(Minghui.org) Il 2 gennaio di quest’anno una donna ottantenne di Dalian, nella provincia del Liaoning, è stata imprigionata nel carcere femminile provinciale, per scontare una pena di un anno e mezzo a causa della sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere di corpo e mente perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Tong Shurong, che era libera su cauzione, è stata condannata il 17 ottobre dell’anno scorso e riportata immediatamente in custodia dopo la sua ingiusta incriminazione. Inizialmente è stata reclusa presso il Centro di detenzione Yaojia e ora è stata trasferita al famigerato reparto n° 12 del carcere femminile provinciale del Liaoning. Tale sezione è tristemente nota per le torture che infligge alle praticanti del Falun Gong più ferme nella loro fede.

Dettagli del suo arresto e della condanna

La condanna trae origine dall’episodio avvenuto il 17 ottobre 2021, quando era andata nel quartiere Yingchengzi del distretto di Ganjingzi nella città di Dalian per sensibilizzare la gente sulla persecuzione del Falun Gong. Aveva parlato con alcuni studenti delle scuole medie che l’avevano però denunciata alla polizia. Gli agenti della stazione di polizia di Yingchengzi l’hanno molestata diverse volte a casa prima di metterla agli arresti domiciliari per sei mesi (in Cina sia la polizia che la procura o il tribunale, possono tutti mettere la gente agli arresti domiciliari).

A maggio 2022 gli agenti Hu Yanqing, Xu Ning, e Liu della stazione di polizia di Yingchengzi si sono recati a casa di Tong e hanno detto che le erano stati dati altri sei mesi ai domiciliari e che avevano trasmesso il caso alla procura distrettuale di Ganjingzi.

Il 17 ottobre del 2022 il P.M. Liu Shuang l’ha condannata per la terza volta a sei mesi di arresti domiciliari e Liu e il P.M. Zhang Fuli l’hanno incriminata e hanno trasmesso il caso al tribunale distrettuale di Ganjingzi. Due agenti della stazione di polizia di Yingchengzi sono andati a casa sua intorno alle 12:30 di mattina il 15 maggio dello scorso anno, e l’hanno portata al tribunale distrettuale di Ganjingzi. Non le hanno detto dove l’avevano portata e lei ha pensato di essere alla procura distrettuale.

Ha chiesto a un impiegato che era lì di dare la lettera al P.M. Liu, ma questi le ha detto che non c’erano P.M. in tribunale. Solo allora si è accorta di essere in un tribunale. Ha chiesto di potersene andare, ma le hanno ordinato di aspettare che qualcuno della stazione di polizia di Yingchengzi l’andasse a prendere (i due agenti che l’avevano portata lì erano andati via subito dopo averla lasciata).

Alle 18:30 sono arrivati quattro poliziotti e l’hanno portata all’ospedale di Yisen per un esame medico. Lei aveva la pressione alta, ma la polizia l’ha comunque portata al centro di detenzione su ordine del giudice Duan Li per tenerla lì in attesa del processo. Quando il centro si è rifiutato di ammetterla, la polizia l’ha portata a casa alle 21:00. Le hanno dato anche una copia dell’atto di accusa.

La donna ha notato che l’atto conteneva accuse false, così ha scritto alla procura e al tribunale per smentirle. e chiedere di chiudere il caso. Ha anche scritto alle agenzie governative competenti chiedendo che le rendessero giustizia, ma non ha mai avuto alcuna risposta.

Il processo si è tenuto presso il tribunale distrettuale di Ganjingzi il 9 agosto dell’anno scorso. Quando i P.M. Liu e Zhang hanno presentato prove false, né lei né il suo difensore non avvocato sono stati autorizzati a respingere le accuse. Il giudice Duan ha anche interrotto il difensore molte volte e lo ha minacciato di farlo uscire dall’aula.

Tong e il suo difensore hanno protestato contro la violazione delle procedure legali da parte di Duan, il quale però li ha ignorati, ha aggiornato la sessione ed è uscito. Poi molti agenti armati hanno ordinato a lei e al difensore di firmare delle pratiche burocratiche, senza permettere loro di leggere quello che c’era scritto. Entrambi si sono rifiutati di farlo.

Il giudice Duan l’ha condannata ad un anno in regime di libertà vigilata l’8 settembre dell’anno scorso.

Dopo qualche giorno, l 17 ottobre, due ufficiali giudiziari (uno di cognome Wu) del tribunale distrettuale di Ganjingzi e tre agenti della stazione di polizia Yingchengzi si sono recati a casa sua per annunciarle che era stata condannata a un anno e mezzo con una multa di 10.000 yuan (circa 1.300 euro). Poi l’hanno portata in ospedale per un esame medico. Aveva la pressione alta e l’iperlipidemia (alta percentuale di grassi nel sangue), ma è stata comunque portata al centro di detenzione di Yaojia subito dopo l’esame. È stata rinchiusa nel carcere femminile provinciale del Liaoning il 2 gennaio di quest’anno.

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