(Minghui.org) Zhang Xiaohua, una bibliotecaria 76enne dell’Università dell’Hubei ora in pensione, è detenuta da febbraio di quest’anno per aver praticato il Falun Gong. Un giovane professionista che lei aveva aiutato in passato, si è attivato per chiederne il rilascio.

Questo professionista al momento lavora per la società Fortune 500 che si trova fuori dalla Cina. Quando ha letto sul sito Minghui della situazione critica in cui versava Zhang, è rimasto molto scosso e ne ha chiesto l’immediato rilascio. Ha ricordato come per un certo periodo la sua famiglia e Zhang avevano vissuto nello stesso complesso residenziale dell’Università dell’Hubei.

Zhang era nota nel vicinato per essere una persona onesta e di buon cuore. In quel periodo questa persona frequentava la scuola superiore e mentre si preparava per l’ esame d’ammissione al college era molto stressato. La signora Zhang spesso gli consigliava di prendere le cose alla leggera e di fare del suo meglio. Dopo aver seguito il suo consiglio, ha iniziato a gestire meglio lo stress e di conseguenza ha avuto degli ottimi risultati accademici. Gli ex insegnanti della scuola superiore e i suoi compagni di classe sapevano tutti dell’influenza positiva che Zhang aveva esercitato su di lui, ed è sempre a lei che lui attribuisce il merito del suo successo e di avergli insegnato a rimanere ottimista in ogni occasione.

Inoltre, è stato toccato da altre storie che ha letto su Zhang. Ha appreso che è stata molestata molte volte dalla polizia locale e dal comitato di strada perché pratica il Falun Gong, eppure non aveva alcun risentimento verso i responsabili. Ora, chiede alle persone di buon cuore di contribuire al suo rilascio.

Dettagli dell’arresto di Zhang

Zhang risiedeva a Wuhan, nella provincia dell’Hebei. È stata arresta il 25 novembre dello scorso anno mentre studiava gli insegnamenti del Falun Gong insieme ad altri sette praticanti che si erano riunioni in casa della praticante Hu Aihong. Gli impiegati dell’ufficio di comunità locale e dell’ufficio amministrazione immobili hanno guidato più di venti agenti che hanno forzato la porta. Gli agenti erano di molte agenzie fra cui: l’Ufficio 610 del distretto di Wuchang, il Dipartimento di polizia distrettuale di Wuchang, le stazioni di polizia di Xujiapeng, di Yujiatou, di Yangyuan, e di Nanhu.

Hanno fatto irruzione in casa sua senza mostrare un mandato d’arresto e hanno confiscato i libri del Falun Gong, il cellulare, del contante, e un ritratto del fondatore del Falun Gong. Lei e i suoi ospiti sono stati portati alle stazioni di polizia delle rispettive zone di residenza per l’interrogatorio.

Zhang e altri cinque praticanti, tutti anziani, sono stati rilasciati la notte del loro arresto. Gli agenti della stazione di polizia di Xujiapeng però hanno fatto irruzione in casa della donna prima del Capodanno cinese (10 febbraio 2024) e l’hanno riportata in custodia e rinchiusa nel centro di lavaggio per il cervello di Wuhan, dove si trova tuttora.

Questa non è a prima volta che Zhang viene prese di mira per la sua fede. In precedenza era stata

più volte arrestata a e tenuta in vari centri per il lavaggio del cervello. Il tribunale distrettuale di Caidian l’aveva condannata a tre anni (non si conosce la data esatta), scontati presso il carcere femminile provinciale dell’Hubei (che si trova in via Baofeng, a Wuhan), dove aveva subito brutali torture. Era stata picchiata selvaggiamente, alimentata forzatamente, privata del sonno e una volta era stata anche messa in una cella d’isolamento insonorizzata e senza finestre dove le guardie avevano potuto torturarla a piacimento senza preoccuparsi che le urla potessero essere udite da altri.

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