(Minghui.org) Verso la fine dello scorso mese di febbraio il tribunale intermedio della città di Jiujiang, nella provincia dello Jiangxi, ha deciso di confermare la condanna a 10 mesi di prigione di un residente locale per aver praticato il Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Nel mese di dicembre dell’anno scorso Li Yilong (noto anche come Li Yingyi), di 54 anni, era stato condannato a 10 mesi. Dopo che il suo appello è stato respinto, il tribunale ha minacciato di prendere in custodia il praticante, che era libero su cauzione. Al momento della stesura di questo rapporto, non è chiaro se l’uomo sia stato ricondotto in prigione.

Dettagli dell'ultima persecuzione di Li

La sentenza di Li è scaturita dal suo arresto, avvenuto intorno alle 5:00 del 16 giugno 2022, nel dormitorio messo a disposizione dal suo datore di lavoro. Gli agenti dell'Ufficio per la sicurezza interna della città di Ruichang gli hanno confiscato il computer portatile, il lettore musicale, il telefono cellulare, sette libri del Falun Gong e la sua auto privata. Durante l’arresto non hanno mostrato alcun mandato di perquisizione, né gli hanno consegnato un elenco degli oggetti confiscati, come previsto dalla legge.

Gli agenti hanno portato Li alla stazione di polizia di Pencheng, nella città di Ruichang, a circa 30 miglia (circa 48 chilometri) dalla città di Jiujiang, dove è stato legato a una sedia di ferro, per un interrogatorio durato più di 20 ore. Due giorni dopo che il centro di detenzione della città di Ruichang gli ha negato l'ammissione, a causa delle sue cattive condizioni di salute, l’uomo è stato rilasciato su cauzione.

Il 6 luglio dell’anno scorso gli agenti Xiong Xiaoxiong, Liao Qiyang e Du (nome di battesimo sconosciuto) dell'Ufficio per la sicurezza interna della città di Ruichang hanno arrestato Li al lavoro e lo hanno portato alla procura della contea di Yongxiu che, come la città di Ruichang, è sotto l'amministrazione della città di Jiujiang.

Più tardi il procuratore Sun Xiaoyan e la polizia hanno portato Li al tribunale locale e hanno minacciato di condannarlo a una pena detentiva. Lo hanno portato all'ospedale della città di Jiujiang per un esame fisico, ma la sua pressione sistolica si è rivelata superiore a 200 mmHg e il centro di detenzione della città di Ruichang ha rifiutato di ammetterlo. Nel pomeriggio del 7 luglio dell’anno scorso Li è stato rilasciato su cauzione.

Il 7 settembre l’uomo ha ricevuto una telefonata dall'agente Xiong che gli ha ordinato di presentarsi il giorno successivo al tribunale di Yongxiu per l'udienza, e ha minacciato di arrestarlo se non avesse ottemperato.

La mattina successiva Li ha eseguito le disposizioni. Il tribunale ha nominato un avvocato per dichiarare la sua colpevolezza. All'udienza hanno potuto assistere la moglie e un funzionario del villaggio.

Prima dell'inizio del processo, il presidente del tribunale ha chiesto a Li di firmare una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong. Ha detto che avrebbe proceduto con l'udienza solo se avesse firmato, sottolineando che gli avrebbe inflitto una sentenza più leggera se avesse otttemperato, altrimenti sarebbe stato preso in custodia il giorno stesso. Li si è rifiutato di firmare o di dichiararsi colpevole. Proprio quando ha iniziato a difendere la sua innocenza, il giudice lo ha interrotto e ha rinviato l'udienza.

L’uomo ha frainteso la decisione del giudice, pensando che la fine dell'udienza, quel giorno, fosse in realtà una pausa, così ha aspettato, ma dopo due ore la sessione non era ancora ripresa. Solo a quel punto si reso conto che l'udienza si era conclusa e si è preparato ad andarsene, ma un giudice lo ha notato e gli ha ordinato, senza dire altro, di tornare in aula e aspettare. Li ha seguito l'ordine del giudice, ma poco dopo, a causa dello stress mentale, ha perso conoscenza ed è caduto pesantemente a terra all'interno dell'aula. Non ha ripreso conoscenza per molto tempo, ma il tribunale non ha chiesto assistenza medica né ha chiamato un'ambulanza. Più tardi Li è tornato a casa.

Il 2 dicembre dell’anno scorso, quando è stato convocato in tribunale, Li ci è andato con la moglie. Il giudice Zhang Lingling gli ha inflitto una pena detentiva di 10 mesi e lo ha multato di 4.000 yuan (circa 510 euro). Tra i giudici che hanno firmato il verdetto vi erano Cai Mengyi, Jiang Ying, Zhong Guobiao e Hu Qin. Quando il giudice Zhang gli ha detto di firmare il procedimento disciplinare, Li si è rifiutato. Ha fatto appello al tribunale intermedio della città di Jiujiang.

La procura di Jiujiang ha inviato un pubblico ministero a parlare con lui, il quale ha raccontato come la polizia, compreso l'agente Xiong, avesse fabbricato le prove per incriminarlo. Il procuratore ha messo per iscritto la sua testimonianza contro la polizia.

Alla fine dell’anno scorso l'agente Xiong ha ordinato a Li di firmare alcuni documenti. L’uomo si è rifiutato, sottolineando di essere pienamente consapevole di come Xiong e altri agenti avessero fabbricato prove contro di lui. Xiong si è sorpreso dal suo atteggiamento e se ne è andato.

Alla fine dello scorso mese di febbraio il tribunale della contea di Yongxiu ha chiamato Li per comunicargli la sentenza del tribunale intermedio di Jiujiang, che ha confermato il verdetto originale. L'interlocutore ha minacciato di prenderlo in custodia.

Persecuzioni passate

Non è la prima volta che Li viene preso di mira per la sua fede. Mentre lavorava a Shanghai, è stato molestato dagli agenti della stazione di polizia locale. Il suo capo li ha chiamati per dire che era una brava persona e che non aveva mai fatto nulla di male. Li ha lasciato il lavoro perché non voleva che il suo capo venisse coinvolto e, in seguito, è tornato a Jiujiang.

La notte del 4 aprile 2004 la stazione di polizia di Pengcheng, nella città di Ruichang, lo ha arrestato, dopo averlo visto distribuire materiale informativo del Falun Gong. A mezzogiorno del giorno successivo Li è riuscito a fuggire e in seguito ha scritto una lettera a Zhou Zuolin, capo dell'Ufficio 610 della stazione di polizia, esortando quest'ultimo a smettere di perseguitare i praticanti del Falun Gong. Firmando con il suo nome e cognome sulla lettera, Li è diventato un bersaglio. Il 14 aprile 2009 è stato nuovamente arrestato, con l'aiuto degli agenti Wei Qiang e Wang Yijin, dell'Ufficio per la sicurezza interna di Jiujiang, e di alcuni agenti della stazione di polizia di Yongquan.

Li è stato portato alla stazione di polizia di Yongquan e ammanettato al telaio di una finestra. Circa un'ora dopo è stato condotto al centro di detenzione della città di Ruichang. Per protestare, l’uomo ha iniziato uno sciopero della fame e sette giorni dopo è stato portato all'ospedale della città di Ruichang per essere alimentato a forza. Le guardie hanno detto ai medici di alimentarlo in qualsiasi modo, purché fosse tenuto in vita.

Il 13 dicembre 2009, dopo otto mesi di detenzione, Li è stato rilasciato.

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