(Minghui.org) Negli ultimi anni una donna della città di Meizhou, nella provincia del Guangdong, è stata ripetutamente presa di mira per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Nel 2020 Zhu Hui, di circa 73 anni, è stata denunciata per aver distribuito materiale informativo del Falun Gong. Lin Li, capo dell’Ufficio per la sicurezza interna del distretto di Meixian, e altri sei agenti hanno fatto irruzione nella sua abitazione, confiscandole un ritratto del fondatore del Falun Gong e un calendario da parete con informazioni sulla pratica spirituale. La donna è stata interrogata per ore alla stazione di polizia, prima di essere rilasciata nel pomeriggio. Gli agenti le hanno ordinato di tenerli informati sui suoi spostamenti. Lin le ha anche intimato di non riferire al sito Minghui ciò che le avevano fatto.

Dieci giorni dopo la polizia ha arrestato nuovamente Zhu e l’ha portata in ospedale per un esame fisico, durante il quale le sono stati riscontrati diversi problemi di salute. Dopo averla trattenuta alla stazione di polizia, il mattino seguente è stata portata nella prigione della contea di Jiaoling per una detenzione di 15 giorni. Il responsabile della prigione si è rifiutato di ammetterla e la polizia ha dovuto rilasciarla.

Da allora Zhu è stata spesso perseguitata dalla polizia. Nel 2021, quando stava per prendere un treno, è stata fermata alla stazione ferroviaria ed è stata perquisita. Nel 2022, la polizia l’ha molestata nella sua casa d’infanzia. A fine novembre dell’anno scorso è stata nuovamente molestata nella sua attuale residenza. Nello scorso mese di febbraio la polizia è tornata a casa sua e le ha confiscato un ritratto del fondatore del Falun Gong e un calendario da parete con informazioni sulla pratica spirituale.