(Minghui.org) Dal 1999 la prigione di Fanjiatai, situata nella contea di Shayang nella provincia dell'Hubei, partecipa attivamente alla persecuzione dei praticanti del Falun Gong.

Lo slogan della prigione è quello di avere una "cultura retta", e l'istituzione carceraria richiede a tutti i detenuti di memorizzare la cultura tradizionale come "Di Zi Gui" (norme per essere un buon alunno e un buon bambino). In realtà, la prigione utilizza vari metodi violenti, tra cui il tentativo di costringere i praticanti del Falun Gong a denunciare e rinunciare alla loro fede.

Un esempio degli sforzi delle guardie per trasformare i praticanti è stato quando hanno costretto Hong Kaihua a calpestare la foto del fondatore del Falun Gong, e dopo l'hanno messa vicino ai cuscini di altri praticanti. Le guardie hanno anche negato loro di ricevere le visite dei familiari e hanno usato abusi corporali, per costringerli a sottomettersi alle richieste.

I praticanti che rimangono saldi nella loro fede vengono sottoposti a brutali metodi di tortura e alcuni addirittura torturati a morte.

Il 30 novembre 2019 Li Dayao, residente a Jianli nella provincia dell'Hubei, è deceduto all'Ospedale del popolo n° 1 della città di Jianli, 12 giorni dopo essere stato rilasciato in libertà vigilata dalla Prigione di Fanjiatai. In seguito i suoi familiari hanno appreso che la sua bocca era stata riempita con tubi di gomma, provocandogli l’avulsione di tutti i denti, il che spiega per quale motivo, nei suoi ultimi giorni di vita, l'uomo non era in grado di parlare, ma continuava a piangere.

Liu Deyu è stato ammanettato alle grate delle finestre per 15 giorni, con i piedi sollevati da terra. Lo scorso mese di marzo è deceduto all'interno del carcere, meno di un anno dopo essere stato rinchiuso. La prigione ha dichiarato che è morto per malattia.

Un altro praticante, Wang Bangjie della città di Tongshan, è deceduto poco dopo il suo rilascio.

Metodi di tortura utilizzati

I metodi di tortura utilizzati nella prigione di Fanjiatai per perseguitare i praticanti del Falun Gong sono elencati di seguito. I praticanti non soltanto vengono torturati, ma è vietato loro di appellarsi contro i verdetti e sono privati del diritto di comunicare con le loro famiglie.

Punizioni corporali

Tutti i praticanti sono sottoposti a punizioni corporali. Ogni giorno sono costretti a restare in posizione eretta, seduti o accovacciati in determinate posizioni per molto tempo, tranne quando mangiano o vanno in bagno. Le intense torture provocano a molti di loro piedi gonfi, natiche incancrenite e quando camminano trascinano i piedi.

Per più di un anno Li Guangqing, di 70 anni, è stato costretto ogni giorno a stare in posizione eretta. I suoi polpacci sono diventati gonfi come le sue cosce, non poteva più indossare scarpe normali, ma solo pantofole.

Spruzzati con acqua al peperoncino

A molti praticanti spruzzano gli occhi e il viso con acqua al peperoncino. Una volta le guardie hanno legato il signor Li Guangqing e lo hanno spruzzato con acqua al peperoncino, facendogli diventare gli occhi e il viso rossi e gonfi per molto tempo.

Alimentazione forzata e iniezione di farmaci sconosciuti

I praticanti che rifiutano di essere trasformati vengono nutriti a forza e vengono iniettati loro farmaci sconosciuti. Zhang Qingyuan, ex campione paralimpico di atletica leggera della città di Wuhan, non solo è stato sottoposto a punizioni corporali e abusi violenti, ma anche ad alimentazione forzata e gli sono stati iniettati farmaci sconosciuti nel capo. In precedenza era stato costretto a vivere lontano da casa per 17 anni, prima di essere arrestato e condannato l'anno scorso a una pena detentiva di quattro anni.

Illustrazione della tortura: Alimentazione forzata

Privato dell'uso del bagno

Chen Quanlong, della città di Guangshui, è stato costretto a rimanere accovacciato per un lungo periodo di tempo e non gli è stato permesso di usare la toilette, costringendolo a urinare nei pantaloni.

Costretti a lavorare senza retribuzione

Uno dei metodi di tortura comunemente utilizzati è quello di costringere i praticanti a svolgere lavori manuali e intensivi, per lunghe ore senza retribuzione. Se non riescono a completare la quota loro assegnata, vengono insultati, privati del sonno o sottoposti a una gestione rigorosa. Un anziano praticante di nome Ma, originario della provincia dell'Henan, è stato spesso costretto a restare in piedi e non gli veniva permesso di dormire, perché non riusciva a portare a termine i suoi compiti.

Abusi violenti

Shan Furong, della città di Xiangyang, è stato trasferito dalla Prigione di Xiangnan a quella di Fanjiatai. A causa delle torture subite, è diventato cieco e non poteva più badare a se stesso. Inoltre, è stato spesso schiaffeggiato con le scarpe e gli è stato torto un polso.