(Minghui.org) Il 25 aprile 1999, oltre 10.000 praticanti del Falun Gong si sono recati all'Ufficio Appelli della provincia di Pechino per richiedere il rilascio di 45 praticanti arrestati dalla polizia di Tianjin. Quel giorno, le autorità hanno accettato l'appello legale dei praticanti e hanno rilasciato i praticanti detenuti.

Il dialogo calmo e razionale dei praticanti del Falun Gong con il governo cinese, il primo da quando il Partito Comunista Cinese (PCC) è salito al potere, ha creato un precedente per la risoluzione pacifica degli appelli. Tuttavia, il PCC non ha immediatamente riferito ai mezzi di informazione l’episodio.

Successivamente, tre mesi dopo, il regime ha travisato l’incidente, sostenendo che quel giorno i praticanti del Falun Gong avevano “assediato Zhongnanhai”, nonostante i filmati dei notiziari mostrassero i praticanti in piedi lungo le strade in silenziosa e pacifica attesa. Poco lontano gli agenti di polizia conversavano tra loro, ed era evidente che non ritenevano i praticanti una minaccia. Se davvero i praticanti fossero persone sovversive per quale ragione dovrebbero presentarsi in modo pacifico, gentile, disarmati e silenziosi?

Il 20 aprile, per tutto il giorno, per commemorare il pacifico Appello del 25 aprile, i praticanti di Toronto hanno organizzato un’attività. Al mattino hanno fatto gli esercizi nel Queens Park seguiti da un grande raduno.

Nel pomeriggio si sono suddivisi nei 10 incroci principali del centro cittadino, esibendo striscioni, distribuendo informazioni e sensibilizzando sulla persecuzione in corso. La gente ha firmato la petizione per chiedere la fine delle atrocità. Hanno mostrato preoccupazione e vicinanza per la sofferenza dei praticanti e allo stesso tempo hanno condannato il regime per la sua violenta persecuzione. Molti cittadini cinesi hanno accettato di dimettersi dal PCC e dalle sue organizzazioni affiliate durante questo evento.

Alle 20:00, i praticanti hanno organizzato una veglia davanti al consolato cinese, seduti rispettosamente sul selciato, con in mano le foto dei praticanti morti nella persecuzione. Con voce lenta e composta hanno ricordato il nome di coloro che sono stati torturati a morte per mano del PCC da quando è iniziata la sua campagna di persecuzione un quarto di secolo fa.

La mattina del 20 aprile, i praticanti hanno eseguito gli esercizi nel Queens Park

Nel pomeriggio, i praticanti hanno parlato alla gente della persecuzione in 10 incroci al centro di Toronto

I praticanti hanno spiegato la persecuzione alle persone nonostante la pioggia e la neve

Le persone si sono avvicinate ai praticanti per conoscere i motivi dell'Appello del 25 aprile

I praticanti durante la veglia davanti al consolato cinese

“Verità, Compassione e Tolleranza sono obiettivi nobili”

Victor (a sinistra) e Ahmos (a destra) dalla Germania hanno espresso disappunto per la persecuzione da parte del PCC di persone innocenti e buone

Victor e Ahmos dalla Germania erano in cammino per visitare Toronto quando ad un certo punto hanno visto i praticanti eseguire gli esercizi della Falun Dafa nel Queens Park. Ahmos ha detto: “Penso che Verità, Compassione e Tolleranza siano obiettivi nobili. Tutti dovrebbero seguire questi propositi, e solo allora le persone potranno andare d’accordo”.

Victor ha detto: “È inconcepibile per coloro che vivono in un paese libero subire una tale persecuzione, e ancora più grave è sostenerla ancora oggi. I praticanti stavano semplicemente rievocando l’Appello pacifico del 25 aprile 1999, e non hanno utilizzato armi o violenza e tanto meno fatto del male a qualcuno. Il PCC proibisce a chiunque di andare oltre la sua propaganda, e stabilisce in modo unilaterale il comportamento del suo popolo, e, cosa da non credere, tenta di cambiarne anche i pensieri per uniformarli alle sue ideologie comuniste di egualitarismo. Questo è un governo autoritario e ci rende tristi”.

Ahmos ha espresso rabbia per la repressione: “Non dovrebbe essere consentito al PCC di commettere questi crimini. I praticanti del Falun Gong stanno semplicemente cercando di migliorare la loro salute e il carattere morale attraverso la coltivazione. La pratica è inoffensiva e pacifica. I praticanti non hanno fatto nulla di sbagliato, ma aiutano volontariamente e senza fini politici o economici chiunque voglia intraprendere un percorso di vita retta”.

Il PCC è sicuramente il partito che ha torto

Jacob (a sinistra) e John (a destra) hanno elogiato il Falun Gong e condannato il PCC

Jacob e John, dagli Stati Uniti, sono studenti universitari del terzo anno. Sono passati davanti al Queens Park durante una visita a Toronto, e si sono fermati ad ascoltare i praticanti parlare alla manifestazione. Jacob ha detto: “Penso che il metodo di coltivazione del Falun Gong sia positivo. I praticanti migliorano costantemente il loro carattere, e possono avere un affetto benefico anche per la società, perciò la vostra coltivazione è da sostenere”. John, di seguito: “Se uno pratica i principi di Verità, Compassione e Tolleranza, sicuramente ci troveremo di fronte una persona migliore”.

Dopo aver appreso i retroscena dell’Appello del 25 aprile, Jacob ha dichiarato: “Il PCC è sicuramente il partito che sta dalla parte del torto e probabilmente non cambierà mai la sua natura violenta. Sono convinto che la situazione cambierà nel prossimo futuro, questo perché non si può continuare a fare sempre del male, il bene prima o poi trionferà”. John, ha rimarcato: “Lo penso anch’io! La verità emergerà, e il male subirà la giusta retribuzione”.

Bobby ha paragonato il PCC a un'organizzazione terroristica

Bobby di Winnipeg ha visto i praticanti mostrare gli striscioni nel centro di Toronto. Ha detto: “So che 25 anni fa il PCC ha proibito ai praticanti del Falun Gong di promuovere pacificamente la verità sui fatti di Pechino. Il PCC è come un’organizzazione terroristica, ed è spietata e i sui fini sono cattivi e anacronistici. Capisco sino in fondo quello che state realizzando”.

“Amici miei, continuate così”

Hashir spera che i praticanti restino forti

Hashir dal Pakistan ha visto i praticanti mostrare gli striscioni e ha condiviso la sua comprensione dei principi di Verità, Compassione e Tolleranza insegnati dal Falun Gong. “Penso che Verità significhi trattare le persone con onestà e sincerità. La compassione significa essere buoni con tutti, indipendentemente dalla razza o dal credo. Tolleranza significa avere pazienza e sopportazione”.

Hashir è consapevole della vera natura del PCC: “Il Pakistan è attiguo alla Cina, quindi ho sentito come il regime comunista usa la violenza nei confronti dei tibetani, uiguri, cristiani, e dei praticanti buddisti o di scuola buddista. Il PCC vieta ogni forma di credo. Vuole essere l’unico dio del popolo. I modesti cittadini in Cina vivono nella sofferenza e miseria, ma ai funzionari del PCC poco importa, sono solo interessati al denaro. Attraverso le pubblicazioni che ho letto posso capire ciò che i praticanti del Falun Gong stanno attraversando in Cina”.

Hashir, prima di salutare: “Amici miei, siate forti! Continuate così!”.

“Posso sentire la vostra gentilezza”

Nella notte, i praticanti hanno organizzato una veglia fuori dal consolato cinese. Un agente di polizia in servizio permanente all’ingresso del consolato ha detto ai praticanti seduti in rispettoso silenzio: “Sono in servizio qui da tanto tempo, quindi anche quest’anno mi onorate della vostra presenza, e sono lieto di potervi aiutare. Sono al corrente che a molte persone il PCC non piace, e con questo voglio dirvi che sono felice della vostra entusiasta presenza annuale, per esprimere le vostre e, se vogliamo, anche nostre democratiche e pacifiche rimostranze”.

Un altro agente di polizia ha detto che era la prima volta di servizio presso il consolato cinese. Era incuriosito dalla veglia illuminata da tante candele, e con curiosità ha chiesto un volantino della Falun Dafa e i motivi della inaspettata e numerosa partecipazione. Un praticante gli ha fornito una dispensa che riportava i fatti del 25 aprile, e, inaspettatamente, anche il succitato collega poliziotto gli ha spiegato nei dettagli la triste storia.

L'ufficiale, ha detto: “Grazie per la vostra presentazione, e vi assicuro che farò di tutto per cercare ulteriori informazioni sull’argomento. Anche se non sono stato in Cina, sono al corrente che il suo governo ha fatto molte cose cattive. Dal vostro aspetto educato e premuroso, posso sentire che siete persone gentili. Posso immaginare il sacrificio di numerosi praticanti che andarono a Pechino 25 anni fa, in un appello che ha richiamato tante brave persone. Questo che avete passato e che ancora subite mi dà la certezza che dite la verità. Oggi mi trovo qui a disposizione, e se avete bisogno non esitate a chiamarmi”.

I cinesi si dimettono dal PCC

Durante le attività molti cinesi hanno appreso i fatti sulla persecuzione e l'importanza di dimettersi dal PCC.

Una donna ha accettato di ritirare la sua adesione al Partito perché pensava non fosse giusto che il PCC perseguiti persone che credono in Verità, Compassione e Tolleranza. Qualcun altro ha accettato di dimettersi dai Giovani Pionieri del PCC dopo aver capito che con il suo voto di ‘fede’ ha consegnato la propria vita al Partito Comunista.

Uno studente di Shenzhen che studia all'università di Toronto non conosceva la verità sulla persecuzione della Falun Dafa. Aveva solo sentito parlare del massacro studentesco del 4 giugno di piazza Tiananmen. Senza esitazione, dopo aver capito i risvolti umani della persecuzione ha accettato di lasciare i Giovani Pionieri.