(Minghui.org) Il 21 aprile di quest’anno i praticanti si sono radunati pacificamente vicino al Consolato cinese per commemorare il 25° anniversario dell’appello del 25 aprile e per sollecitare il Partito Comunista Cinese a porre fine alla brutale persecuzione dei praticanti della Falun Dafa in Cina. Il raduno ha attirato l’attenzione dei residenti.

I praticanti hanno tenuto un raduno il 21 aprile 2024 per commemorare il 25° anniversario dell’appello del 25 aprile

I praticanti hanno esposto striscioni con messaggi come “25° anniversario dell’appello pacifico del 25 aprile”, “La Falun Dafa è buona, Verità-Compassione-Tolleranza sono buone”, “Sostieni i 4,29 milioni di persone che hanno abbandonato il Partito Comunista”, “Dì di NO all’infiltrazione dell’ideologia comunista in Malesia”, “Il Partito Comunista Cinese non è la Cina” ecc., che hanno attirato l’attenzione di molti passanti.

Un rappresentante dei praticanti ha anche tenuto un discorso in malese e cinese nel quale ha detto: “Noi speriamo che attraverso questo evento il governo, gli agenti di polizia, e il gentile popolo malese possano avere una buona comprensione della questione riguardante la brutale persecuzione della Falun Dafa, che è tuttora in corso in Cina.

“Ci auguriamo che le Nazioni Unite (ONU), il governo malese, le autorità, le organizzazioni non governative e tutte le persone buone sparse in tutta la Malesia, possano unirsi nella condanna alle azioni disumane del PCC”.

“Tutti devono avere il diritto di praticare la propria fede liberamente. I coltivatori della Falun Dafa in Cina non dovrebbero essere perseguitati e torturati a morte dal PCC solo perché perseverano nel credere in Verità, Compassione, Tolleranza e nella Falun Dafa, che dona benessere al corpo e alla mente. Poiché si rifiutano di abbandonare la loro coltivazione, questi praticanti subiscono una disumana persecuzione in Cina. Sono arrestati, detenuti illegalmente, mandati nei campi di lavoro forzato e messi in carcere. Mentre scontano le loro pene sono sottoposti ad ogni sorta di brutali torture e vengono prelevati loro persino gli organi mentre sono ancora vivi. Questo il mondo non lo può accettare”.

I rappresentati dei praticanti hanno hanno consegnato una lettera al Consolato cinese, che ha attirato l’attenzione di molti funzionari locali.

I rappresentanti dei praticanti della Falun Dafa hanno presentato una lettera al consolato cinese in Malesia

I praticanti hanno consegnato una lettera al consolato cinese in Malesia, attirando l’attenzione dei funzionari locali

Durante il raduno di quest’anno per commemorare il 25° anniversario dell’appello del 25 aprile, i praticanti hanno sollecitato la gente di tutte le comunità in Malesia a vedere chiaramente la natura malvagia del PCC, e in special modo della brutale persecuzione della Falun Dafa, così che tutti possano unirsi per farla cessare.

Antefatto: Cos’è l’appello del 25 aprile?

La Falun Dafa (anche nota come Falun Gong) è stata introdotta in pubblico dal signor Li Hongzhi a Changchun, in Cina, nel 1992. La disciplina spirituale adesso è praticata in oltre 100 Paesi in tutto il mondo. Milioni di persone hanno abbracciato gli insegnamenti (che sono basati su Verità, Compassione, Tolleranza e sono accompagnati da cinque esercizi dolci) e hanno sperimentato un miglioramento in termini di salute e un benessere generale.

Il 23 e 24 aprile 1999 gli agenti di polizia di Tianjin, una città vicino a Pechino, hanno aggredito e arrestato dozzine di praticanti che si erano radunati fuori dalla sede di una rivista per discutere gli errori contenuti in un articolo pubblicato di recente che attaccava la Falun Dafa. Quando si è sparsa la voce dell’arresto, alcuni praticanti hanno interrogato i funzionari, ed è stato detto loro che dovevano fare appello a Pechino.

Il giorno dopo, il 25 aprile, circa 10.000 praticanti si sono radunati spontaneamente vicino all’Ufficio centrale appelli a Pechino, come avevano detto di fare i funzionari di Tianjin. Il raduno era pacifico e ordinato. Alcuni rappresentanti dei praticanti sono stati chiamati a incontrare il premier cinese Zhu Rongji, e i membri del suo staff. Quella sera le richieste dei praticanti sono state esaudite: i praticanti arrestati a Tianjin sono stati rilasciati e hanno fatto ritorno a casa.

Jiang Zemin, ex capo del Partito Comunista Cinese, ha percepito la crescente popolarità della disciplina spirituale come una minaccia per l’ideologia atea e, il 20 luglio 1999, ha emesso l’ordine di reprimere la Falun Dafa.