(Minghui.org) Il 6 giugno, i praticanti della Falun Dafa hanno tenuto una manifestazione davanti all'ambasciata cinese a Roma, per protestare contro l'arresto e la detenzione dei praticanti in Cina. La praticante Zhao Lili ha chiesto il rilascio immediato di sua sorella Zhao Lihong, di suo fratello Zhao Lizhuan e della cognata Bai Mei, e ha chiesto che il Partito Comunista Cinese (PCC) fermi la sua brutale persecuzione della Falun Dafa (nota anche come Falun Gong) che dura da 25 anni.
I praticanti hanno appeso uno striscione davanti all'ambasciata per informare la gente della persecuzione del PCC e hanno chiesto il rilascio immediato dei praticanti detenuti. Hanno esortato la Pubblica Sicurezza, il Procuratore e la Magistratura della provincia dello Shandong a rilasciare incondizionatamente i praticanti Zhao Lihong, Zhao Lizhuan e Bai Mei, e hanno chiesto al governo italiano di aiutare a salvare i praticanti perseguitati in Cina.
Durante l'evento, Zhao Lili ha letto una lettera di richiesta d’aiuto, che descrive la persecuzione che la sua famiglia ha subito da quando il PCC ha iniziato a perseguitare la Falun Dafa nel 1999. Ha esposto e protestato contro la detenzione da parte del PCC dei suoi parenti e di altri praticanti.
Manifestazione davanti all'ambasciata cinese a Roma il 6 giugno per protestare contro la detenzione dei praticanti della Falun Dafa in Cina
La signora Zhao Lili ha letto la sua lettera per chiedere il rilascio dei suoi parenti in Cina
Un membro della Commissione per i Diritti Umani del Senato italiano interviene a sostegno dei praticanti
La senatrice Cinzia Pellegrino, membro della Commissione per i Diritti Umani del senato italiano e membro delle politiche dell'Unione Europea, è intervenuta all'evento, esprimendo il suo sostegno alla manifestazione e incoraggiando i praticanti a continuare i loro sforzi per porre fine alla persecuzione.
La senatrice Cinzia Pellegrino ha parlato alla manifestazione
La senatrice ha incoraggiato i praticanti: "Perseverate, perché tutti possono fare la differenza. Finché persisteremo, sempre più persone saranno coinvolte e alla fine il regime comunista cinese dovrà ascoltare le nostre opinioni e richieste".
Il caporedattore del Journal of Religious Freedom and Human Rights invita il PCC a fermare la persecuzione
Marco Respinti, direttore del Journal of Religious Freedom and Human Rights (Giornale della Libertà Religiosa e dei Diritti Umani)
"Il governo della Repubblica Popolare Cinese e la sua ambasciata in Italia ne sono ben consapevoli. La rapida crescita del numero di praticanti del Falun Gong ha suscitato paura nel governo e nel 1999 il PCC ha messo al bando il movimento e ha iniziato a perseguitare i praticanti del Falun Gong in modo spietato. In Cina, al momento della introduzione al pubblico della disciplina c'era un gran numero di praticanti, ma ora si è notevolmente ridotto. Essi sono vittime di un massacro che non ha risparmiato nessuno sforzo ed è stato portato avanti con la crudeltà più indicibile, come il prelievo forzato dei loro organi [dei praticanti del Falun Gong].
"Vorrei rivolgere un'accorata richiesta all'ambasciata cinese in Italia affinché i praticanti del Falun Gong, come tutte le persone innocenti che stanno ancora soffrendo per la crudele persecuzione nella Repubblica Popolare Cinese, chiedano giustizia, non il silenzio, non il complotto e certamente non l'acquiescenza.
“Se il PCC non ferma questi crimini contro l'umanità, ogni secondo che passa avvicina i suoi membri al governo a diventare complici di questi terribili crimini”.
Sostegno dei media al salvataggio
Il noto giornalista italiano Francesco Borgonovo
Francesco Borgonovo, noto giornalista italiano, ha intervistato i praticanti del Falun Gong sull'operazione di salvataggio nel suo programma radiofonico, denunciando la brutale persecuzione che i praticanti del Falun Gong subiscono in Cina da 25 anni.
Il quotidiano italiano l'Unità ha pubblicato la lettera aperta originale dell'Associazione Falun Dafa italiana in merito a questa protesta pacifica.
Screenshot del quotidiano italiano l'Unità della lettera aperta dell'Associazione Falun Dafa
Il sito Minghui ha riportato la persecuzione di Zhao Lizhuan e Zhao Lihong rispettivamente il 1° dicembre 2016 e il 6 settembre 2022.
Il 1° dicembre 2016, l'ingegnere Zhao Lizhuan di Dalian è stato condannato illegalmente a cinque anni per aver praticato il Falun Gong. In precedenza era stato detenuto e perseguitato più volte. Dopo che la Corte Suprema cinese ha annunciato, nel maggio 2015, che “tutti i casi devono essere archiviati e tutte le denunce devono essere ascoltate”, Zhao Lizhuan ha presentato una denuncia contro l'ex capo del PCC Jiang Zemin, che ha avviato la persecuzione del Falun Gong.
Zhao Lizhuan è stato arrestato illegalmente quattro volte dal 2000, ha perso il lavoro, è stato sottoposto a varie torture, a lavori forzati e a gravi abusi fisici che lo hanno reso cieco. Sua moglie, Bai Mei, anch’essa praticante del Falun Gong, era stata arrestata e detenuta per un anno già nel 2005.
Il 9 maggio scorso, Zhao Lizhuan e Bai Mei sono stati nuovamente arrestati e detenuti illegalmente nel centro di detenzione di Yantai.
Il 6 settembre 2022 Zhao Lihong è stata arrestata dalla polizia nella zona di sviluppo economico e tecnologico di Yantai, nella provincia dello Shandong. Zhao Lihong è stata condannata illegalmente a tre anni di carcere il 19 settembre dello scorso anno ed è attualmente detenuta nel carcere femminile di Jinan.
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