(Minghui.org) Il 17 ottobre scorso una donna di 79 anni, che era uscita su cauzione, è stata riportata in prigione poche ore dopo essere stata condannata a un anno e mezzo per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

La condanna di Tong Shurong, della città di Dalian nella provincia del Liaoning, è scaturita da un incidente avvenuto il 17 ottobre 2021, quando la donna si è recata nel quartiere di Yingchengzi del distretto di Ganjingzi a Dalian, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla persecuzione del Falun Gong. Dopo aver parlato con alcuni studenti delle scuole medie, questi ultimi l’hanno denunciata alla polizia. Gli agenti della stazione di polizia di Yingchengzi l’hanno molestata più volte a casa, prima di infliggerle sei mesi agli arresti domiciliari (In Cina, la polizia, il procuratore e il tribunale possono mettere le persone agli arresti domiciliari).

Nel mese di maggio dell’anno scorso gli agenti Hu Yanqing, Xu Ning e Liu della stazione di polizia di Yingchengzi si sono recati a casa di Tong e le hanno comunicato che le erano appena stati dati altri sei mesi agli arresti domiciliari e che avevano sottoposto il suo caso alla Procura distrettuale di Ganjingzi.

Il 17 ottobre dell’anno scorso il procuratore Liu Shuang ha inflitto alla donna un terzo periodo ai domiciliari di sei mesi. In seguito Liu e il procuratore Zhang Fuli hanno incriminato Tong, presentando il caso al tribunale del distretto di Ganjingzi.

Intorno alle 12:30 del 15 maggio scorso due agenti della stazione di polizia di Yingchengzi si sono recati a casa di Tong, per accompagnarla in tribunale. La polizia non le ha detto dove si trovasse e lei pensava di essere in Procura.

Tong ha chiesto a un impiegato di consegnare la sua lettera al procuratore Liu. L’addetto ha risposto che non c’erano procuratori in tribunale. Solo allora la donna si è resa conto di dov’era stata portata. Ha chiesto di andarsene, ma le è stato ordinato di aspettare che un agente la andasse a prendere (i due che l’avevano accompagnata se n’erano già andati).

Alle 18:30 sono arrivati quattro agenti di polizia e hanno portato Tong all’ospedale di Yisen per un esame fisico. La donna aveva la pressione alta, ma è stata comunque condotta in un centro di detenzione su ordine del giudice Duan Li, che aveva predisposto di trattenerla in attesa del processo. Dopo che le è stata negata l’ammissione, alle 21:00 è stata riaccompagnata a casa. Prima di andarsene, un agente le ha consegnato una copia dell’atto di accusa.

Tong ha notato che il documento conteneva accuse fabbricate contro di lei, quindi ha scritto al procuratore e al tribunale per confutarle, chiedendo l’archiviazione del caso. Ha scritto anche alle agenzie governative competenti e ha chiesto di sostenere la giustizia, ma non ha ricevuto risposta.

Il 9 agosto scorso Tong è stata processata. I procuratori Liu e Zhang hanno presentato prove fabbricate, ma né lei né il suo difensore non avvocato hanno potuto confutare le accuse. Inoltre, il giudice Duan ha interrotto diverse volte il difensore e ha minacciato di allontanarlo dall’aula.

Entrambi hanno protestato contro la violazione delle procedure legali da parte del giudice Duan. Quest’ultimo ha sospeso la seduta e se n’è andato. Diversi agenti armati sono entrati e hanno ordinato sia a Tong che al suo difensore di firmare alcuni documenti, senza permettere loro di leggerne il contenuto. I due si sono rifiutati di ottemperare alla richiesta.

L’8 settembre il giudice ha concesso a Tong una cauzione di un anno.

Il 17 ottobre scorso due ufficiali giudiziari (di cui uno di nome Wu) del tribunale e tre agenti della stazione di polizia si sono recati a casa di Tong, per comunicarle che era stata condannata a un anno e mezzo, oltre a una multa di 10.000 yuan (circa 1.284 euro). Più tardi è stata portata in ospedale per un esame fisico. Le è stata riscontrata un’elevata pressione sanguigna e un’iperlipidemia (alti livelli di grassi nel sangue), ma è stata comunque portata, subito dopo l’esame, al centro di detenzione di Yaojia.

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