(Minghui.org)

Nome: Shi LiangyuNome in cinese: 施良玉Genere: DonnaEtà: 80Città: JingzhouProvincia: HubeiOccupazione: Operaia di una fabbrica di lattice in pensioneData di morte: 6 agosto 2024Data dell'ultimo arresto: 20 settembre 2002Ultimo luogo di detenzione: Carcere femminile provinciale dell'Hubei

Quando è stata rilasciata, il 14 giugno del 2012, Shi Liangyu era completamente cieca e invalida. Aveva appena finito di scontare una pena di otto anni per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999. La donna non si è mai più ripresa. La cecità le causava tremende difficoltà nella vita quotidiana; era caduta diverse volte e non era più in grado di muoversi. Distrutta dai malanni che si sono protratti per anni, è morta il 6 agosto scorso. Aveva 80 anni.

Shi era in pensione e aveva lavorato nella fabbrica di lattice del distretto di Shashi. Nei primi anni della persecuzione era stata ripetutamente arrestata. Il 28 febbraio del 2000 era andata a Pechino per fare appello ed era stata arrestata. All'Ufficio di collegamento di Jingzhou a Pechino la polizia l'aveva perquisita e le aveva sequestrato il denaro contante, poi l'aveva rimandata nella sua città, Jingzhou, dove era stata detenuta per un mese. La polizia aveva anche estorto un imprecisata somma di denaro alla sua famiglia prima di rilasciarla.

Nel settembre del 2000 era stata di nuovo arrestata dall'agente Liu Juhua del Dipartimento di polizia del distretto di Shashi ed era stata detenuta per due mesi.

L'altro arresto era avvenuto nel settembre del 2001 ad opera di agenti del Dipartimento di polizia distrettuale di Shashi e della Stazione di polizia di Chaoyang. Era stata tenuta in una pensione e ammanettata a un radiatore per 10 giorni. Nonostante facesse molto caldo le veniva impedito di fare la doccia e di cambiarsi i vestiti. Oltre 10 agenti la picchiavano e le davano la scossa coi loro bastoni elettrici. Poi è stata trasferita al Centro di detenzione distrettuale di Jingzhou e rilasciata su cauzione il 27 dicembre del 2001.

Il 20 settembre del 2002 il Tribunale distrettuale di Shashi l'ha condannata a otto anni ed è stata portata al Carcere provinciale femminile dell'Hubei all'inizio di dicembre del 2002.

Poiché si rifiutava di rinunciare al Falun Gong, le guardie e le detenute la torturavano continuamente e la privavano del sonno. Le detenute le strappavano ciocche di capelli e l'hanno sottoposta per due volte ad alimentazione forzata.

Nel luglio del 2007 è stata costretta a scrivere una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong contro la sua volontà. subito dopo se ne è pentita e ha dichiarato il documento nullo e non valido. Per rappresaglia le guardie l'hanno privata del sonno per un mese. Le detenute nelle celle vicine la sentivano gridare per le torture ogni notte. È rimasta cieca da un occhio ed era estremamente debilitata. Quando è stata rilasciata, il 14 luglio del 2010, era cieca da ambedue gli occhi e completamente invalida.

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