(Minghui.org) Il 18 marzo scorso una donna di 80 anni, della città di Taiyuan nella provincia dello Shanxi, è comparsa davanti al giudice per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Zhang Liwen, pensionata dell'officina di riparazione di macchine della miniera di carbone di Xishan, vive nel distretto di Wanbailin nella città di Taiyuan. Il 28 aprile dell’anno scorso è stata arrestata per aver parlato del Falun Gong a una fiera, nel vicino distretto di Jiancaoping. Gli agenti della stazione di polizia di via Yingxin hanno sottoposto il suo caso alla Procura del distretto di Jiancaoping, che lo ha trasferito alla Procura distrettuale di Wanbailin.

Il procuratore Shi Yuan ha incriminato Zhang e ha presentato il caso al tribunale locale. Il giudice Wu Jiajia ha fissato la data del processo alle 9:00 dello scorso 18 marzo. Non è chiaro dove la donna sia detenuta.

Non è la prima volta che Zhang viene presa di mira per la sua fede. In precedenza, nel 2002, le erano stati inflitti due anni di lavori forzati e nel 2015 era stata trattenuta per un breve periodo.

Matrimonio salvato e salute ristabilita grazie alla pratica del Falun Gong

Nel mese di maggio 1998 Zhang si è imbattuta nel Falun Gong, quando un cliente della sua cabina telefonica (il suo lavoro dopo essere andata in pensione) le ha dato una copia dello Zhuan Falun, l'insegnamento principale del Falun Gong. All'epoca, lei e suo marito erano separati da più di 10 anni e stavano per divorziare. Il Falun Gong le ha insegnato a vivere secondo i principi di Verità-Compassione-Tolleranza; gradualmente ha smesso di essere combattiva ed è diventata più premurosa nei confronti degli altri. Non ha più litigato con il marito e i due sono riusciti a riunirsi, vivendo insieme felicemente.

Zhang è guarita anche dai suoi numerosi problemi di salute, tra cui le patologie cardiache e renali, la sacralizzazione congenita della colonna lombare, i problemi gastrici, la tracheite, la bronchite, la nevrastenia, l’iperplasia articolare e delle vertebre cervicali e l‘ipotensione.

Due anni di lavori forzati nel 2002

Il 7 ottobre 2002 Zhang stava facendo da baby-sitter al nipotino di due anni, quando qualcuno ha bussato alla porta. La donna ha aperto e ha visto irrompere in casa, senza mostrare documenti o un mandato di perquisizione, l'agente Wei della squadra antisommossa di Taiyuan, il vice capo Shi Taisheng della stazione di polizia di Jiankuan e altri sei agenti, tra cui Yang Jie.

La polizia le ha confiscato un libro del Falun Gong e una cassetta di musica per esercizi. Gli agenti hanno inoltre ordinato a Zhang di andare con loro. Lei si è rifiutata perché non c'era nessun altro che potesse badare a suo nipote, ma è stata prelevata con la forza e portata direttamente in un carcere affiliato alla stazione di polizia del distretto di Wanbailin. Dopo averla perquisita, le sono state confiscate le chiavi di casa, l'orologio e diversi yuan in contanti.

Durante l’interrogatorio Zhang è stata tenuta in una gabbia di metallo. Quando si è rifiutata di fornire le sue impronte digitali per il verbale dell'interrogatorio e di scrivere dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong, è stata pugnalata alla testa dagli agenti con una penna. Ha avuto una ricaduta del suo problema cardiaco, che era scomparso dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong, ed è andata in stato di shock. Dopo averla rianimata, gli agenti l'hanno trattenuta in prigione.

Il 9 ottobre 2002 la polizia ha trasferito Zhang al centro di detenzione della città di Taiyuan, che inizialmente ha rifiutato di ammetterla dopo aver saputo dei suoi problemi cardiaci. Gli agenti, tuttavia, non si sono arresi e sono riusciti a convincere le autorità del centro di detenzione a prenderla in custodia.

Zhang ha dovuto condividere il letto con sette o otto detenute. Dovevano dormire su un fianco e non potevano muoversi. Dovevano comprarsi da sole coperte, carta igienica e asciugamani di carta. Il cibo era sempre poco cotto e conteneva sabbia e sporcizia.

Gli agenti hanno interrogato la donna una volta ogni tre o cinque giorni e si sono infuriati quando ha rifiutato di rinunciare al Falun Gong. Zhang è stata quindi costretta a restare in piedi per lunghi periodi di tempo.

La donna è stata anche costretta, per più di 10 ore al giorno, a fare lavori forzati senza retribuzione. Dopo tre mesi di detenzione, le sono stati inflitti due anni di lavori forzati e, nel gennaio 2003, è stata ammessa nella terza squadra del campo di lavoro femminile di Xindian.

Il capitano Meng Hao, l'istruttore Liu Zhongmei e il capo squadra Wang Dali hanno costretto Zhang a studiare ogni giorno materiale diffamatorio sul Falun Gong. La donna ha mantenuto la sua fede ed è stata messa in cella d’isolamento per un certo periodo di tempo. Non le è stato permesso di dormire o di sedersi. Le guardie hanno fatto in modo di farla costantemente sorvegliare a turno da detenute tossicodipendenti.

Le guardie hanno anche revocato le visite ai suoi familiari e l'hanno minacciata di far perdere il lavoro ai suoi figli.

Molestie continue

Nel mese di luglio 2004, dopo che Zhang è stata rilasciata dal campo di lavoro, la polizia e il comitato di strada l'hanno tenuta sotto stretta sorveglianza. Hanno anche ordinato ai suoi familiari di controllarla. Ogni anno, in occasione delle festività più importanti o delle principali conferenze del regime comunista, la donna è stata molestata a casa e le è stato ordinato di compilare vari moduli e fornire campioni di sangue. Hanno anche fatto pressione sul datore di lavoro del figlio, affinché lo sospendesse per un periodo di tempo.

Arrestata di nuovo nel 2015

Il 18 maggio 2015 il tribunale distrettuale di Yuci ha fissato un'udienza per la causa congiunta contro cinque praticanti locali. Zhang si è recata in tribunale per sostenerli.

Appena scesa dall'autobus, gli agenti l'hanno assalita e le hanno sottratto la borsa. La donna è stata perquisita e filmata, prima di esser fatta salire su una volante della polizia. Poco dopo sono stati arrestati altri 14 praticanti, anch'essi andati a manifestare il loro sostegno agli imputati.

La polizia ha portato i 15 praticanti alla stazione di Mianlun per interrogarli. Gli agenti hanno confiscato il denaro che Zhang aveva con sé e le hanno ordinato di scrivere dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong. L’hanno anche costretta ad apporre le impronte digitali e firmare le dichiarazioni. Dopo le 2:00 di quella notte tutti i praticanti sono stati rilasciati.