(Minghui.org) La signora Li Junlan, della contea di Liuhe, nella provincia del Jilin, è stata processata il 6 dicembre perché pratica il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Li ha rifiutato di avvalersi dell'avvocato nominato dal tribunale, incaricato di dichiarare la sua colpevolezza. Il pubblico ministero l'ha accusata di aver infranto la legge distribuendo decorazioni che riportavano impresse le parole: “Verità, Compassione, Tolleranza (i principi fondamentali del Falun Gong)”. La praticante ha affermato che nessuna legge in Cina criminalizza il Falun Gong e che è suo diritto costituzionale praticare e parlare alla gente della disciplina spirituale.
Il giudice presidente ha rinviato l'udienza e si è riservato di emettere una sentenza in seguito.
Il processo della signora Li è nato dal suo arresto il 27 settembre dello scorso anno da parte di agenti del Dipartimento di Polizia della contea di Liuhe, a seguito del quale le hanno inflitto 14 giorni di reclusione presso il Centro di detenzione di Changliu, nella Città di Tonghua, che sovrintende alla contea di Liuhe. La donna è stata rilasciata su cauzione il 10 ottobre successivo.
Il 3 agosto scorso un agente ha chiamato Li, dicendole che poteva ritirare il computer che le era stato confiscato durante l'arresto del precedente anno. La figlia l’ha accompagnata alla questura di Qianjin, ma la polizia ha intimato alla ragazza di andarsene subito, promettendole di far tornare a casa sua madre non appena avesse firmato alcuni documenti. Tuttavia, questa si è rivelata una bugia e Li non è tornata a casa quel giorno. E quando, il 23 agosto, il padre si è recato alla stazione di polizia per chiedere il rilascio della moglie, gli è stato detto che il caso era stato presentato alla Procura della contea di Liuhe.
La polizia ha poi informato telefonicamente il marito di Li che lei si trovava in reclusione penale presso il Centro di detenzione di Changliu. Non sono stati forniti altri aggiornamenti fino a pochi giorni prima della sua udienza in tribunale, quando la famiglia è stata informata dell'imminente processo della loro cara. A quel tempo era troppo tardi per assumere un avvocato per lei, e così il 6 dicembre, presso il Tribunale della contea di Liuhe, la donna ha affrontato il processo da sola.
Non è la prima volta che Li viene presa di mira per la sua fede. Era stata precedentemente arrestata il 24 settembre 2015 per aver presentato una denuncia penale contro l'ex dittatore cinese Jiang Zemin, che ha ordinato la persecuzione del Falun Gong. Sua figlia era ancora alle elementari all'epoca, e suo marito faceva fatica a prendersi cura della bambina da solo.
Il successivo arresto di Li è avvenuto il 28 ottobre 2016, e il suo rilascio su cauzione qualche giorno dopo, l'8 novembre.
Intorno a maggio 2017 la polizia ha molestato la praticante presso la sua abitazione. Il 22 marzo 2018 la donna si è recata al Dipartimento di Polizia locale per richiedere il passaporto, ma la richiesta è stata respinta ed è dunque tornata a casa a mani vuote. Quel pomeriggio, tre agenti, tra cui Gao Yuwen, hanno fatto irruzione in casa sua senza un mandato di perquisizione e l'hanno arrestata. È poi stata liberata quella sera, dopo che il padre e la figlia ne hanno chiesto il rilascio.
Il 28 luglio 2020 Li è stata nuovamente arrestata e la sua casa è stata perquisita poche ore dopo. È stata detenuta fino al 4 settembre, quando è stata rilasciata su cauzione. Il capitano Jiang Hui, della Divisione di sicurezza interna della contea di Liuhe, ha chiamato Li la mattina del 27 ottobre e le ha ordinato di presentarsi da loro. Lei ci è andata ed è stata interrogata da Jiang e da un altro agente. Le hanno chiesto dove lavorasse e si è rifiutata di rispondere. Hanno quindi compilato alcuni moduli online che le hanno ordinato di firmare, ma si è nuovamente rifiutata di obbedire. Alla fine, più tardi quel giorno le è stato permesso di tornare a casa.
Un agente l'ha chiamata il 17 novembre e le ha chiesto di recarsi a firmare delle dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong, ma lei ha rifiutato di andare. La polizia l'ha molestata di nuovo il 25 dicembre 2020 e l'8 maggio 2021. Intorno al 10 giugno 2021 hanno molestato persino sua madre, chiedendole dove si trovasse lei.
La polizia ha arrestato Li il 22 dicembre 2021 e l'ha tenuta in detenzione per 15 giorni. È tornata a casa il 7 gennaio 2022.
La persecuzione incessante ha traumatizzato profondamente sua figlia, che è stata ricoverata in ospedale. A causa di ciò, Li e suo marito hanno dovuto prendere in prestito un sacco di soldi per pagare le spese mediche. Dopo che la ragazza è stata dimessa, ha dovuto trasferirsi da un parente, mentre i suoi genitori hanno dovuto arrangiarsi facendo lavori saltuari per sostenere la famiglia.
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