, l’alcol e il gioco d’azzardo.

Nel luglio 1999, due mesi dopo l’inizio della persecuzione, il praticante è stato arrestato, recluso per più di 10 giorni e, all’inizio del maggio del 2000, è stato nuovamente incarcerato. Nei due decenni successivi ha dovuto affrontare frequenti vessazioni e arresti. Ha trascorso due periodi in un campo di lavoro e uno di reclusione per un totale di sette anni e mezzo.

Due periodi in campo di lavoro

Nel marzo 2003 Wang, per aver prodotto materiale informativo sul Falun Gong, è stato arrestato dalla polizia a Chishui, nella provincia del Guizhou, a circa 60 miglia (circa 96 chilometri) dalla sua città natale, nella contea di Hejiang. La polizia gli ha imposto due anni nel campo di lavoro forzato maschile di Guizhou e hanno ordinato ai detenuti di picchiarlo, fino a fargli perdere i sensi.

Wang, dopo essere stato rilasciato con un anno di anticipo, si è trasferito per lavoro nella città nord orientale di Shenyang nella provincia del Liaoning, a circa 1.700 miglia (circa 2.736 chilometri) dalla sua città natale. La polizia di Hejiang lo ha seguito fin lì e lo ha spesso molestato. Il praticante, a causa delle minacce degli agenti, è stato licenziato dal suo capo d’azienda e costretto a ritornare a Hejiang.

Nell’inverno del 2005 il praticante, sia a Chishui che a Hejiang, è stato nuovamente arrestato dalla polizia. Nel centro di detenzione della città di Chishui, le guardie lo hanno legato a un albero e frustato con una cintura di cuoio. Nel marzo 2006 è stato portato nel campo di lavoro forzato maschile del Guizhou per scontare una pena di tre anni.

Il 16 maggio 2007 tre guardie, tra cui Wang, Tu Zhongjiu e uno di cui non si conosce il nome, hanno picchiato Wang nel tentativo di costringerlo a rinunciare al Falun Gong. Il suo corpo era coperto di ferite e lividi e, per impedirgli di gridare, gli hanno tappato la bocca. Quando le guardie si sono stancate di picchiarlo, hanno preso una pentola di acqua bollente e gliel’hanno versata addosso, provocandogli gravi ustioni rper cui ha dovuto essere ricoverato in ospedale per due mesi.

Rievocazione della tortura: Acqua bollente versata su un praticante

Nel novembre 2008 Wang è stato rilasciato e, mentre continuava a subire persecuzioni da parte della polizia, ha vissuto in una casa abbandonata a Hejiang.

Condannato a tre anni e sette mesi di carcere

Il 7 giugno 2012 Wang è stato nuovamente arrestato per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong nella città di Luzhou, che ha la giurisdizione su Hejiang e recluso nel centro di detenzione del distretto Naxi a Luzhou. Il 10 gennaio 2014 il tribunale del distretto Naxi ha tenuto un’udienza sul suo caso. A fine luglio 2014 i suoi familiari hanno confermato che era stato condannato a tre anni e sette mesi e iI 5 novembre 2014 è stato trasferito nel carcere di Jiazhou.

Dal 2006 la prigione di Jiazhou è stata utilizzata per recludere i praticanti maschi del Falun Gong del Sichuan, che hanno subito una varietà di crudeli metodi di tortura. Negli ultimi 17 anni, sono stati perseguitati a morte o sono deceduti, poco dopo essere stati rilasciati dal carcere, almeno 24 praticanti del Falun Gong.

Uno dei metodi di tortura prevedeva che ai praticanti fossero concessi solo 20 secondi per mangiare, inoltre erano costretti a sedersi nella posizione del doppio loto e non potevano sollevare da terra il piatto, quindi dovevano abbassare la testa e mangiare come animali. Dopo il conteggio da 1 a 20 da parte di una guardia carceraria, i praticanti dovevano smettere immediatamente di mangiare.

Altri metodi di tortura comprendevano la permanenza per lunghe ore in piedi, la privazione del sonno, scosse elettriche, percosse e l’obbligo di svolgere lavori faticosi non retribuiti. I praticanti non potevano parlare tra loro e veniva loro ordinato di scrivere “rapporti di pensiero” e dichiarazioni di garanzia per rinunciare alla loro fede. Coloro che si rifiutavano di seguire gli ordini venivano sottoposti a una “gestione rigorosa”, spruzzati con acqua al peperoncino o torturati da altri detenuti. A volte le guardie, dopo averli spruzzati con acqua al peperoncino, mettevano loro subito caschi da motociclista sulla testa. Le guardie chiamavano questa tortura “andare in moto”.

Wang, dopo essere stato rilasciato, si è spostato da un luogo all’altro per nascondersi dalla polizia. Gli agenti, non riuscendo a trovarlo, hanno spesso contattato i suoi familiari e li hanno molestati al telefono. Nel 2021, quando la polizia di Hejiang li ha chiamati di nuovo, ha affermato che, se il loro caro fosse tornato a casa promettendo di non praticare il Falun Gong, non lo avrebbero molestato. Non è chiaro se Wang abbia ubbidito.

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