(Minghui.org) Poco dopo le 22:00 del 20 marzo scorso Guo Hongwei e suo marito erano appena riusciti a mettere a letto il figlio, quando hanno sentito bussare alla porta.

Guo, di circa 56 anni e originaria della città di Fuxin nella provincia del Liaoning, ha chiesto chi fosse. Un uomo ha risposto che erano del dipartimento di polizia del distretto di Qinghemen, andati per indagare sul suo coinvolgimento con Li Cuiyu.

Sia Guo che Li praticano il Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999. Gli agenti hanno detto che, poco prima, avevano arrestato Li mentre stava distribuendo materiale informativo del Falun Gong, ed erano andati a cercare anche lei, perché erano state viste insieme.

Guo si è rifiutata di aprire la porta e ha biasimato la polizia per molestare dei cittadini rispettosi della legge come lei. Suo figlio adulto, un tempo sano, ha sviluppato un disturbo mentale dopo aver assistito, nel corso degli anni, alle sue ripetute persecuzioni per aver praticato il Falun Gong. Ogni vessazione ha scatenato nel figlio delle reazioni, rendendo ancora più difficile, per i coniugi, prendersi cura di lui.

Gli agenti se ne sono andati, ma hanno minacciato di tornare il giorno dopo.

Molestie senza fine

A partire dall'inizio di maggio 2021 il Dipartimento di polizia del distretto di Qinghemen ha ordinato alle stazioni subordinate di monitorare e molestare i praticanti del Falun Gong nelle loro giurisdizioni. Un giorno Liu Jinbo, vicedirettore dell'ufficio della comunità locale, si è presentato a casa di Guo per consegnarle il documento per un sussidio sociale. Lei non c'era e lui l'ha chiamata per chiederle dove si trovasse. La donna ha risposto che era in visita a un'amica e Liu ha chiesto di conoscerne il nome e l'indirizzo. Un'ora dopo l'agente Wang della stazione di polizia di Aiyou l'ha chiamata, per chiederle dove si trovasse al momento, e se praticasse ancora il Falun Gong. Lei ha chiesto il suo nome e cognome e lui ha minacciato di convocarla alla stazione di polizia.

Intorno alle 14:00 del 23 febbraio 2022 cinque agenti della stazione di polizia di Aiyou hanno fatto irruzione nell’abitazione di Guo e le hanno confiscato alcuni libri del Falun Gong, oltre a un lettore musicale. Quando la donna ha chiesto di vedere il mandato di perquisizione, un agente ha minacciato di prenderla in custodia.

Intorno alle 10:00 del 6 novembre dell’anno scorso un agente del dipartimento di polizia distrettuale di Qinghemen ha chiamato Guo, avvisandola che sarebbe andato a controllare come stava suo figlio. L'agente è arrivato subito e le ha fatto alcune domande, ha preso appunti e se n'è andato.

L'8 dicembre il direttore dell'ufficio della comunità locale si è presentato con due agenti, sempre per controllare il figlio di Guo. Un agente ha tirato fuori il cellulare per fotografarla, ma lei lo ha fermato.

Nel mese di marzo, prima delle "due sessioni" del partito comunista, il direttore dell'ufficio della comunità ha chiamato Guo e l'ha avvertita di non recarsi a Pechino per fare appello in favore del Falun Gong. Due giorni dopo, tre ufficiali si sono presentati a casa sua e le hanno nuovamente intimato di non recarsi nella capitale cinese. Lo scorso 9 marzo, due giorni prima della conclusione delle "due sessioni", la polizia è tornata ad avvertirla di non recarsi a Pechino.

Le "due sessioni" sono le riunioni annuali del Comitato nazionale della Conferenza consultiva politica del popolo cinese (CPPCC) e del Congresso nazionale del popolo (NPC). Quest'anno il CPPCC è iniziato il 4 marzo, l'NPC un giorno dopo, ed entrambi si sono conclusi l'11 marzo. Il regime comunista è noto per intensificare la persecuzione dei praticanti del Falun Gong, in occasione delle grandi conferenze politiche o altri eventi importanti.