(Minghui.org) Venticinque organi di informazione in India hanno riferito sul 25° anniversario dell'Appello del 25 aprile 1999, permettendo ai loro lettori di sapere come e perché questo giorno è importante nella storia moderna.

L'appello del 1999 è stata una manifestazione silenziosa e ordinata di circa 10.000 praticanti della Falun Dafa in Cina, che hanno chiesto al Partito Comunista Cinese (PCC) di concedere loro un ambiente non ostile per praticare la loro fede e di rilasciare i loro compagni di pratica che erano stati ingiustamente arrestati a Tianjin.

Il raduno, storicamente significativo, è stato il più grande appello pacifico mai tenuto in Cina. Ma nei tre mesi successivi, il PCC ha distorto i fatti e ha propagandato l'evento come un “assedio” a Zhongnanhai, lanciando la persecuzione della Falun Dafa il 20 luglio 1999, che continua tuttora.

Venticinque giornali e portali web indiani hanno parlato del 25° anniversario dell'Appello del 25 aprile. (screenshot di rapporti pubblicati da Nirantar-India, Vidarbha Ki Dahad-India e Social Reporter-India)

L'editore di un giornale esorta altri organi di informazione a non “rimanere in silenzio”

Sandhya Rajurkar, redattrice del quotidiano in lingua marathi Daily Bahujan Saurabh, ha pubblicato un articolo sul 25° anniversario dell'Appello

Sandhya Rajurkar spera che sempre più media possano fare luce su questo importante evento.

“Mi chiedo perché i grandi media non raccontino di questi crimini contro l'umanità, rimanere in silenzio non significa forse schierarsi dalla loro parte?”

Il professore assistente Sankalp Hadke di Mumbai, nonché lettore del Marathi Daily ha dichiarato: “Sono rimasto inorridito nell'apprendere che a persone innocenti in Cina, è stato negato il diritto di praticare la propria fede. Condanno questo atto e sono solidale con i praticanti della Falun Dafa”.

Alcuni di questi media hanno parlato in passato dei benefici della Falun Dafa per la salute, insieme alle storie di vita di celebrità indiane che sono anche praticanti. Durante la settimana che ha preceduto il 25° anniversario dell'appello, i seguenti mezzi di informazione hanno riferito dell'evento storico:

Giornali (stampa): Lokmaya, pubblicato da Raipur, Bhopal e Delhi; Udhay Prabhat da Uttrakhand; Daily Bhaujan Saurabh da Mumbai; Vidarbha Ki Dahad da Amravati; Nirantar da Beawar; Deep Jagriti da Chhattisgarh; Prakash di Kolkata; Brij Vimla Vani di Pratapgarh; Social Reporter di Kanpur; e tre giornali della città di Lucknow - Anandi Mail, Prakhar Vikas e Yug Vaibhav.

Portali di notizie sul web: Samar Times (sia in hindi che in inglese); The Fire 2 News; Pipariya Peoples; Uttar Pradesh (UP) Plus; Shankhnaad; Laatsaab; Nishpaksh Pratidin; News Home Live; Svasjs News; Narayani News; Kolar18; News India Host; e News of Fatehpur.

Venticinque giornali e portali web indiani hanno dato notizia del 25° anniversario dell'appello del 25 aprile. (screenshot dei resoconti pubblicati da Prakhar Vikas-India, Anandi Mail-India, Lokmaya-India e Udhay Prabhat-India)

I lettori lodano i media che coprono la Falun Dafa

Una casalinga del nord dell'India, Gurmeet, è ben consapevole della propaganda del PCC contro la Falun Dafa, sa anche che alcuni media regionali hanno dato il loro sostegno alla fede perseguitata e hanno aiutato i praticanti a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla persecuzione in corso in Cina. Ha sostenuto che i giornalisti e i mezzi di informazione dovrebbero difendere la verità perché “il pubblico crede in loro a prescindere da ciò che scrivono, quindi la loro responsabilità è molto grande”.

“La democrazia indiana garantisce la libertà di fede e la libertà di stampa, è positivo che questi giornali locali indiani mostrino il loro sostegno", ha affermato Gurmeet. “La persecuzione che sta avvenendo in Cina è molto grave e non sarebbe dovuta accadere. I governi di tutto il mondo dovrebbero avere a cuore e proteggere i loro cittadini di fede che sostengono la moralità e i valori tradizionali, perché queste persone sono la speranza dell'umanità e del mondo”.

Maya Radheshyam, 79 anni, proveniente dal sud dell'India, conosce lo scenario della Falun Dafa perché sua figlia è una praticante, e ha detto di essere molto grata a questi coraggiosi editori che stanno aiutando a esporre la verità.

“Io sostengo la Falun Dafa”, ha concluso, aggiungendo che il modo in cui il regime cinese ha trattato questa pratica pacifica è “semplicemente disumano”.