(Minghui.org) Si è appreso di recente che una donna 57enne residente a Shenyang, nella provincia del Liaoning, è stata condannata a quattro anni e mezzo per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere di corpo e mente perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Zhao Xiuli è stata catturata da agenti della stazione di polizia di Chengdonghu nella sua sartoria il 17 ottobre del 2022. Quello stesso giorno, prima dell’arresto, cinque agenti avevano perquisito la sua abitazione per un’ora. Sostenevano di aver trovato vestiti e scarpe che indossava mentre distribuiva materiale del Falun Gong, e che vi erano i filmati delle videocamere di sorveglianza. Le sono stati confiscati anche i libri del Falun Gong, il computer e la stampante.

I centri di detenzione locale in quel periodo non accettavano nessuno che non si fosse sottoposto ad una quarantena di 14 giorni o avesse fatto il test del COVID-19. Così la polizia ha tenuto Zhao alla stazione di polizia per 14 giorni, quando per legge un sospetto vi può essere tenuto al massimo per 24 ore. Durante quelle due settimane, la portavano a fare un test del COVID-19 ogni mattina e poi la riportavano indietro. Al marito era stato ordinato di portarle il cibo ogni giorno, ma lei ha fatto lo sciopero della fame per protesta contro quella detenzione arbitraria.

La polizia ha mentito al marito dicendogli che l’avrebbero rilasciata nel giro di qualche giorno, invece l’hanno trasferita al centro di detenzione locale il 31 ottobre del 2022, quando ha finito i 14 giorni di quarantena.

I dettagli della successiva incriminazione di Zhao, del processo e della condanna rimangono ancora oggetto di indagine.

La persecuzione passata

Zhao aveva intrapreso il Falun Gong nell’aprile del 1996. In meno di sei mesi le sue molte malattie fra cui reumatismi, emorroidi, psoriasi, iperplasia del seno, appendicite, ed emicrania erano scomparse. Aveva anche cambiato idea riguardo al divorzio e migliorato il rapporto con la suocera.

Dall’inizio della persecuzione, prima dell’ultimo arresto, era finita in carcere due volte per aver sostenuto la sua fede. Dopo il primo arresto, avvenuto il 31 dicembre del 2000, le erano stati dati due anni di lavori forzati. Nei campi di lavoro forzato Shenxin e Longshan, era costretta a lavorare con prodotti tossici, a volte fino a mezzanotte.

Nel 2015 ha sporto denuncia contro Jiang Zemin, l’ex capo del Partito Comunista Cinese che ha lanciato la persecuzione nel 1999. È stata arrestata l’11 agosto del 2016, dopo essere stata attirata con l’inganno nell’ufficio della polizia.

Il tribunale distrettuale di Heping ha tenuto la sua udienza il 23 gennaio del 2018. Suo marito e sua figlia non sono stati autorizzati ad assistervi. Il giudice l’ha condannata a due anni il 19 luglio del 2018. È stata rilasciata dal centro di detenzione di Shenyang tre settimane dopo.

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