(Minghui.org) Alle 10:00 del 31 gennaio scorso una donna, della città di Qingdao nella provincia dello Shandong, era appena uscita di casa, quando tre agenti in borghese l'hanno fermata e fatta salire su una berlina. Assieme ad altri due agenti, hanno portato Hei Yan, di 54 anni, alla stazione di polizia in via Xinglong.
Uno degli agenti ha rivelato di essere il vice capo Zhang Shan, della stazione di polizia, e un altro ha detto di chiamarsi Jin. Quando Hei ha chiesto di conoscere la loro identità, gli altri tre agenti non hanno risposto.
Dopo essere arrivati alla stazione di polizia, i cinque agenti hanno portato Hei in una stanza per l’interrogatorio. La donna è stata immobilizzata su una sedia di ferro e le sono state confiscate le chiavi di casa. Alle 20:00 è arrivato l'agente Wang Jingguo, che sembrava essere un ufficiale, perché un altro gli ha chiesto quale "crimine" scrivere sul caso contro di lei. Lui ha risposto: "Qualsiasi cosa va bene!".
Wang, l'agente Guo e una donna (di cui non si conosce il nome) hanno accompagnato Hei al centro di detenzione di Pudong. All'arrivo la praticante si è rifiutata di scendere dall’auto, ma l'hanno portata dentro contro la sua volontà. Durante l'esame fisico richiesto, i tre agenti l'hanno trascinata da una stanza all'altra e, quando è arrivato il momento del prelievo di sangue, la donna è stata immobilizzata. L'agente donna si è seduta sulla sua schiena e l'agente Guo le ha calpestato il viso, che di conseguenza si è gonfiato.
La clinica interna al centro di detenzione ha chiuso per tutto il giorno, prima che venisse effettuato l'esame fisico di Hei. L'agente Wang l'ha trascinata fuori e l'ha presa a calci, ha chiamato un supervisore, che ha ordinato di riportarla alla stazione di polizia.
Due ore dopo il suo arresto, a mezzogiorno, quattro agenti della stazione di polizia, di cui solo uno in uniforme, hanno fatto irruzione nella casa del padre di Hei, mostrandogli un foglio di carta e affermando che si trattava di un mandato di perquisizione. L’uomo ha notato che era un foglio bianco con un sigillo ufficiale. La polizia ha confiscato i libri del Falun Gong che Hei aveva conservato a casa del padre.
Intorno alle 16:00 del 1° febbraio scorso cinque agenti, tra cui Zhang, Jin e Guo, hanno accompagnato Hei al centro di detenzione. Questa volta hanno detto che non c'era bisogno di fare un esame fisico, perché avevano convinto il direttore ad ammetterla comunque.
Una volta arrivati al centro di detenzione, i cinque agenti hanno spogliato Hei fino agli indumenti intimi. Hanno chiamato due guardie donne, ma non è chiaro se le abbiano tolto tutti i vestiti per costringerla a indossare l'uniforme da detenuta. Intorno alle 10:00, infine, hanno condotto Hei in cella. Le detenute sono rimaste sbigottite nel vedere tre uomini che la trasportavano all'interno. Il mattino seguente Hei intendeva praticare gli esercizi del Falun Gong, ma le sue compagne di cella glielo hanno impedito, temendo di essere coinvolte.
L’8 marzo scorso Hei è stata rilasciata dopo 38 giorni di detenzione. Non è la prima volta che la donna viene presa di mira per la sua fede. In precedenza era già stata arrestata in diverse occasioni e sua madre, anch'essa praticante del Falun Gong, è deceduta a causa della persecuzione.
Persecuzioni passate: Hei e suo fratello hanno entrambi divorziato, la madre si è ammalata
L’11 luglio 1998 Hei ha iniziato a praticare il Falun Gong e anche sua madre si è unita a lei. I suoi due fratelli non praticavano il Falun Gong, ma le sostenevano entrambe.
Dopo l'inizio della persecuzione nel 1999 il marito di Hei, temendo di essere coinvolto, ha divorziato. Le è stata data la piena custodia del figlio neonato.
Il fratello maggiore di Hei era un ufficiale di polizia ed è stato licenziato a causa della pratica del Falun Gong da parte della madre e della sorella. La moglie, impiegata statale, è stata costretta a divorziare e la custodia completa del figlio è stata affidata a lui. Ha cercato di ottenere il reintegro nel posto di lavoro, ma senza successo.
Il 12 gennaio 2006 Hei e sua madre, Sheng Xilan, sono state arrestate e portate alla stazione di polizia in via Yunnan. Sono stati confiscati loro i libri del Falun Gong e altro materiale informativo, oltre ai 1.500 yuan (circa 190 euro) in contanti che la donna aveva risparmiato per coprire le spese di mantenimento del figlio. Nonostante le ripetute richieste dei familiari, la polizia non le ha mai restituito il denaro. Inoltre, Hei è stata portata nel campo di lavoro di Wangcun per scontare un periodo di tempo sconosciuto, senza che loro ne fossero venuti a conoscenza.
In seguito, sua madre Sheng, è deceduta a causa della persecuzione, all’età di 70 anni.
La stessa stazione di polizia in via Xinglong che ha arrestato Hei quest’anno, il 12 luglio 2022 ha arrestato anche la madre. Gli agenti hanno forzato la sua porta e danneggiato la serratura. Le hanno confiscato tutti i libri del Falun Gong, il computer e due stampanti. I suoi familiari hanno trovato a casa sua un avviso di detenzione e hanno capito che era stata messa in detenzione penale. Trentanove giorni dopo è stata rilasciata ma, nel mese di settembre dell’anno scorso è stata molestata dalla stessa stazione di polizia. La donna ha chiamato diverse linee telefoniche governative, per denunciare le molestie della polizia, ma non ha mai ricevuto risposta.
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