(Minghui.org) Wang Qiuping, una 68enne residente a Shenyang nella provincia del Liaoning, ha subito maltrattamenti di ogni genere mentre era detenuta per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere di corpo e mente perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal 1999. Dopo il rilascio avvenuto il 14 marzo di quest'anno, ha denunciato tutte le vessazioni di cui era stata vittima, e la sua testimonianza è stata raccontata in un articolo precedente pubblicato dal sito Minghui.

Di recente però la praticante ha rivelato ai suoi familiari ulteriori torture a cui era stata sottoposta, che sono riportate di seguito in un breve riassunto della sua persecuzione.

Condannata a quattro anni

Wang era stata arrestata il 27 febbraio del 2020 per aver distribuito del materiale informativo sul Falun Gong. Era stata poi processata al Tribunale del distretto di Heping il 9 dicembre dello stesso anno, e condannata qualche giorno dopo, il 28 dicembre. Aveva fatto ricorso presso il Tribunale intermedio di Shenyang, che però il 21 aprile del 2021 ha confermato il verdetto originale.

Fin dal suo arresto le autorità non le hanno permesso di ricevere visite familiari e, dopo essere stata trasferita al Carcere femminile della provincia del Liaoning il 9 gennaio del 2022, le è stato anche proibito di telefonare ai suoi cari. Quando questi ultimi hanno finalmente avuto il permesso di vederla all'inizio di gennaio dello scorso anno, aveva i capelli grigi, era malconcia e non riusciva a tenere diritta la schiena quando camminava. La visita è durata solo 10 minuti ed si è tenuta sotto l'attenta sorveglianza delle guardie carcerarie.

I nuovi maltrattamenti

Quando è stata portata al Carcere femminile della provincia del Liaoning il 9 gennaio del 2022 è stata subito assegnata alla squadra n. 5 della terza divisione. Le caposquadra Yu Lu e Wang Yan (nessuna parentela) le hanno ordinato di rinunciare al Falun Gong. Lei ha rifiutato e loro l'hanno costretta a stare in piedi in un angolo del laboratorio della prigione non ripreso dalla telecamera di sorveglianza.

In pieno inverno le facevano togliere i vestiti e aprivano la finestra per farle patire il freddo. Una volta l'hanno anche costretta a stare in piedi a piedi nudi sul pavimento gelido dalle 6:35 di mattina alle 18.35 per due giorni di fila; non riusciva a smettere di tremare e alla fine ha scritto delle dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong ed è anche stata costretta a farsi filmare mentre diceva che aveva deciso di abbandonare il Falun Gong.

Inoltre tutti i giorni doveva svolgere del lavoro manuale per più di 10 ore. All'epoca aveva già 66 anni, ma doveva terminare il lavoro giornaliero assegnatole senza deroghe. I praticanti del Falun Gong come lei erano pagati solo 5 o 10 yuan (rispettivamente circa 0,65 e 1,30 euro) al mese per svolgere dei lavori duri e pesanti mentre altre detenute ricevevano dai 70 ai 100 yuan (circa 9 e 13 euro). Le non praticanti ricevevano abbondanti porzioni di frutta fresca e di qualità, e avevano anche altri privilegi.

Per aumentarle le sofferenze le guardie hanno disposto poteva andare in bagno solo quando ci andava Tian Feng, la sua compagna di cella (la cella n. 106) e Tian alle volte andava in bagno di nascosto per evitare che Wang la seguisse.

Poiché le erano state negate le visite familiari per tre anni fin dal suo arresto, Wang ha chiesto alla guardia Zhang Jian'nan di poter vedere i suoi cari. Zhang l'ha indirizzata a un altra guardia, Zhao, che le ha detto di parlare prima con la capo delle detenute: Tian. Tian però si è rifiutata di sottoporre la sua richiesta di visite agli uffici di competenza.

Un giorno la guardia Gao improvvisamente le ha permesso di chiamare casa e lei ha così appreso che i familiari avevano assunto un avvocato che le avrebbe fatto visita il giorno seguente. Gao le ha intimato di non raccontare niente sui maltrattamenti che aveva subito, altrimenti l'incontro con l'avvocato sarebbe saltato.

Il giorno dopo le guardie Jin Yu e Fan hanno monitorato il suo incontro con l'avvocato. I suoi familiari le avevano scritto una lettera, ma Fan aveva impedito all'avvocato di leggerla. L'avvocato aveva chiesto come fosse la sua vita in prigione e lei non ha osato dirgli dei maltrattamenti. Jin l'ha minacciata di non farle più incontrare nessun legale.

Poi le è stato ordinato di scrivere rapporti di pensiero, ma si è rifiutata e il giorno dopo, quando aveva già lavorato per 10 ore nel laboratorio, la guardia Kan Kai l'ha fatta andare in un ufficio e le ha ordinato di fare i piegamenti sulle gambe e lei si è ancora rifiutata.

Un'altra volta è stata denunciata per aver parlato ad un'altra praticante e Kan l'ha costretta a stare in piedi immobile per oltre due ore. In un'altra occasione l'ha fatta stare in piedi a lungo dopo che aveva finito 10 ore di lavoro manuale e lei per poco non è svenuta.

Quando ha rifiutato di scrivere un altro rapporto di pensiero, la guardia Zhang Jian'nan ha ordinato alla detenuta Dai Wen di punirla. Dai le ha proibito di bere e di lavarsi e le ha dato pochissimo da mangiare.

Wang ha assistito a simili forme di maltrattamenti su altri praticanti in prigione. A Zhang Xiaona non è stato consentito di lavarsi per oltre tre mesi. Anche un'altra praticante ha avuto il divieto di lavarsi e glielo hanno concesso solo quando è arrivata a emanare un odore terribile. Questa praticante poi era stata costretta anche a stare ogni giorno in piedi scalza e senza cappotto dopo aver lavorato per ore ed ore.

Per 10 mesi Wang non ha potuto acquistare i beni di prima necessità. Spesso aveva giramenti di testa e non le veniva dato abbastanza da mangiare ai pasti e nemmeno un spuntino. Per far sì che le detenute terminassero la quota lavoro assegnato, le guardie non permettevano loro di fare colazione, perché avrebbe sottratto tempo all'orario di lavoro. Allora le detenute facevano colazione con quello che avevano acquistato al negozio della prigione, mentre Wang non aveva niente da mangiare, ma veniva pressata a lavorare di gran lena per finire il lavoro in fretta.

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