(Minghui.org) Il 2 febbraio di quest’anno un 63enne residente a Yinchuan, nella regione autonoma del Ningxia Hui ha perso il ricorso contro la condanna a un anno e mezzo di carcere per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere di corpo e mente perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999. Alcune settimane dopo, alla fine di febbraio di quest’anno, Ding Qian (anche noto come Ding Fadong), è stato portato alla prigione di Shizuishan.
Ding insegnava musica in una scuola media di Qingtongxia, nel Ningxia a circa 48 chilometri da Yinchuan. Era un eccellente tastierista e una sua composizione aveva vinto un premio in una gara nazionale. Aveva iniziato a praticare il Falun Gong nel 1998 ed era subito guarito da tutti i malanni che lo tormentavano da più di 20 anni.
Quando un anno dopo è iniziata la persecuzione, ne è diventato un bersaglio. Prima dell’ultima condanna alla detenzione aveva scontato quattro pene ai lavori forzati per un totale di otto anni, fra il 1999 e il 2013. Era stato rilasciato dall’ultimo campo di lavoro nel maggio 2013, ma era stato arrestato di nuovo il 15 settembre di quell’anno e subito condannato a tre anni presso il carcere di Yinchuan.
Breve riepilogo dell’ultima persecuzione di Ding
L’ultima incarcerazione di Ding ha origine dal suo arresto il 24 maggio dell’anno scorso da parte dell’Ufficio per la sicurezza interna di Qingtongxia. L’hanno accusato di aver distribuito chiavette USB contenenti informazioni sul Falun Gong a tre invitati di un ricevimento di nozze al ristorante Longhai di Qingtongxia il 20 marzo del 2022. Ding aveva partecipato al ricevimento, ma ha negato di aver distribuito del materiale del Falun Gong a qualcuno durante l’evento.
La procura di Wuzhong (che amministra Qingtongxia) l’ha incriminato e il tribunale distrettuale di Litong l’ha processato il 31 ottobre dello scorso anno. Quindi è stato condannato a un anno e mezzo con una multa di 5.000 yuan (circa 640 euro) il 23 novembre dell’anno scorso.
Il tribunale intermedio di Wuzhong ha tenuto due udienze di appello (di cui non si conoscono le date). Il giudice Han Fen ha presieduto entrambe le udienze ed erano anche presenti i giudici Hou Shijun e Xu Jing, il cancelliere Ding Liying, e i P.M. Suo Yaohuan e Liao Min della procura di Wuzhong.
Ding, il suo avvocato e suo figlio (in veste di difensore familiare non-avvocato) hanno testimoniato contro l’Ufficio per la sicurezza interna di Qingtongxia, la procura di Litong e il tribunale distrettuale per averlo arrestato, incriminato e condannato senza alcuna base legale o prova valida. Hanno chiesto l’annullamento del verdetto di colpevolezza, ma il 2 febbraio di quest’anno il Tribunale intermedio di Wuzhong ha confermato l’ingiusta sentenza originale.
Non molto tempo dopo è stato trasferito dal centro di detenzione di Wuzhong al carcere di Shizuishan.
Quello che segue è un resoconto dettagliato delle arringhe difensive di Ding e dei suoi difensori durante le udienze di appello, che sostanzialmente miravano a confutare le prove d’accusa contro il praticante e chiedevano di annullare il suo verdetto di colpevolezza.
Testimonianza contro la polizia
L’Ufficio per la sicurezza interna ha violato i diritti di Ding prima, durante e dopo il suo arresto, e ciò si è tradotto poi in un’ingiusta incriminazione e in un’ altrettanto ingiusta condanna.
Prima dell’arresto
L’Ufficio per la sicurezza interna di Qingtongxia ha arrestato Ding per “aver distribuito chiavette USB ad un ricevimento di nozze”. Sostenevano che Ma Li, uno dei tre invitati alle nozze di cui si è fatto cenno prima, lo aveva denunciato perché durante il ricevimento aveva dato una chiavetta per ciascuno a lui, e ai suoi amici Sha Keming e Xia Huirong. Quando si sono resi conto che la chiavetta conteneva informazioni sul Falun Gong, Ma ha denunciato il fatto all’Ufficio per la sicurezza interna e ha ammesso di aver cancellato parte del contenuto. La polizia non gli ha mai chiesto però se vi avesse aggiunto dei contenuti e hanno usato la chiavetta adulterata come prova contro Ding.
La polizia ha esaminato il video di sorveglianza del ristorante e ha visto un uomo che indossava una mascherina che assomigliava a Ding al ricevimento. Hanno concluso che era lui “il sospetto” e hanno mostrato a Ma una serie di foto segnaletiche.
Lui, fra queste, non ha riconosciuto l’invitato con la mascherina che gli aveva dato la chiavetta. Nelle registrazioni video della polizia in cui Liu Wei e Yuan Huiyun ponevano le domande a Ma, si vedeva che indicavano la foto di Ding e chiedevano se era stato lui a dare le chiavette. Ma, il cui viso non si vedeva nel video della polizia, sembrava insicuro, ma rispondeva affermativamente incalzato da Liu e Yuan.
La polizia in seguito ha interrogato altri invitati alle nozze, ma nessuno di loro aveva visto Ding distribuire chiavette o materiale del Falun Gong al ricevimento.
Ma e gli agenti Liu e Yuan sono stati fatti figurare come testimoni dell’accusa. L’agente Wang Yan ha deposto in veste di testimone e ha dichiarato: “Sono stato incaricato di monitorare Ding Qian dall’aprile del 2015, quando era ancora in carcere. È una persona chiave nell’organizzazione del Falun Gong”. Wang non ne sapeva niente, ma le sue dichiarazioni sono state usate per dimostrare che Ding era un cosiddetto criminale recidivo.
La polizia ha proceduto a mettere in piedi un caso penale contro Ding. L’avvocato durante il processo ha sostenuto che il fascicolo del caso non rispettava molti dei requisiti previsti dalla legge.
Durante l’arresto
Dopo aver catturato Ding fuori dal suo appartamento il 24 maggio dell’anno scorso, un gruppo di poliziotti in borghese ha perquisito l’abitazione. Non gli hanno mostrato gli identificativi né il mandato di perquisizione. Quando Ding li ha rimproverati per essersi introdotti in casa sua, un agente ha mostrato una tessera della dimensione di una carta d’identità e ha detto che era un mandato di perquisizione. Ding ha visto che sopra c’era un timbro che indicava le 11:00 di mattina.
Il figlio di Ding in seguito ha trovato un fac-simile di mandato di perquisizione e ha concluso che il mandato doveva avere le dimensioni di un foglio A4 (come la carta da fotocopie). Si è reso conto che il padre era stato preso in giro, perché aveva creduto che la tesserina che la polizia gli aveva mostrato fosse un mandato di perquisizione.
Per legge, durante la perquisizione della polizia, ci doverebbe essere un testimone, ma la famiglia di Ding non aveva mai ricevuto alcuna comunicazione della perquisizione, né tantomeno un invito a voler figurare come testimoni e verificare che gli oggetti confiscati dall’abitazione fossero proprio i suoi e della quantità corretta. Hanno anche mostrato un verbale della perquisizione con un timbro orario delle 11:40 di mattina del 24 maggio dello scorso anno come orario d’inizio, che era in contraddizione con l’orario d’inizio delle 11:00 visto da Ding sul falso mandato.
Dopo l’arresto
Ding si è rifiutato di rispondere alle domande durante l’interrogatorio della polizia o di firmare i verbali degli interrogatori. Per legge solo i verbali che portano la firma dell’imputato possono essere usati come prova d’accusa, ma la polizia aveva incluso lo stesso i verbali non firmati degli interrogatori nel fascicolo contro Ding.
Il dipartimento di polizia di Wuzhong, che ha autorità sull’Ufficio per la sicurezza interna di Qingtongxia, per autenticare la “prove” contro Ding, ha emesso un certificato, che però non portava nessuna firma. Per legge solo un’agenzia forense, terza parte indipendente, è autorizzata ad esaminare e verificare le prove d’accusa. Come agenzia di supervisione degli agenti che hanno effettuato l’arresto, il dipartimento di polizia non aveva l’autorità di validare le prove d’accusa.
Testimonianza contro il P.M. e il giudice
Come si è detto di sopra, le prove fornite dalla polizia erano o non valide o illegali, ma il PM Wu Meiling, la procura distrettuale di Litong e il giudice Yang Hui del tribunale distrettuale della città omonima le hanno comunque accettate come prova ammissibile e hanno proceduto a incriminare e condannare Ding.
Wu lo ha accusato di “servirsi di un’organizzazione di culto per minare l’applicazione della legge”. Ma ha mancato di specificare quale legge Ding avesse minato e neanche il giudice Yang è stato in grado di rispondere.
Il figlio di Ding ha anche preteso che la polizia spiegasse perché avevano negato le richieste della famiglia di rilasciare Ding su cauzione per delle cure mediche, quando lui aveva costantemente una pressione sanguigna pericolosamente alta. Gli agenti presenti al processo non hanno risposto.
Wu ha asserito che le chiavette che Ding aveva distribuito al ricevimento di nozze, come anche il materiale del Falun Gong confiscato in casa sua, erano prove che aveva infranto la legge. Il suo avvocato ha negato che avesse mai dato quelle chiavette. Inoltre il materiale del Falun Gong confiscato in casa sua era per suo uso personale e Wu non è riuscito a dimostrare come i materiali o la sua pratica del Falun Gong avessero presumibilmente potuto causare danni a individui o alla società in generale. Wu ha risposto che l’accusa nei casi di Falun Gong non aveva bisogno di prove che gli imputati avessero causato danni. Per legge, l’onere probatorio per condannare un imputato è sempre a carico del PM.
Wu ha citato le quattro condanne di Ding ai lavori forzati come prova che aveva infranto la legge ed era un criminale recidivo. Il suo avvocato ha contestato che non avrebbe dovuto essere imprigionato in passato.
Ha chiesto al giudice Yang di chiamare i testimoni d’accusa al banco per il controinterrogatorio, ma la sua richiesta è stata negata. Né Yang, né Wu hanno spiegato come mai non fosse presente alcun testimone.
Dopo la condanna, il figlio ha notato che il verdetto emesso da Yang non includeva nessuna delle confutazioni della difesa alle prove fornite dalla polizia: non era altro che la conferma delle accuse della polizia contro Ding, quando per legge il giudice doveva essere imparziale e considerare sia le tesi dell’accusa che quelle della difesa.
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