(Minghui.org) La prima edizione ceca del sito Minghui (https://cs.minghui.org/) è stata ufficialmente aperta. Ci auguriamo che la piattaforma sia di aiuto per i praticanti per scambiare esperienze e introdurre la Falun Dafa nella Repubblica Ceca. Questa è la 23ª lingua in cui è stato tradotto il sito web cinese principale.

Situata in Europa centrale, la Cecoslovacchia ha una storia lunga e ricca di eventi. Nel 1948 è diventata uno Stato comunista del blocco orientale. Tuttavia negli anni precedenti al 1990, i regimi comunisti sono caduti uno dopo l’altro in tutta l’Europa orientale, dal 1992 è un Paese democratico, ma prima di allora, il regime ha devastato il Paese per oltre quattro decenni.

Con una popolazione di poco meno di 11 milioni di abitanti, la Repubblica Ceca è un Paese europeo di medie dimensioni. Un tempo quest’area era un centro culturale dell’Europa e ha svolto un ruolo importante nella scienza e nella tecnologia, oltre che nella musica e in altri contributi culturali.

Dopo l’introduzione della Falun Dafa, nel 2000, un numero crescente di persone ha iniziato a praticare. Questo ha portato alla creazione di luoghi di esercizi di gruppo in oltre 30 città, tra cui Praga, Brno, Ostrava, Plzeň e České Budějovice.

I praticanti partecipano a vari eventi per chiarire i fatti relativi alla persecuzione in Cina, come ai a festival culturali esibendosi con la squadra dei tamburini, danze del loto e del drago nelle principali città del Paese e in altri paesi europei.

La Conferenza Europea di condivisione delle esperienze della Falun Dafa si è tenuta due volte a Praga, e vengono organizzate anche nella Repubblica Ceca. I praticanti hanno incontrato funzionari governativi, esortandoli ad aiutare a porre fine alla persecuzione contro i praticanti in Cina, compreso il crimine del regime comunista del prelievo forzato di organi. Il Senato del Parlamento della Repubblica Ceca ha approvato una risoluzione nel 2019, chiedendo di porre fine a questa persecuzione. Inoltre, la Commissione del Senato ceco per l’istruzione, la scienza, la cultura, i diritti umani e le petizioni ha approvato risoluzioni sia nel 2012 che nel 2021, chiedendo di porre fine alla brutalità.