(Minghui.org) La signora Zhou Guixiang, di 77 anni, della città di Guiyang nella provincia del Guizhou, ha ricevuto un mandato di arresto formale il 23 agosto dello scorso anno per aver praticato il Falun Gong, una disciplina per il benessere della mente e del corpo perseguitata dal Partito Comunista Cinese da luglio 1999. Zhou, che era libera su cauzione, è stata riportata in custodia lo stesso giorno ed ora è reclusa nel centro di detenzione femminile della città di Guiyang. I suoi familiari hanno assunto un avvocato per rappresentarla.

Il calvario di Zhou è scaturito dal suo arresto avvenuto il 27 maggio 2022. Era a casa da sola quando l'erogazione dell’acqua e dell'elettricità è stata improvvisamente interrotta. La donna è uscita per vedere cosa c'era che non andava ed è stata catturata da diversi agenti della stazione di polizia di Dayingpo che hanno gridato: "Non muoverti!" e l'hanno trascinata dentro casa.

Un ufficiale ha tenuto stretta la donna e ha detto che stavano aspettando l'arrivo di Zhang Zhu dell'ufficio locale di sicurezza interna. In seguito la donna ha notato di avere polsi e braccia feriti nel punto in cui la polizia l'aveva afferrata.

Zhang è presto arrivato e ha condotto gli ufficiali a fare irruzione in casa di Zhou; questi hanno scattato fotografie e confiscato una grande quantità di oggetti di valore. Successivamente l’hanno condotta in una stanza per gli interrogatori nel centro di gestione dei casi del dipartimento di polizia del distretto di Yunyan, dove gli agenti Liu Hong e Nie l'hanno interrogata. Hanno rivelato che qualcuno aveva riferito loro di aver visto un volantino del Falun Gong in un certo posto e, guardando i video di sorveglianza, hanno scoperto che era stata lei a lasciarlo.

Zhou ha riconosciuto di aver distribuito quel volantino e quattro copie di altro materiale informativo sul Falun Gong, ma ha fermamente negato di aver commesso qualsiasi crimine, poiché nessuna legge in Cina criminalizza il Falun Gong.

Dopo l’interrogatorio gli agenti l'hanno scortata al dipartimento di polizia della città di Guiyang, dove l'hanno costretta a indossare l'uniforme da detenuta e a sottoporsi ad un esame clinico. Mentre le veniva misurata la pressione sanguigna, improvvisamente ha avuto vertigini, palpitazioni cardiache e sentiva braccia e gambe deboli. Faticava anche ad alzare la testa. Nonostante le sue condizioni, la polizia ha proceduto a interrogarla nuovamente e poi le ha ordinato di leggere e firmare il verbale dell'interrogatorio, ma lei si è rifiutata di obbedire.

Quella notte la polizia l’ha tenuta in una stanza con altri detenuti. Il pomeriggio successivo le hanno prelevato un campione di sangue e ordinato di firmare dei materiali che diffamavano il Falun Gong, ma ancora una volta si è rifiutata di obbedire. Le hanno quindi ordinato di firmare un modulo di cauzione, ma lei ha rifiutato. La polizia non ha insistito e ha detto che sua figlia stava aspettando fuori.

Quando è tornata a casa, Zhou ha saputo che sua figlia era stata costretta a firmare il modulo di cauzione presso la stazione di polizia di Dayingpo, prima che le fosse permesso di andarla prendere al dipartimento di polizia della città di Guiyang. La polizia ha minacciato Zhou e le ha intimato di non lasciare la città per un anno, altrimenti si sarebbe trovata ad affrontare gravi conseguenze.

La stazione di polizia di Dayingpo ha chiamato la praticante e le ha ordinato di presentarsi, ma lei non l’ha fatto. È andata a Shanghai, la sua città natale, per occuparsi di alcune questioni familiari e dopo aver saputo del suo viaggio, i funzionari della stazione di polizia di Dayingpo l'hanno accusata di aver violato le condizioni di cauzione. L'hanno convocata il 10 marzo dello scorso anno e gli agenti Xiang Chunguang e Xie Yu l'hanno interrogata. L'hanno convocata nuovamente il 12 agosto.

I pubblici ministeri Chen Nana e Zhang Benli della procura della città di Guiyang hanno emesso un mandato d'arresto formale contro Zhou il 23 agosto. Gli agenti Zhou Yang e Zhang Zhu l'hanno sequestrata a casa quel giorno e l'hanno tradotta al centro di detenzione femminile della città di Guiyang.