(Minghui.org) A fine ottobre, un agricoltore di Pechino è stato condannato a un anno e 10 mesi e multato di 4.000 yuan (circa 520 euro) per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina per il benessere della mente e del corpo perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il signor Lu Lianyi, 60 anni, che vive nel villaggio di Dongwa, nel distretto di Pinggu, a Pechino, è stato arrestato dagli agenti della stazione di polizia di Nandulehe il 6 febbraio scorso per aver distribuito volantini sul Falun Gong. In seguito, la polizia, condotta dal segretario del villaggio di Dongwa Li Changjun, ha fatto irruzione nella sua abitazione, confiscandogli il computer, il cellulare, i libri del Falun Gong, cappelli, vestiti e altri oggetti di valore.

Lu è stato rilasciato a marzo, dopo 32 giorni di reclusione presso il Centro di detenzione del distretto di Pinggu, per poi essere ripreso in custodia il 5 giugno. Dopo che la sua abitazione è stata nuovamente perquisita, è stato riportato nello stesso centro di detenzione.

I familiari del praticante non hanno ricevuto aggiornamenti sullo stato del suo caso, incluso l’atto di accusa e il processo, per cui sono rimasti scioccati nel ricevere di recente per posta, dal Tribunale distrettuale di Pinggu, una copia del suo verdetto. La sentenza portava le firme del giudice presidente Sun Guoli, dei giudici Xu Fengrong e Zhang Guorong, dell'impiegato Yao Linna, di Liu Yunxi (assistente dei giudici) e del pubblico ministero Tai Guiyan. Affermava inoltre che l'avvocato d'ufficio Ma Jinbao, dello studio legale Shiyu, che era stato nominato per prendere le difese del praticante, lo aveva dichiarato colpevole.

Poiché il praticante era già stato detenuto per 32 giorni dopo il suo arresto di febbraio, il verdetto ha stabilito che deve ancora scontare un anno e nove mesi dall'arresto del giugno scorso, con scadenza del periodo di reclusione il 4 marzo 2026.

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