(Minghui.org) Lo scorso mese di aprile Xu Shufen, settantenne di Pechino, è stata condannata a tre anni e mezzo di pena detentiva per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

A causa delle sue cattive condizioni di salute, le è stato concesso di scontare la pena fuori dal carcere. La sua condanna deriva dall'arresto avvenuto nel pomeriggio del 27 luglio dell'anno scorso, quando un gruppo di agenti della stazione di polizia di Xinggu ha fatto irruzione nella sua abitazione e ha confiscato i suoi oggetti di valore. La donna è stata presa di mira in seguito a una soffiata per aver parlato del Falun Gong con delle persone. Xu è stata portata in un centro di elaborazione dei casi, nel distretto di Pinggu.

La polizia l'ha interrogata per una notte intera, senza permetterle di dormire. Da quando aveva iniziato a praticare il Falun Gong, più di 20 anni fa, Xu era diventata molto sana, ma la maratona degli interrogatori le ha fatto salire la pressione sanguigna, ha avuto un attacco di cuore ed è stata portata d'urgenza all'ospedale. Il mattino seguente la famiglia è stata informata del suo ricovero e la donna è stata rilasciata su cauzione.

Xu è sopravvissuta, ma ha dovuto affrontare continui procedimenti giudiziari. Nell'agosto dell'anno scorso è stata incriminata dalla Procura distrettuale di Pinggu, che ha raccomandato una pena detentiva da tre a quattro anni. Il tribunale locale ha nominato un avvocato per rappresentarla e lo ha incaricato di dichiararsi colpevole per lei.

Il 28 febbraio scorso Xu è stata processata e nel mese di aprile è stata condannata a tre anni e mezzo. Le è stato concesso di scontare la pena ai domiciliari, ma le è stato ordinato di presentarsi regolarmente all'ufficio giudiziario locale.