(Minghui.org) Il sito Minghui ha di recente dato conferma che prima dell’aprile di quest'anno Fu Jinfeng, una residente di Nanchang nella provincia del Jianxi, è stata imprigionata per scontare una pena di durata sconosciuta per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Fu, un'ex-infermiera di 62 anni, è stata arrestata da agenti della Stazione di polizia di Jiaoqiao il 24 settembre dello scorso anno, dopo che qualcuno l'aveva denunciata per aver parlato alla gente del Falun Gong. Le autorità hanno tenuto i familiari all'oscuro sugli sviluppi del suo caso e loro non hanno idea di quando sia stata condannata e a quale pena. Sanno solo che aveva fatto ricorso contro la sentenza, ma che la Corte d'Appello aveva confermato la condanna in data sconosciuta e aveva ordinato che fosse rinchiusa nel Carcere femminile della provincia del Jianxi un mese dopo. Non si conoscono gli altri dettagli sull'incriminazione, il processo e la sentenza.
Secondo quanto dichiarato da Mei (nome di fantasia), un praticante del Falun Gong che era stato in un centro per il lavaggio del cervello locale all'inizio di aprile di quest'anno, Liu Zhibin, ex vice capo dell'Ufficio 610 di Nanchang che ora lavora per il centro per il lavaggio del cervello, ha mostrato ai praticanti un breve video di Fu che veniva torturata in carcere, nel tentativo di convincerli ad abbandonare il Falun Gong.
Nel filmato lei raccontava di come fosse stata costretta a mangiare feci e bere urina, e di come fosse stata appesa per i polsi e privata del sonno. Era emaciata, i capelli le erano diventati tutti grigi e aveva le gambe gonfie.
Basandosi sulla tempistica del racconto di Mei, Fu ad aprile scorso era già stata trasferita dal Centro di detenzione n. 1 di Nanchang al Carcere femminile provinciale del Jianxi. Questa è l'11^ volta che viene arrestata per la sua fede nel Falun Gong. L'ultima condanna al carcere è stata preceduta da due pene al campo di lavoro forzato e da due detenzioni. Il Centro trasfusionale di Nanchang per cui lavorava l'ha licenziata nel 2016, un anno prima di quello in cui doveva andare in pensione. Le hanno anche sospeso la pensione, nonostante gli oltre 30 anni di servizio. A ottobre 2001 suo marito ha divorziato per paura di restare implicato. Intorno al 2003 suo fratello è stato costretto a lasciare il lavoro per non aver collaborato con le autorità nel persuaderla ad abbandonare il suo credo. La madre è morta nel 2016, dopo aver vissuto nella paura e nell'angoscia per anni e suo padre ultranovantenne è morto subito dopo un episodio di molestie nel 2021.
Persecuzione passata
Fu era andata a Pechino il 4 novembre del 1999 e il 23 giugno del 2000 per fare appello per il Falun Gong. Era stata arrestata entrambe le volte e torturata al Centro di detenzione n. 3 di Nanchang.
Il suo terzo arresto era avvenuto nel settembre del 2000 per aver distribuito del materiale del Falun Gong. A dicembre del 2000 era stata trasferita al Centro di detenzione n. 2 di Nanchang e in seguito le era stato dato un anno e mezzo ai lavori forzati. Le guardie del campo l'avevano appesa per i polsi e, poiché si rifiutava ancora di rinunciare alla sua fede, la pena le era stata prolungata di tre mesi.
Quando Luo Gan, ex capo dell'Uffico 610 centrale, è andato a Nanchang per una visita nel settembre del 2003, la polizia locale ha tenuto una lezione di "scienza del benessere" che era di fatto una sessione di lavaggio del cervello sotto mentite spoglie. Fu, che era sulla lista nera della polizia, era stata arrestata e portata lì. Sebbene fosse riuscita a scappare dopo poco, dal posto di lavoro le avevano sospeso lo stipendio per alcuni mesi perché avevano ricevuto pressioni dall'alto.
La quinta volta era stata arrestata mentre era al lavoro nel settembre del 2004 da agenti della Stazione di polizia di Yuzhang. Dopo oltre un mese di detenzione era stata portata al Campo femminile di lavoro forzato delle provincia del Jianxi per scontare una pena di due anni e mezzo. Siccome si rifiutava di rinunciare al Falun Gong le guardie l'hanno messa in una cella d'isolamento senza finestre per alcuni giorni. Non poteva farsi la doccia nemmeno se la temperatura superava i 40 gradi.
Mentre lavorava, il 28 dicembre del 2012 il suo direttore ha ordinato a sette impiegati di tenerla ferma e farle imprimere le impronte digitali sulla dichiarazione di rinuncia al Falun Gong che avevano preparato.
Il suo sesto arresto era avvenuto a giugno del 2013, dopo che qualcuno l'aveva denunciata per aver parlato alla gente del Falun Gong. Era stata arrestata di nuovo il 25 novembre del 2014 e messa in un centro per il lavaggio del cervello fino al 4 dicembre di quell'anno.
Il 24 maggio del 2015 degli agenti l'avevano catturata in casa per l'ottava volta e le avevano detto che qualcuno l'aveva denunciata perché aveva parlato del Falun Gong su un autobus. Il Tribunale della zona di sviluppo economico e tecnologico di Nanchang l'aveva condannata a tre anni. Al Carcere provinciale del Jianxi le guardie una volta l'hanno tenuta appesa per i polsi per sei giorni, e l’hanno sottoposta anche ad altre brutali torture.
Il nono arresto è avvenuto il 7 marzo del 2019 per aver parlato con Wan Cong, un agente dell'Ufficio giudiziario distrettuale di Qingshanhu. Era stata rinchiusa nel Carcere di Nanchang e tenuta lì per 15 giorni.
La decima volta era stata arrestata il 17 ottobre del 2021 e dopo condannata a 16 mesi di prigione. Il suo appello era stato respito dal Tribunale intermedio di Nanchang. Aveva scontato la pena al Centro di detenzione n.1 di Nanchang ed era stata rilasciata il 16 febbraio dello scorso anno, e poi arrestata sette mesi dopo e condannata alla detenzione per la terza volta.
Articoli correlati:
Jiangxi: Uomo di novant’anni e sua figlia molestati per la loro fede
Former Blood Station Employee Imprisoned, Divorced, and Fired from Job Because of Her Faith
Tutti i contenuti pubblicati su questo sito sono protetti dal copyright di Minghui.org. Per l’uso non commerciale si deve citare la fonte (Es.: “Come riportato da Minghui.org,…”) e indicare il link dell’articolo originale. Per uso commerciale contattare la nostra redazione per ottenere l’autorizzazione.