(Minghui.org) I miei genitori hanno divorziato quando avevo due anni e mio padre si è trasferito all’estero quando ho compiuto sei anni; da allora, sono sempre dipesa da mia madre. Nel 1997, quando mia madre ha iniziato a praticare la Falun Dafa, anch’io ho iniziato a praticare e a studiare gli insegnamenti. In quel periodo, sempre più persone nella nostra zona studiavano la Fa. La nostra casa era diventata un luogo di studio della Fa.
Ogni giorno praticavamo insieme gli esercizi nel parco, certe volte praticavo con mia madre e altre volte giocavo con altri giovani praticanti che abitavano nei dintorni. Dopo aver praticato gli esercizi, tutti venivano a casa mia per studiare la Fa. Io giocavo nelle vicinanze e ascoltavo. Sentivo che ogni giorno era molto felice e appagante.
Purificazione del corpo
Poco dopo aver ottenuto la Fa, il mio corpo ha iniziato a essere purificato. Ho avuto la febbre per diversi giorni e la dissenteria. Emettevo un liquido bianco e denso. Mia madre si stava cominciando a preoccupare e mi ha chiesto se volessi prendere delle medicine. Con fermezza le ho detto che non ne avevo bisogno. Il giorno dopo mi sono svegliata e le ho detto che stavo bene e che non mi doleva più lo stomaco. Mi ha toccato la fronte per scoprire che non avevo più la febbre. Da quel momento in poi, mia madre ha avuto la certezza che il Maestro si stava prendendo cura di me.
Un’altra volta avevo una crosta e una grossa ferita su un occhio, si era infettato e non riuscivo ad aprirlo. Mia madre temeva che se l’ascesso si fosse rotto avrebbe lasciato una cicatrice e che da grande l’avrei potuta incolpare di non essersi presa cura di me e di aver lasciato che una ferita mi sfigurasse; così, ha deciso di somministrarmi degli antibiotici per via endovenosa.
In quel periodo mia madre lavorava in ospedale, era un’infermiera nota per la sua capacità di riuscire a trovare una vena per inserire la flebo al primo tentativo. Le altre infermiere non riuscivano a farlo per i bambini di pochi mesi, ma mia madre riusciva al primo tentativo; quel giorno, tuttavia, non è riuscita a farmi la flebo.
Si è resa conto che non avrei dovuto fare né flebo né iniezioni e mi ha detto: “Se ti ritrovi con una cicatrice sul viso, non dare la colpa a me”. Ho risposto che non c’era problema e che non avrei dato la colpa a lei. La mattina dopo, quando mi sono svegliata, avevo il viso ricoperto di pus e sangue, ma non si notava alcun foro da dove potesse essere uscito il liquido. Mia madre mi ha aperto l’occhio e ha trovato un foro di spillo all’interno della palpebra. Il pus era trasudato da quella piccola apertura; quindi, non c’era alcun segno accanto all’occhio. Abbiamo pensato che fosse un fatto davvero incredibile.
A metà del 1998 ho fatto un sogno ne quale ho visto dei cadaveri stesi a terra e altre figure vestite di nero che uccidevano le persone. Mi hanno vista e volevano arrestarmi. Sono corsa a casa e mi sono nascosta dentro l’armadio. Gli uomini vestiti di nero mi hanno trovata e mi hanno ordinato di dargli i libri della Dafa e che mi avrebbero ucciso se non glieli avessi consegnati. Gli ho risposto con fermezza che non avrei mai rinunciato ai miei libri, nemmeno se mi avessero uccisa. Poi mi sono svegliata e ho raccontato il sogno a mia madre. Allora non mi rendevo conto che si trattava di una prova di vita o di morte. Sapevo solo che ero molto determinata a praticare.
Protestare ed essere arrestati
Tre giorni dopo il 25 aprile 1999, giorno in cui tanti praticanti sono andati a protestare pacificamente a Pechino per il diritto di praticare, anch’io e mia madre siamo andate al governo municipale di Dalian per protestare. La polizia è venuta ad arrestarci. Ero magra, ma mi sentivo molto forte e mi sono aggrappata saldamente alla ringhiera. Ci sono voluti due agenti per tirarmi via. Ci hanno portate in un posto lontano e ci hanno rilasciate.
Mia madre, in seguito, ha detto di voler andare a Pechino per fare appello; le ho detto che sarei andata anch’io. Non avevo paura, volevo solo difendere il Maestro. Poiché il giorno dopo mia madre doveva andare al lavoro, è andata invece a Piazza Tienanmen da sola, ha fatto un giro, ma non ha trovato altri praticanti e non sapendo nemmeno dove fosse l’ufficio delle petizioni, è tornata a casa.
Il primo giorno del Capodanno 2000, mia madre mi ha portata al parco insieme ad altri praticanti per praticare gli esercizi. La polizia ci ha prelevato e trattenuto in un centro di riabilitazione per tossicodipendenti. Ogni giorno trasmettevano programmi televisivi per farci il lavaggio del cervello, ci ordinavano di scrivere dichiarazioni promettendo di non praticare, ci minacciavano e tentavano in ogni modo di persuaderci. Le guardie hanno preso a calci me e una bambina due anni più giovane di me. Sapevano che provenivamo entrambe da famiglie con un solo genitore e se loro fossero stati detenuti, non ci sarebbe stato nessuno a prendersi cura di noi. Agivano in questo modo per cercare di costringere mia madre e un altro praticante a rinunciare alla Dafa.
In quel periodo avevo solo 13 anni, ma mi sono coraggiosamente assunta la responsabilità di prendermi cura di mia sorella. Il centro di riabilitazione per tossicodipendenti era a più di un’ora di macchina da casa nostra.
Ho portato mia sorella a visitare nostra madre. Le guardie non ci hanno lasciato entrare, perciò siamo corse sulla piccola collina dietro l’edificio e abbiamo gridato il suo nome. Dopo quasi mezz’ora ci hanno fatto entrare per vederla.
Da quel momento in poi, mia madre è stata arrestata spesso e portata in centri di lavaggio del cervello o tenuta presso i vari commissariati di polizia. Tra un arresto e l’altro è tornata a casa diverse volte, ma veniva arrestata di continuo. In seguito, l’hanno rinchiusa nel campo di lavoro forzato di Masanjia, a Shenyang. Mentre mia madre era detenuta illegalmente, io vivevo da sola. Ma ho persistito per andare a scuola ogni giorno. L’insegnante conosceva la mia situazione familiare e mi ignorava. Gli adulti che conoscevo erano stati avvelenati dalle menzogne del PCC e dicevano che mia madre non era una brava persona, che aveva rinunciato al proprio lavoro e che si disinteressava dei suoi figli per praticare la Falun Dafa. Sapevo che non era sbagliato che mia madre difendesse il proprio credo e imparasse la Falun Dafa. Non l’ho mai biasimata e neppure mai esortata a rinunciare alla coltivazione per noi. Anche se mia madre non c’era, ero ancora molto forte e allegra. Grazie alla Fa, mi sono sempre comportata secondo gli standard di Verità, Compassione e Tolleranza e sapevo che il Maestro mi proteggeva sempre.
Partire dalla Cina per andare all’estero
Nel 2002 sono andata a vivere negli Stati Uniti con mio padre. Mio padre per me era un estraneo, conoscevo solo il suo aspetto. Poiché in passato non avevo studiato molto, non conoscevo una parola di inglese e ora mi trovavo in una famiglia sconosciuta, non avevo amici e non parlavo la lingua. È stata una grande sfida.
Mio padre voleva che entrassi in un’università prestigiosa; quindi, mi obbligava a studiare ogni giorno. Se non studiavo con impegno si arrabbiava e mi colpiva in testa con un libro spesso come un dizionario. Se non volevo bere il latte, mi rimproverava dicendo che se non avessi bevuto il latte non sarei diventata intelligente e quindi non sarei stata competitiva. Quando avevo la febbre, mi rimproverava dicendo che se non mi fossi presa cura del mio fisico, sarei stata malata e avrei rallentato gli studi. A volte, quando si arrabbiava, dava la colpa della mia scarsa attitudine allo studio a mia madre; sosteneva che a lei non importava della mia istruzione ma soltanto di studiare la Fa. Ogni volta che nominava mia madre, non potevo fare a meno di litigare con lui e persino di accapigliarmi. Sapevo che tutto questo mi aiutava a liberarmi dal sentimentalismo verso mia madre e alla mia avversione per le parolacce. Molte volte non riuscivo a sopportarlo.
I miei primi anni negli Stati Uniti sono stati i giorni peggiori della mia vita. Una volta sono scappata di casa a causa delle botte e dei rimproveri di mio padre. L’unico momento felice era scrivere lettere a mia madre a Masanjia. Per non farla preoccupare, le scrivevo solo che mi mancava molto. Lei mi rispondeva solo una volta ogni pochi mesi e nelle lettere mi accennava sempre che avrei dovuto ascoltare la maestra e mio padre e fare la brava bambina. Sapevo che mi stava ricordando di non dimenticare di praticare la Falun Dafa.
Poiché da quando ero arrivata negli Stati Uniti non avevo conosciuto nessun altro praticante e non sapevo come trovare libri della Dafa su internet, l’unica cosa che avevo erano le scritture del Maestro, trascritte a mano, che lei occasionalmente includeva nelle sue lettere. Ogni volta che lottavo per migliorare la mia xinxing, mi nascondevo nell’armadio e piangevo segretamente, pensando a mia madre mentre leggevo le sue lettere e le scritture del Maestro.
Il Maestro ha detto:
“I grandi esseri illuminati non temono le dure proveLa loro volontà è intagliata nel diamanteNon hanno attaccamenti a vita e morteCon rettitudine e dignitosamente sulla via della rettifica della Fa.”(“Pensieri retti azioni rette”, Hong Yin II)
Sapevo di essere una praticante e che tutto questo mi avrebbe aiutato a migliorare, ma non riuscivo a lasciar andare il risentimento verso mio padre e durante i quattro anni di scuola superiore arrancavo negli studi. Per sfuggire a mio padre e lasciare la sua famiglia, ho scelto l’università più lontana.
Riunione familiare e separazione
Dopo aver iniziato l’università, grazie a una predisposizione compassionevole del Maestro, mia madre è finalmente arrivata negli Stati Uniti. Dopo essere stata separata da lei per quasi 10 anni, nel 2009 ci siamo finalmente riunite. Pensavo che non ci saremo più separate, ma lei mi ha detto che in seguito sarebbe andata a New York, dove c’erano molti progetti per salvare le persone. Così, meno di sei mesi dopo essere tornate insieme, è partita per New York. Ho capito che questo era il percorso di coltivazione che voleva intraprendere. Anche se ero molto riluttante a vederla partire, stava andando per adempiere al proprio impegno nella rettifica della Fa e sapevo che avrei dovuto sostenerla.
Ripensandoci ora, mi rendo conto che il Maestro ha predisposto il mio percorso di vita fin dalla nascita. Se non fossi cresciuta in una famiglia con un solo genitore, come avrei potuto imparare a diventare indipendente e a crescere con un carattere forte? Quando mia madre usciva per chiarire la verità, mi potevo prendere cura di me stessa fin da piccola, in modo che lei potesse adempiere al proprio voto senza preoccupazioni. Una volta le ho chiesto: “Non eri preoccupata che fossi sola a casa tutte quelle volte che sei uscita?” Lei mi ha risposto di sapere che il Maestro si sarebbe preso cura di me. Lei credeva nel Maestro e nella Dafa e sapeva che il Maestro mi avrebbe protetta dopo che avessi ottenuto io stessa la Fa e avrebbe predisposto un percorso per la mia coltivazione futura.
All’università, non sono stata regolare nello studio della Fa e nella pratica degli esercizi. Sapevo di essere praticante della Dafa, ma ero pigra e trovavo sempre scuse per non praticare. Raramente studiavo la Fa. Gradualmente, i miei pensieri non erano più rivolti alla Fa e mi sono preoccupata maggiormente degli affari mondani e ho messo al primo posto la mia vita da persona comune e il guadagno.
Pensavo al Maestro solo quando mi trovavo in difficoltà o non riuscivo a superare una tribolazione. Ogni volta che studiavo la Fa, i sentimenti di preoccupazione e irritabilità scomparivano lentamente e allora mi sentivo molto felice, e di tanto in tanto mi veniva da piangere. Ma dopo aver fatto un po’ di progressi nella coltivazione, mi rilassavo nuovamente. Questa situazione si ripeteva in continuazione.
Peggioramento della xinxing
Più ci pensavo, più la situazione peggiorava. Sentivo chiaramente che la mia xinxing era peggiorata, soprattutto quando si trattava di educare mia figlia. Non riuscivo a essere gentile o tollerante quando la vedevo fare cose che non mi piacevano. Perché le piaceva tanto lamentarsi? Non pensava ed era egoista. A chi assomigliava? Pensavo di essere indipendente e coraggiosa e di aver imparato tutto da sola. Perché non riusciva a fare nulla? Logicamente, è nata in una famiglia di praticanti della Falun Dafa; quindi, avrebbe dovuto essere migliore di com’è. Avevo davvero paura che, se avessi continuato così, per lei non si sarebbe rivelata una buona cosa.
Ho continuato a guardarmi dentro e ho scoperto che quando parlavo con altri genitori, rivelavo un forte desiderio di mettermi in mostra, ero attaccata alla fama e al guadagno ed ero invidiosa. Attribuivo grande importanza al rendimento scolastico di mia figlia e all’ammissione a scuole importanti. Non erano forse questi gli attaccamenti che vedevo in mio padre? Mi sono resa conto di essere diventata la persona che odiavo di più. Mia figlia è il mio specchio. I difetti che vedevo in lei erano i tratti che non avevo coltivato bene. Ora venivano trasmessi alla generazione successiva. Ero determinata a coltivare bene me stessa per poter guidare bene una giovane discepola del Maestro.
Ho iniziato a insegnare a mia figlia a leggere lo Zhuan Falun, il testo principale della Falun Dafa, parola per parola. All’inizio, riusciva a leggere solo un paragrafo in mezz’ora al giorno, ma ora può leggere diverse pagine in un’ora e può leggerne la maggior parte da sola. Le ho anche insegnato come trovare i propri attaccamenti e le ho spiegato come li avessi trovati io stessa e come me ne fossi liberata, dandole io stessa l’esempio. Lentamente ha iniziato a migliorare.
Il Maestro mi ha incoraggiato grazie alla promozione di Shen Yun
Il Maestro ha detto:
“Ovviamente, mentre coltiviamo nella società umana ordinaria, dobbiamo rispettare i nostri genitori ed essere buoni con loro, così come dobbiamo educare i nostri figli e dare loro una regola. Dobbiamo manifestare benevolenza e considerazione verso gli altri in ogni circostanza, e a maggior ragione verso i nostri familiari.” (Sesta Lezione, Zhuan Falun)
Mi stavo anche liberando lentamente del risentimento che provavo verso mio padre. Ora, quando ci penso, non nutro più l’odio nei suoi confronti come in passato. Tutto questo è stato possibile grazie al potere della Dafa.
Il Maestro mi ha anche incoraggiata in diversi modi. Quando ho partecipato alla promozione di Shen Yun, diversi praticanti che vivevano nelle vicinanze erano responsabili della promozione di Shen Yun in diverse piccole città della zona. Una volta, insieme a un altro praticante siamo andati in un edificio adibito a uffici, abbiamo distribuito i volantini di Shen Yun piano per piano alle aziende dei vari uffici e abbiamo sfruttato questa opportunità per chiarire la verità.
In un’occasione ho visto che la porta di un ufficio era aperta e sono entrata. Ho presentato Shen Yun all’uomo all’interno. Sembrava molto contento e ha accettato di portare la sua famiglia a vedere lo spettacolo. Mentre me ne stavo andando, mi ha chiesto come fossi entrata. Gli ho risposto che la porta non era chiusa a chiave. Gli è sembrato molto strano, perché la porta aveva un automatismo che la chiudeva automaticamente ogni volta che si accostava. Dopo essere uscita, sono tornata indietro e ho provato di nuovo la porta: era davvero chiusa. Sapevo che doveva essere stato il Maestro a chiedermi di salvare quella persona predestinata.
Un’altra volta, il mio compito era aiutare a trovare un albergo per gli artisti di Shen Yun; ho ispezionato oltre una decina di alberghi, visitandoli quasi tutti, ma i loro prezzi erano piuttosto alti e mi sono sentita molto in difficoltà. Il denaro guadagnato dalla compagnia Shen Yun, sappiamo che viene utilizzato per salvare le persone e non volevo spendere più del necessario per gli alberghi. Era rimasto solo un hotel da vedere; quindi, ho guidato fino a lì e poi ho chiamato la direttrice. Mi ha detto che mi avrebbe ricevuto entro un’ora. Mentre aspettavo, seduta in macchina, ho fatto la meditazione e ho recitato Sulla Dafa. Ho pensato che fosse un bel posto.
Non c’erano pensieri che mi distraevano ed era molto armonioso. Prima che me ne rendessi conto, l’ora era passata; quindi, sono entrata e ho incontrato la direttrice. Le ho presentato Shen Yun e le ho chiarito i fatti sulla Dafa. Era molto commossa e mi ha fatto un ottimo prezzo. Ne sono stata molto felice. Ha anche offerto otto stanze gratuite agli amici praticanti che erano venuti ad aiutare per la logistica della Compagnia. Ho capito che il Maestro ha organizzato il nostro percorso di coltivazione. Finché abbiamo forti pensieri retti, possiamo percorrere quel sentiero.
Un altro punto di svolta
Il trasferimento in Florida è stato un altro punto di svolta nella mia vita. Mi sono applicata in un nuovo settore di lavoro e ho familiarizzato con un nuovo ambiente. Ero sempre incerta se questa decisione fosse giusta, se mi stessi basando sulla Fa e se fosse la strada che il Maestro aveva predisposto. Dopo essermi trasferita a Orlando, ho avuto l’opportunità di studiare la Fa e di praticare gli esercizi con altri praticanti ogni giorno. Credo fermamente che questa sia la disposizione del Maestro per incoraggiare me, una praticante pigra, a farmi avanti con maggior continuità ed essere coinvolta nei progetti della Dafa per salvare le persone.
Grazie, Maestro, per la tua costante attenzione. Coglierò l’opportunità di ritornare al mio stato originale di coltivazione. Continuerò a seguire il progresso della rettifica della Fa e adempiere ai miei voti.
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