(Minghui.org) Il sito Minghui ha recentemente confermato che una donna di 57 anni, residente a Dongying nella provincia dello Shandong, è diventata invalida dopo essere stata molestata nell’estate dell’anno scorso per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
La scorsa estate Li Jifang è stata molestata da due agenti della stazione di polizia di Binhai. Il disagio mentale ha peggiorato i sintomi della secchezza delle fauci che aveva sviluppato durante una precedente detenzione, avvenuta a causa della pratica del Falun Gong. In seguito è stata costretta a letto, a causa di altre patologie sconosciute. Poiché il marito soffre di una malattia mentale, Li si è trasferita dalla madre perché questa si prendesse cura di lei. Non riuscendo a trovarla presso la sua abitazione, la polizia ha continuato a perseguitare la madre, chiedendo della figlia.
La persecuzione dei suoi cari
Nel 1998 Li, che lavorava per una società di gestione immobiliare, ha iniziato a praticare il Falun Gong. Anche la madre, la sorella maggiore, il fratello minore e sua moglie si sono uniti a lei nella pratica. Quando un anno dopo è iniziata la persecuzione, sono stati tutti presi di mira per la loro fede condivisa.
La madre di Li, Ye Kangfen, di 83 anni, viene spesso molestata a casa dalla polizia, dagli operatori della comunità e dai funzionari del posto di lavoro del defunto marito.
Nei primi anni di persecuzione la sorella di Li, Li Cuie, si è recata a Pechino per fare appello in favore del Falun Gong ed è stata detenuta per un anno nella capitale cinese. In seguito le sono stati inflitti tre anni di lavori forzati per aver distribuito materiale del Falun Gong. È stata anche trattenuta in un centro per il lavaggio del cervello e le sono stati sospesi lo stipendio e la pensione.
Al fratello di Li, Li Jiwei, sono stati inflitti due mandati in un campo di lavoro, per un totale di sei anni, ed è stato licenziato dal suo posto di lavoro. Nel 2011 anche sua moglie è stata arrestata.
La persecuzione di Li
Nei primi anni di persecuzione, Li è stata costretta a vivere lontano da casa per nascondersi dalla polizia, ma è stata comunque arrestata. Durante il periodo di detenzione, il figlio di circa sette anni, la suocera anziana e malata, oltre al marito malato di mente, sono stati lasciati in una situazione disastrosa.
Nel 2005 Li è stata nuovamente arrestata e tenuta in un centro per il lavaggio del cervello.
Nel marzo 2016, la donna è stata arrestata per aver presentato una denuncia penale contro Jiang Zemin, l’ex leader del regime comunista cinese che ha ordinato la persecuzione. Durante le due settimane di detenzione ha sviluppato secchezza delle fauci. Poco dopo essere stata rilasciata, ha saputo che le autorità stavano cercando di portarla in un centro per il lavaggio del cervello. La donna è stata costretta a vivere per quattro mesi lontano da casa, per evitare di essere perseguitata.
Il 21 giugno 2017 un ufficiale del Comitato residenziale di Shengnan ha chiamato Li e le ha chiesto se praticasse ancora il Falun Gong. Lei ha risposto di sì. Nel pomeriggio la polizia l’ha chiamata di nuovo, ma lei non era in casa. Quando è tornata la mattina successiva, è stata fermata da un agente di polizia e da una persona del suo posto di lavoro fuori dal suo appartamento, che le hanno nuovamente chiesto se praticasse ancora il Falun Gong.
Il 26 aprile 2018 Li, in pensione da un anno, ha ricevuto una telefonata dalla segretaria di una comunità locale, che le ha detto che, il giorno successivo, sarebbe andata a controllare la sua valvola del gas naturale. Il giorno dopo la segretaria si è presentata con un direttore uomo. Non hanno parlato di controllare la valvola, ma le hanno chiesto informazioni riguardo alla sua pratica del Falun Gong e le hanno intimato di non uscire a distribuire materiale informativo.
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