(Minghui.org) Il 13 giugno di quest'anno Shi Yujie, residente a Zhangjiakou nella provincia dell'Hebei, che era in regime di libertà su cauzione, è stata costretta a sottoporsi ad accertamenti medici per stabilire se le sue condizioni di salute erano compatibili con una detenzione di due mesi, gli ultimi che le restavano per completare i sette previsti dalla pena.

La praticante è stata arrestata il 20 aprile dello scorso anno per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999. A maggio dello scorso anno la donna ha fatto lo sciopero della fame per circa due settimane ed è stata sottoposta a una brutale alimentazione forzata, che le ha provocato un forte mal di stomaco. Si è ammalata gravemente, ma non le è stato concesso il rilascio su cauzione immediato. Il giudice designato al caso ha stabilito che partecipasse all'udienza del 5 settembre in presenza, garantendo che durante la sessione vi sarebbero stati anche un'ambulanza e due medici pronti per ogni emergenza. È stata rilasciata su cauzione solo il 22 settembre e alla fine di novembre dello scorso anno è stata condannata a sette mesi, con una multa di 2.000 yuan (circa 260 euro).

Dopo la scarcerazione la salute di Shi non è migliorata: non è ancora in grado di mangiare normalmente, ha difficoltà a camminare e deve fare affidamento alla sua famiglia per le necessità quotidiane. Nonostante questo le autorità stanno cercando di rimetterla in carcere, per cui il 13 giugno scorso l'hanno obbligata a sottoporsi a un esame medico il cui esito non è noto, come non è noto se l'abbiano fatta tornare a casa o meno.

Gli arresti

Shi è stata arrestata con altre due praticanti locali del Falun Gong: Dong Haiyan e Chen Shuling, il 20 aprile dello scorso anno, mentre andavano insieme al centro commerciale. Gli agenti che le hanno arrestate erano della Stazione di polizia di Wuyi e il 18 maggio hanno trasmesso il caso congiunto alla Procura distrettuale di Qiaodong, che lo ha respinto citando un'insufficienza di prove. La polizia ha comunque risottoposto il caso alla stessa procura intorno al 5 luglio.

I familiari delle tre donne sono andate in procura il 10 luglio per informarsi sugli sviluppi del caso e il PM Li Shaolong ha detto che doveva passare alla Procura di Zhajiangkou, che a sua volta lo avrebbe assegnato ad una procura distrettuale. Sono ritornati ancora il pomeriggio seguente ed è stata detta loro la stessa cosa.

Il 14 luglio hanno saputo che il caso era stato inoltrato alla Procura distrettuale di Qiaoxi ed assegnato il PM Dong Qi.

I familiari hanno sollecitato più volte la polizia e le due procure distrettuali ad archiviare il caso, ma le loro richieste sono cadute nel vuoto.

Alimentata forzatamente durante la detenzione

L'avvocato di Shi le ha fatto visita al centro di detenzione locale il 4 settembre dello scorso anno. É rimasto scioccato che avesse impiegato un'ora per andare dalla cella alla sala delle visite, poiché si trattava di una distanza breve. Dopo l'incontro è subito andato alla direzione del centro per segnalare le condizioni di salute precarie della sua cliente. Il personale però ha obiettato che era solo colpa sua se si trovava in quelle condizioni, perché a maggio dello scorso anno aveva fatto lo sciopero della fame per circa due settimane e aveva persino rifiutato la flebo che era "per il suo bene". Non avevano avuto "altra scelta" se non di sottoporla due volte all'alimentazione forzata. Entrambe le volte aveva avuto mal di stomaco e non era stata in grado di mandar giù il cibo; era emaciata e debole perché tollerava solo una dieta liquida.

Poiché il centro di detenzione si rifiutava di assumersi la responsabilità per le sue condizioni di salute, l'avvocato ha chiamato il giudice Wang Cuifang del Tribunale distrettuale di Qiaoxi e ha chiesto con veemenza che la sua cliente fosse rilasciata su cauzione.

Subisce il processo malgrado la salute cagionevole

Shi e le altre due praticanti hanno subito il processo al Tribunale distrettuale di Qiaoxi il 5 settembre dello scorso anno. Avevano tutte e tre un aspetto debole ed emaciato, specialmente Shi che era pallida in viso e ha tenuto gli occhi chiusi durante tutta la durata della sessione. Li apriva a fatica quando doveva rispondere alle domande del giudice Wang.

Wang ha detto ai familiari che c'erano un'ambulanza e due medici pronti per ogni emergenza se Shi avesse avuto un malore durante il processo.

Rilasciata su cauzione solo 22 giorni dopo la sentenza del tribunale

Il giorno seguente all'udienza il marito di Shi ha chiamato il giudice Wang per chiedere che la moglie fosse rilasciata su cauzione. Wang gli ha risposto che avrebbe approvato la richiesta di rilascio su cauzione per motivi di salute non appena l'avessero presentata.

Il marito allora il giorno dopo è andato al centro di detenzione per riferire le parole del giudice e chiedere che avviassero la pratica del rilascio su cauzione e la trasmettessero al tribunale il più presto possibile. Ma il centro di detenzione ha replicato che il loro lavoro era tenere i prigionieri in carcere, non quello di avviare pratiche di scarcerazione. Lo hanno quindi reindirizzato al tribunale.

Dopo vari tentativi a vuoto, è riuscito a farla rilasciare su cauzione solo il 27 settembre. Il giudice Wang ha anche notificato ai familiari di Chen e Dong di recarsi da lei dopo tre giorni per avviare le pratiche di rilascio su cauzione per le due donne.

Condannate alla detenzione

Il 30 novembre dello scorso anno i familiari delle tre donne hanno ricevuto la comunicazione di recarsi al tribunale il giorno seguente per prendere i verdetti, nei quali si leggeva che ognuna di loro era stata condannata a sette mesi con una multa di 2.000 yuan.

Il tribunale ha ordinato che Shi fosse sottoposta ad esami medici obbligatori presso l'Ospedale di Zhangjiakou il 13 giugno di quest'anno. Mancavano ancora due mesi al termine della pena e il tribunale ha cercato di rimetterla in carcere perché finisse di scontare la pena detentiva. Non è noto quello che sia successo dopo che è stata sottoposta al check up.

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