(Minghui.org) Il 19 aprile scorso un uomo, residente a Suizhou nella provincia dell’Hubei, è stato ammesso nella prigione di Fanjiatai per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal 1999.

Intorno alle 16:00 del 10 marzo dell’anno scorso Zhou Hongliang è stato arrestato, da quattro agenti in borghese e da uno in uniforme, nel centro commerciale dove lavorava. L’uomo è stato portato nel suo appartamento, che è stato perquisito per un’ora dalla polizia.

Dopo l'irruzione, poiché doveva prendersi cura della madre ottantenne incapace di intendere e di volere (non è chiaro se la madre vivesse con lui), Zhou si è rifiutato di andare con gli agenti. Per rappresaglia, questi lo hanno picchiato e preso a calci, oltre a frustarlo con una cintura di cuoio. Più tardi è arrivato l'agente Xiong Zhiliang della stazione di polizia di Xicheng, che lo ha portato via.

Alcuni residenti della comunità hanno visto la polizia picchiare selvaggiamente Zhou e hanno detto: "È una brava persona, non dovreste picchiarlo così!".

Zhou è stato trattenuto nel primo centro di detenzione della città di Suizhou e, il 4 settembre dell’anno scorso, è stato processato. Il sito Minghui ha recentemente confermato che l’uomo è stato trasferito nel carcere di Fanjiatai, nella contea di Shayang a Jingmen. La durata della pena e altri dettagli sulla sua incriminazione e sul processo non sono chiari.