(Minghui.org) Lo scorso 23 aprile Wang Huilin, di 68 anni residente a Huangezhuang, nel distretto di Fengnan, a Tangshan nella provincia dell'Hebei, è stata riportata in prigione per scontare un secondo periodo di detenzione a causa della sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Wang è attualmente trattenuta nel centro di detenzione della città di Tangshan. In passato è stata arrestata diverse volte per aver praticato il Falun Gong; è stata condannata a due anni di lavori forzati e ha subito una precedente condanna a quattro anni di prigione.

Ci sono notizie contrastanti sulla seconda pena detentiva di Wang. Alcuni rapporti dicono che è stata condannata a sei anni e mezzo, mentre altri parlano di quattro anni e mezzo.

Arrestata durante una retata della polizia e processata a casa mentre era costretta a letto

L'ultima condanna di Wang deriva dal suo arresto, avvenuto durante la retata della polizia del 12 agosto 2020, quando oltre 100 agenti sono stati mobilitati per terrorizzare, arrestare e torturare più di 50 praticanti, nel tentativo di costringerli a rinunciare alla loro fede.

Tre giorni dopo Wang è stata rilasciata agli arresti domiciliari, dopo che il carcere distrettuale di Fengnan ha rifiutato di ammetterla a causa dell'elevata pressione sanguigna. Il 28 settembre 2020 la polizia ha tentato di riprenderla in custodia, ma è stata costretta a rinunciare dopo che l'esame fisico le ha riscontrato ancora la pressione alta.

Il 20 luglio 2021 il tribunale della contea di Luannan ha processato Wang ma, a metà dell'udienza, ha dovuto lasciarla andare, dopo che la donna ha manifestato gravi sintomi medici. Ben presto Wang è stata costretta a letto. Il 10 agosto 2021, nonostante le sue condizioni, i funzionari del tribunale si sono recati a casa sua per tenere una nuova udienza. Una settimana dopo è stata condannata a quattro anni e mezzo, oltre a una multa di 10.000 yuan (circa 1.270 euro). Wang ha presentato appello al Tribunale intermedio della città di Tangshan, che il 13 gennaio 2022 le si è pronunciata contro di lei, senza tenere un'udienza come aveva richiesto. Per i dettagli riguardo al suo arresto e al processo, si vedano gli articoli correlati riportati al fondo.

Molestata prima di essere ripresa in custodia

Per evitare di essere incarcerata, Wang ha vissuto per un certo periodo lontano da casa. Di tanto in tanto il capo Zheng Liankui e il vice capo Hu Kai, della Stazione di polizia della città di Huanggezhuang, hanno molestato la sua famiglia. Il 22 aprile 2022 hanno constatato che Wang era tornata a casa. Le hanno detto che, se non fosse stato per la pandemia, l'avrebbero portata subito in prigione. Prima di andarsene, hanno avvertito Wang di presentarsi alla stazione di polizia ogni volta che fosse stata convocata, e hanno minacciato di coinvolgere sia il marito che la figlia se non l'avessero tenuta d'occhio.

Gli agenti hanno molestato Wang molte altre volte. Il 5 agosto 2022 il capo Zheng e l'ufficiale Feng Haibin si sono recati presso la sua abitazione e l'hanno informata che la sua pensione era stata sospesa. Si sono nuovamente presentati il 19 settembre e il 15 novembre dell'anno scorso. Durante le molestie di novembre, la donna non era in casa e la polizia le hanno confiscato un ritratto del fondatore del Falun Gong.

Il 23 aprile scorso la polizia ha arrestato Wang. Non è chiaro se la donna dovrà scontare l'intera pena nel Centro di detenzione della città di Tangshan o se sarà imprigionata in un secondo momento.

Non è la prima volta che Wang viene presa di mira per la sua fede. In passato è stata arrestata in diverse occasioni ed è stata anche brutalmente torturata.

Le prime persecuzioni

Il 19 luglio 1999 Wang ha saputo da un informatore che, il giorno successivo, il regime comunista avrebbe annunciato formalmente una campagna nazionale contro il Falun Gong, così ha deciso, senza pensarci due volte, di recarsi a Pechino la sera stessa, per fare appello. Tuttavia, la donna è stata intercettata nel distretto di Tongzhou, nella capitale cinese, ed è stata portata al Dipartimento di polizia di Pechino per essere interrogata. In seguito è stata ripresa in custodia dal Dipartimento di polizia distrettuale di Fengnan, nella città di Tangshan, e trattenuta per tre giorni, durante i quali non le è stato permesso di bere acqua o di usare il bagno. Il quarto giorno la Stazione di polizia di Huanggezhuang ha preso in carico il suo caso e l'ha costretta a scrivere dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong contro la sua volontà.

A mezzanotte di un giorno di aprile del 2001 Wu Jiansheng ha guidato due agenti che hanno fatto irruzione nell'abitazione di Wang e l'hanno portata alla Stazione di polizia della città di Huanggezhuang. Su direttiva dell'allora capo, Wang Hongcheng, Wu ha schiaffeggiato la donna più di 20 volte. L'ha anche costretta ad accovacciarsi e le ha legato le braccia. L'agente He Jiujun le ha colpito la mano con una mazza e l'ha presa a calci. Più tardi le hanno ammanettato le mani alla struttura del letto e non le hanno dato cibo né acqua per quattro giorni.

Una settimana dopo Wang è stata trasferita nel Centro di detenzione del distretto di Fengnan, dov’è stata costretta ai lavori forzati e a pagare 1.000 yuan (circa 130 euro) per i pasti. Due mesi e mezzo dopo è stata ulteriormente trasferita nel Centro di detenzione distrettuale di Fengnan. Le guardie Qi Wei e Liu Guowang l'hanno presa in braccio e sbattuta violentemente a terra, prima di pestarla selvaggiamente. Il suo cuore ha cominciato a battere in modo anomalo e la pressione sanguigna è salita; per sei giorni non è riuscita a mangiare. Venti giorni dopo è stata riportata nel carcere del distretto di Fengnan, dove è stata trattenuta per altri 30 giorni prima di essere rilasciata.

Wang ha distribuito materiale informativo del Falun Gong fuori dalla città di Huanggezhuang ed è stata denunciata alla polizia dall'impiegato governativo Li Kaishuang. Gli agenti hanno fatto irruzione nel suo appartamento e l'hanno portata alla stazione di polizia. Il giorno dopo la donna è riuscita a fuggire e, una settimana dopo, ha cercato rifugio a casa della sorella. Non appena l'ha saputo Li Huanqiao, segretario del villaggio della sorella di Wang, l'ha denunciata alla polizia. Nel cuore della notte sono arrivati gli agenti, che hanno circondato la casa della sorella, hanno scavalcato la recinzione del cortile e l'hanno arrestata.

Il giorno successivo, l'agente Tong Jinlai ha portato Wang al centro di detenzione della città di Tangshan, dov’è stata trattenuta per 28 giorni.

Nel 2008 le sono stati inflitti due anni di lavori forzati

Il 29 luglio 2008 il vice capo Bi Haobo della stazione di Huangezhuang, guidato dall'agente Zhang Chunxi, hanno fatto irruzione nell'abitazione di Wang. La donna si è rifiutata di andare con loro ed stata spinta a forza nella loro auto. Il capo Wang e Zhang l'hanno colpita con i pugni sul petto e sulle braccia. Il giorno dopo è stata condotta nel Carcere distrettuale di Fengnan e, 15 giorni dopo, è stata trasferita al primo Campo di lavoro forzato della città di Tangshan per scontare un periodo di due anni.

Nel campo di lavoro Wang è stata costretta ai lavori forzati e all'addestramento militare. Quando si è rifiutata di scrivere dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong, il detenuto Yang Haifeng le ha afferrato i capelli e l'ha picchiata selvaggiamente. A causa delle torture e dei lavori forzati, la donna ha sviluppato ipertensione e problemi cardiaci. Dopo quattro mesi e mezzo di detenzione il campo di lavoro l'ha rilasciata in libertà vigilata.

Condannata a quattro anni dopo l'arresto nel 2009

Il 13 dicembre 2009 quattro agenti in borghese hanno arrestato Wang in una fiera locale e l'hanno portata al Dipartimento di polizia della città di Tangshan. La donna si è rifiutata di farsi fotografare e di indossare l'uniforme da detenuta. L'agente Wang Youshan l'ha presa a calci e pugni, prima di immobilizzarla su una sedia di ferro e l'agente Shi Yun l'ha schiaffeggiata. In seguito è stata trasferita al Centro di detenzione del distretto di Fengnan, dov’è stata incatenata per 15 giorni.

Il 16 aprile 2010 il tribunale distrettuale di Fengnan ha processato Wang e l'ha condannata a quattro anni di pena detentiva. Non le è stato concesso di ricorrere in appello ed è stata ammessa nella prigione femminile della provincia dell'Hebei. Poiché era fermamente convinta di non voler rinunciare alla sua fede, è stata costretta a restare in posizione eretta per lunghe ore e privata del sonno. La pressione sanguigna le è salita e la guardia Wang le ha somministrato a forza alcuni farmaci sconosciuti. In seguito è stata anche costretta ai lavori forzati senza retribuzione.

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