(Minghui.org) Sei residenti della città di Meizhou, nella provincia del Guangdong, sono state processate il 29 settembre scorso per la loro fede nel Falun Gong, una disciplina per il benessere della mente e del corpo perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Arrestate a distanza di settimane
Il 17 aprile scorso Zeng Xiuqiong, di 59 anni, e Xie Guofen, di 62, sono state arrestate nell'abitazione della prima praticante.
Nello stesso periodo la polizia ha fatto irruzione nelle abitazioni di Zhang Taofeng, di 47 anni, e Liu Meifen, di 43. Il giorno successivo Zeng, Xie e Zhang sono state portate in un centro di detenzione nel villaggio di Zhuyang, nella città di Chengdong, nel distretto di Meixian. Liu non è stata arrestata perché le era stato diagnosticato un cancro.
Lizhen, di 64 anni, è stata arrestata a metà maggio scorso e portata nello stesso centro di detenzione.
Il 7 maggio scorso Huang Shuzhen, di 75 anni, è stata costretta a presentarsi alla polizia. Dopo che un esame medico ha indicato che aveva una pressione sanguigna sistolica di 210 mmHg (quando un intervallo normale è di 120 o inferiore), è stata rilasciata su cauzione.
Processo congiunto
Il 29 settembre scorso il Tribunale del distretto di Meixian ha tenuto un'udienza congiunta per i casi delle sei donne. I giudici Wei Donghua e Li Bing hanno presieduto il processo. Erano presenti due procuratori (entrambi di sesso femminile) della Procura del distretto di Meixian, che hanno affermato che le sei praticanti hanno violato la legge perché spesso studiavano insieme gli insegnamenti del Falun Gong.
Tre delle praticanti hanno sottolineato che nessuna legge in Cina criminalizza il Falun Gong e che è loro diritto costituzionale studiare gli insegnamenti del Falun Gong da sole o insieme. Inoltre hanno condiviso le loro esperienze di recupero della salute grazie alla pratica. I giudici le hanno interrotte più volte.
Le praticanti hanno testimoniato contro gli agenti, che durante gli arresti e le perquisizioni domiciliari non hanno mostrato i loro tesserini identificativi e i mandati di perquisizione.
Quattro avvocati e alcuni difensori non avvocati hanno rappresentato le praticanti. Tre degli avvocati hanno presentato dichiarazioni di non colpevolezza per le rispettive clienti.
Un avvocato ha detto che la sua cliente non ha mai firmato la lista degli oggetti confiscati, ma ha notato che sulla lista c'era scritto “Dafa” (nota: il Falun Gong è noto anche come Falun Dafa) e “discepolo della Dafa”. Sospettava che i procuratori avessero scritto loro stessi quelle parole. Questi ultimi hanno negato di averlo fatto e hanno detto che un familiare della praticante aveva firmato la lista accanto a “Dafa” e “discepolo Dafa”.
L'avvocato ha chiesto che il familiare comparisse in tribunale per verificare se la firma fosse la sua, ma il pubblico ministero non ha dato seguito alla richiesta.
Altri avvocati hanno respinto l'affermazione del pubblico ministero secondo cui le loro clienti avrebbero violato la legge possedendo libri del Falun Gong. Hanno sfidato i procuratori a presentare basi legali applicabili, e questi ultimi non hanno avuto nulla da mostrare.
L'udienza è iniziata alle ore 9:30 ed è terminata alle ore 18:00. Non è chiaro quando i giudici si pronunceranno.
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