(Minghui.org) Il 14 marzo scorso il tribunale intermedio della città di Fuxin, nella provincia del Liaoning, ha respinto la richiesta di riconsiderare la precedente sentenza contro Li Jian, che era stato condannato a tre anni e mezzo di prigione per aver praticato il Falun Gong. Al momento della stesura di questo articolo l'uomo è stato trasferito nella prigione di Panjin.

Il 13 giugno dell'anno scorso Li, di circa 56 anni dipendente della filiale di Fuxin della China Unicom, è stato arrestato dopo essere stato denunciato per aver messo un volantino del Falun Gong sul tergicristallo di un'auto. Il 13 novembre dello stesso anno il tribunale della contea di Fumeng lo ha condannato e, il 12 dicembre, il tribunale intermedio della città di Fuxin ha respinto il suo appello, senza tenere un'udienza.

Il 15 gennaio scorso i suoi familiari hanno presentato una mozione al tribunale intermedio di Fuxin per riconsiderare il caso. Il 5 marzo il giudice Zhong Aihua ha tenuto un'udienza e, il 14 marzo, ha emesso una sentenza di rigetto della mozione.

Il padre di Li, di 85 anni, che lo ha rappresentato nel processo, nell'appello e nell'istanza come difensore di famiglia, ha promesso di continuare a cercare giustizia per lui. L'anziano ha anche sottolineato come il tribunale intermedio non sia riuscito a correggere gli errori precedenti e l'errata decisione di respingere l'appello.

Mozione negata senza alcun fondamento

Nella mozione per riconsiderare l'appello respinto, la famiglia di Li ha sostenuto che il suo atto di mettere il volantino del Falun Gong su quell'auto non ha violato alcuna legge, poiché l'Annuncio 50, emesso il 1° marzo 2011 dall'Amministrazione generale della stampa e delle pubblicazioni, ha revocato il divieto di pubblicazione di libri e materiali del Falun Gong. Inoltre, l'elenco delle sette pubblicato intorno al 2000, dal Ministero di pubblica sicurezza, non ha mai menzionato il Falun Gong.

Il tribunale intermedio della città di Fuxin, tuttavia, ha insistito sul fatto che l'Annuncio 50 e la suddetta lista di culti non potevano essere usati come prove a sostegno della sua innocenza. Invece ha citato, come base legale per la condanna, la decisione presa dal regime nel 1999 di perseguitare il Falun Gong, nonostante nei casi legali sia pratica comune usare le leggi e i regolamenti più recenti. La sua famiglia ha inoltre sostenuto che anche la campagna di persecuzione iniziata nel 1999 non ha alcuna base legale, poiché nessuna legge in Cina ha mai criminalizzato il Falun Gong o lo ha etichettato come culto.

Il giudice d'appello non era a conoscenza della sentenza anche se ha emesso la decisione senza tenere un'udienza

I familiari di Li hanno anche accusato il tribunale intermedio locale di non aver affrontato le imprecisioni della sua stessa precedente decisione di respingere l'appello.

Quando, il 27 dicembre dell'anno scorso, la famiglia dell'uomo si è recata al tribunale intermedio per chiedere informazioni sul suo caso di appello, il giudice Li Changjiang (nessuna parentela) ha detto di non essere coinvolto. Più tardi ha parlato con i suoi colleghi e ha capito che il caso si era già concluso. Ha trovato una sentenza datata 12 dicembre dell'anno scorso con la sua firma. Anche il giudice Gu Kunping e il giudice Li Yuan avevano firmato la sentenza d'appello.

La famiglia di Li ha notato la seguente frase nella sentenza: “Dopo aver ricevuto il caso, abbiamo formato un collegio giudicante”. È evidente che il tribunale non ha mai fatto quanto dichiarato nella sentenza, poiché il giudice Li non sapeva (o non ricordava) di essere coinvolto nel caso stesso.

Il tribunale intermedio non ha affrontato la questione del non aver tenuto un'udienza d'appello o sulla formazione di un collegio giudicante nella sua comunicazione di rifiuto della mozione. Nella sentenza d'appello si legge: “Notiamo che la corte d'appello ha emesso una pena detentiva corretta e accurata, dopo aver attentamente verificato e controesaminato tutte le prove”.

La famiglia di Li ha negato che il tribunale della contea di Fumeng abbia mai indagato sulle prove fornite dalla polizia. A titolo di esempio, il nome del testimone dell'accusa era scritto in modo diverso sul documento di accusa e sull'avviso di condanna alla prigione, anche se i pubblici ministeri avevano confermato che si trattava della stessa persona. Il giudice incaricato del processo d'appello ha modificato il nome del testimone, riportandolo allo stesso nome che compariva sul documento d'accusa. Dopo aver notato il cambio di nome, i familiari dell'uomo hanno informato il tribunale intermedio della città di Fuxin, che però nella causa d'appello non ne ha tenuto conto.

Articolo correlato:

Liaoning: Praticante condannato a tre anni e mezzo per aver messo un volantino del Falun Gong su un’automobile