(Minghui.org) Da quando è stata ricoverata in carcere nel giugno 2022 una residente della città di Jiamusi è stata sottoposta a varie forme di abuso per aver praticato il Falun Gong, una disciplina per il benessere della mente e del corpo perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Il 14 maggio 2021 Liu Jinping, di 42 anni circa, è stata arrestata in casa e il 31 dicembre 2021 è stata processata dal tribunale del distretto di Xiangyang. Il 6 gennaio 2022 è stata condannata a tre anni e mezzo e a una multa di 15.000 yuan (circa 1.950 euro). Nel giugno 2022 è stata portata nel carcere femminile della provincia dell’Heilongjiang (situato nella capitale Harbin, a più di 300 chilometri di distanza da Jiamusi), da allora è detenuta nella divisione di gestione rigorosa, dove sono detenuti i praticanti del Falun Gong appena ammessi.

Liu Jinping

Abusi in carcere

Le guardie carcerarie hanno assegnato alle detenute il compito di sorvegliare Liu 24 ore su 24. Mentre era detenuta nella squadra n° 5 della divisione di gestione rigorosa la truffatrice Li Guimei e la spacciatrice Huang Tingting (che stavano entrambe scontando 15 anni per i loro rispettivi crimini) hanno maltrattato la praticante nel tentativo di farla rinunciare al Falun Gong. Huang la picchiava continuamente, Li l'ha schiaffeggiata con le scarpe e l'ha privata del sonno per cinque notti consecutive. Sei mesi dopo il suo ingresso in carcere non le hanno permesso di usare la toilette, causandole incontinenza.

La guardia incaricata Wang Xin ha chiuso un occhio sugli abusi subiti dalla praticante, la famiglia ha presentato un reclamo all'ufficio appelli del carcere e si è sentita rispondere: “Sapete quante detenute ci sono? Più di 4.000! Quando non ci sono abbastanza guardie dobbiamo far sì che le detenute si 'prendano cura' delle praticanti del Falun Gong!”.

Ad agosto dello scorso anno Liu è stata riassegnata alla Squadra n° 10 della divisione di gestione rigorosa e ha continuato a subire abusi da parte delle detenute incaricate di sorvegliarla. La detenuta Yang Min è stata vista mentre la schiaffeggiava, inoltre di notte diverse detenute le urlavano nelle orecchie e lei non riusciva a dormire, di conseguenza soffriva di mal di testa.

Negate le visite ai familiari per circa un anno, appello respinto dalle guardie carcerarie

Oltre ad essere torturata le è stata anche negata ogni forma di comunicazione con la famiglia per circa un anno dal suo ingresso in carcere. I suoi cari hanno presentato reclami al carcere e alle agenzie governative competenti, ma non hanno potuto vederla fino a giugno dello scorso anno. Le visite non erano di persona, i suoi familiari hanno dovuto recarsi presso l'Ufficio giudiziario del distretto di Jiao, nella città di Jiamusi, per avere incontri virtuali con lei.

Durante un incontro virtuale, Liu ha chiesto alla famiglia come presentare un appello ed è stata immediatamente fermata dalle guardie che controllavano l'incontro. Da ottobre a dicembre dello scorso anno le sono state negate le visite virtuali con la sua famiglia. L'Ufficio giudiziario del distretto di Jiao ha dichiarato di aver avuto problemi con le apparecchiature e di non aver potuto condurre gli incontri virtuali.

Lo scorso gennaio il carcere ha finalmente ripreso gli incontri virtuali e Liu ha raccontato alla famiglia di aver scritto il suo appello ma le guardie carcerarie si sono rifiutate di spedirlo. I genitori l'hanno rivista virtualmente il 1° febbraio e lei si è lamentata dei continui abusi subiti in carcere. La coppia di anziani si è resa conto che la figlia doveva essere in pessime condizioni a causa degli abusi subiti per cui il carcere non voleva che la vedessero.

I precedenti sforzi della famiglia per ottenere giustizia

Poiché Liu si è rifiutata di rinunciare al Falun Gong le autorità carcerarie hanno impedito alla sua famiglia di chiamarla o visitarla per circa un anno. I familiari hanno spedito due lettere ma non hanno ricevuto alcuna risposta e sospettano che le lettere non le siano state consegnate. I familiari hanno chiamato più volte il carcere e l'ufficio dell'amministrazione penitenziaria della provincia dell’Heilongjiang, ma nessuno ha risposto alle loro chiamate.

Il 19 novembre 2022 la famiglia ha presentato una richiesta al carcere, chiedendo di rendere pubbliche le informazioni sulla situazione attuale di Liu. Il carcere ha dichiarato di non poter rispondere nei tempi richiesti, la famiglia ha presentato appelli a diversi uffici provinciali, ma questi sono stati ripetutamente respinti.

Il 4 gennaio dello scorso anno la famiglia di Liu ha ricevuto una telefonata dal già citato capo-guardia Wang, il quale ha affermato che Liu non aveva beni di prima necessità, in particolare dentifricio e carta igienica. Era costretta a prendere in prestito gli articoli dalle sue compagne di cella, Wang ha anche detto che Liu sporcava i pantaloni ogni giorno e che dovevano toglierle i pantaloni e applicarle una soluzione di iodio.

Le parole di Wang hanno lasciato la famiglia molto preoccupata, Liu aveva solo 42 anni ed era perfettamente in salute prima di essere arrestata, come ha potuto diventare incontinente in pochi mesi di carcere? Perché la prigione l'avrebbe costretta a rinunciare al Falun Gong? Qual è la base legale? La famiglia ha anche scoperto che c'era un saldo di 3.170 yuan (circa 410 euro) sul suo conto e si sono domandati perché non le fosse permesso di usare il denaro per acquistare beni di prima necessità.

Preoccupati per Liu, i suoi familiari hanno fatto due volte un lungo viaggio per andare a trovarla in carcere, ma sono stati fermati dalla sicurezza all'ingresso entrambe le volte.

Il 15 marzo dello scorso anno la famiglia ha presentato un'altra richiesta alla prigione chiedendo di conoscere quale fosse la base legale per cui la prigione ha ordinato a Liu di rinunciare al Falun Gong, le misure specifiche utilizzate per cercare di costringerla a rinunciare al suo credo, il personale coinvolto, le loro posizioni e qualifiche professionali e la base legale per cui la prigione ha incluso le detenute nel processo di trasformazione.

Il 5 maggio 2023, poiché il carcere non ha mai risposto alla famiglia, i cari hanno presentato una mozione all'Ufficio provinciale per il riesame amministrativo, nonché denunce all'Ufficio provinciale dell'amministrazione penitenziaria, al governo provinciale, al procuratore provinciale e al Dipartimento provinciale di giustizia.

Il carcere ha poi contattato la famiglia dicendo che la richiesta era stata respinta, ma la famiglia ha detto di non aver mai ricevuto alcuna informazione dal carcere. La persona che li ha chiamati ha poi risposto che le informazioni richieste erano segreti di Stato e non potevano essere rilasciate.

La famiglia ha chiesto una risposta scritta dal carcere (invece di una comunicazione verbale), ma il carcere ha respinto la richiesta senza fornire alcuna spiegazione. La famiglia ha anche chiesto di rispondere alla domanda se Liu fosse stata torturata, ma non hanno risposto.

A giugno dello scorso anno la famiglia ha ricevuto una telefonata dal governo della propria città, che le ha ordinato di smettere di spedire lettere a vari uffici, ma i familiari hanno insistito sul fatto che finché la persecuzione continuerà non smetteranno di cercare giustizia per la loro amata.

Alla fine il carcere ha permesso alla famiglia di Liu di avere visite virtuali con lei a partire da una data sconosciuta.

Articoli correlati:

Family's Uphill Battle Seeking Justice for Their Loved One Wrongfully Imprisoned for Her Faith

42-year-old Woman Becomes Incontinent after Six Months of Imprisonment, Family Not Allowed to Visit Her

Heilongjiang Woman’s Appeal of Unjust Sentence Dismissed

Heilongjiang Woman Sentenced to 3.5 Years for Her Faith

Heilongjiang: Donna detenuta per la sua fede, la sua famiglia cerca giustizia

Heilongjiang: Donna picchiata durante l'interrogatorio e processata per via della sua fede