(Minghui.org) I familiari di Chen Ping recentemente hanno viaggiato per un'intera giornata dalla loro residenza di Nanchong, al carcere femminile della provincia del Sichuan (situato nel distretto di Longquanyi, nella capitale Chengdu), per poi vedersi negare le visite.
Chen, di 47 anni, sta scontando una pena di due anni di reclusione per aver praticato il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999. Nel novembre dell'anno scorso è stata ammessa in carcere e la scadenza del suo termine è prevista per il marzo del 2025.
Il carcere ha impedito ai suoi cari di vederla perché lei si rifiuta ancora di rinunciare al Falun Gong. Secondo il regolamento del carcere, ogni detenuta ha diritto a visite mensili con i propri familiari. I familiari di Chen, che non possono vederla, sono molto preoccupati per il suo stato di salute, soprattutto perché in passato la prigione ha torturato a morte alcune praticanti del Falun Gong.
I dettagli dell'ultima persecuzione di Chen
Chen, docente presso l'Università Normale della Cina occidentale nella città di Nanchong, è stata arrestata il 26 luglio 2020 e rilasciata agli arresti domiciliari il giorno successivo. Il 21 aprile 2022 è stata processata presso il Tribunale del distretto di Shunqing e dopo l'udienza le è stato permesso di tornare a casa. Il 17 marzo dell'anno successivo è stata convocata presso l'Ufficio della comunità locale. Appena arrivata, è stata ripresa in custodia e un impiegato del tribunale che la stava aspettando ha riferito che era stata condannata a due anni di reclusione.
Chen è stata portata al Centro di detenzione della città di Nanchong. Ha scritto un appello, ma è stato respinto dalle guardie, che hanno anche impedito ai familiari di farle visita. I suoi cari hanno assunto un avvocato, ma la polizia che si occupa del suo caso ha minacciato di arrestarlo e di sospendere la sua licenza di legale se avesse cercato di vederla o di fare appello per suo conto.
Chen non ha quindi rispettato il termine per l'appello (che di solito è di 10 giorni dal ricevimento del verdetto). Nel novembre dello stesso anno è stata ammessa al carcere femminile della provincia del Sichuan.
Non è la prima volta che Chen viene presa di mira per la sua fede. In precedenza, nel 2011, le era stata inflitta una pena detentiva sconosciuta dallo stesso tribunale del distretto di Shunqing. Per i dettagli sulle sue passate persecuzioni, si vedano gli articoli correlati di seguito riportati.
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