(Minghui.org)

Nome: Xing AnmeiNome cinese: 邢安梅Genere: DonnaEtà: 67 anniCittà: ShenyangProvincia: LiaoningOccupazione: N/DData della morte: 22 febbraio 2024Data dell'ultimo arresto: 14 aprile 2016Luogo di detenzione più recente: Centro di detenzione della città di Shenyang

Una donna della città di Shenyang, nella provincia del Liaoning, è impazzita a causa delle torture subite e della somministrazione forzata di farmaci, mentre stava scontando una pena detentiva per la sua fede nel Falun Gong. Nei successivi sette anni ha lottato contro una salute cagionevole e, lo scorso 22 febbraio, è deceduta all’età di 67 anni.

Xing Anmei e la sua famiglia

Nel 2001 Xing Anmei ha iniziato a praticare il Falun Gong, un'antica disciplina spirituale e di meditazione. Poco dopo sono scomparsi molti dei suoi disturbi, tra cui una malattia cardiaca e l'artrite reumatoide.

La sera del 9 giugno 2011 Xing è stata arrestata per aver distribuito materiale informativo del Falun Gong in un'area residenziale, e la sera successiva è stata portata al centro di detenzione di Zaohua. Non è chiaro per quanto tempo sia stata trattenuta lì.

Alle 23:00 del 23 ottobre 2013 la polizia si è presentata a casa di Xing. Quando i familiari si sono rifiutati di aprire la porta, gli agenti si sono appostati fuori dalla sua abitazione fino al giorno successivo, prima di mezzogiorno, quando hanno forzato la serratura e fatto irruzione. Hanno arrestato Xing, suo marito, Sun Dekun, suo figlio, Sun Yingnan e sua figlia, Sun Yingying. Gli agenti non hanno mai mostrato i loro documenti d'identità o un mandato d'arresto.

Dopo che i quattro sono stati portati alla stazione di polizia di Sandongqiao, gli agenti sono tornati nell’appartamento e hanno confiscato molti oggetti personali di Xing, tra cui gioielli, un computer e un cellulare.

La sera del 26 ottobre Xing e il figlio sono stati rilasciati, mentre il 25 novembre è stata rilasciata la figlia. Il marito di Xing è stato torturato durante la detenzione e, il 5 dicembre 2013, è stato rilasciato.

L'ultimo arresto di Xing risale al 14 aprile 2016, quando stava facendo colazione con il marito e i figli in una tavola calda locale. Un funzionario dell'Ufficio per la sicurezza interna del distretto di Dadong ha rivelato che la famiglia era stata presa di mira, perché aveva presentato una denuncia penale contro l'ex dittatore cinese Jiang Zemin, per aver iniziato la persecuzione del Falun Gong che ha portato ai loro arresti passati.

Un mese dopo il figlio dei coniugi è stato rilasciato. Lo stesso giorno la sorella ha ottenuto la libertà su cauzione ed è stata messa agli arresti domiciliari. La giovane donna ha raccontato che, dopo essere rientrati a casa, suo fratello zoppicava e sembrava stordito. Le ha detto che la polizia lo aveva picchiato e, per un certo periodo, non ha osato uscire dall’appartamento.

Il 23 febbraio 2017 Xing è stata condannata a un anno di prigione e multata di 5.000 yuan (circa 640 euro) dal tribunale del distretto di Dadong. Quattro giorni dopo la figlia ha ricevuto un anno di libertà vigilata e una multa di 2.000 yuan (circa 250 euro). Il marito è stato condannato a due anni e mezzo, oltre a una multa di 10.000 yuan (circa 1.270 euro).

Nel centro di detenzione della città di Shenyang, Xing è stata tenuta in cella d’isolamento, torturata e sottoposta regolarmente a somministrazione di farmaci tossici. Durante le percosse diversi denti le sono stati avulsi. Di conseguenza, aveva difficoltà a deglutire e soffriva di vertigini, affaticamento, palpitazioni e nausea. Nonostante le sue condizioni, le guardie l'hanno incatenata e hanno legato la sua mano sinistra a un anello sul pavimento. Non le hanno tolto le catene, nemmeno quando aveva bisogno usare il bagno. Un'altra volta, due detenuti si sono seduti sulle sue gambe e altri due le hanno stretto le braccia dietro la schiena, ferendola gravemente alla spalla e al braccio sinistro.

Il 14 aprile 2017, quando è stata rilasciata, Xing non era più la stessa persona. Era estremamente impaurita e non riusciva a riconoscere i familiari, nemmeno i suoi figli. Correva giorno e notte, gridava, colpiva le persone e lanciava oggetti da una finestra del piano di sopra. Di tanto in tanto diceva: "Tutti i giorni ai praticanti del Falun Gong vengono somministrati farmaci contro la loro volontà". Dopo aver lottato con una salute cagionevole per sette anni, lo scorso 22 febbraio è deceduta.

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