(Minghui.org) Lo scorso 14 giugno i familiari di Lu Gang hanno ricevuto una telefonata dalla polizia e sono stati informati che era stato ammesso in prigione, per scontare un periodo di cinque anni per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999. Dall'ultimo arresto del 20 luglio dell'anno scorso, oltre all'avviso verbale, la famiglia non ha ricevuto altri aggiornamenti ufficiali rigualdo al suo caso, come ad esempio quando è stato incriminato, processato o condannato.

Intorno al 2013 Lu, di 37 anni residente nella contea di Julu nella provincia dell'Hebei, ha iniziato a praticare il Falun Gong. Il 9 marzo 2016 è stato arrestato, dopo essere stato denunciato per aver esposto materiale informativo del Falun Gong in un mercato agricolo. Nel gennaio 2017 il Tribunale della contea di Guangzong lo ha condannato a cinque anni di prigione.

Quando Lu è stato rilasciato nel 2020 con un anno di anticipo, sua moglie aveva divorziato e ottenuto la custodia esclusiva del figlio. A causa della preoccupazione per Lu, sua madre si è ammalata ed è diventata incapace di intendere e di volere. L'intera famiglia aveva fatto affidamento sull'unico reddito del padre per tirare avanti.

Un giorno del 2022 Lu ha ricevuto un avviso che un tribunale locale aveva congelato la carta bancaria che aveva designato per il deposito dello stipendio. Si è quindi recato sul posto per chiederne il motivo.

Il giudice incaricato della questione ha detto che il tribunale aveva congelato la sua carta bancaria per adempiere a un requisito stabilito nella sua condanna emessa nel 2016, che prevedeva la vendita della stampante, del computer e di altri oggetti di valore per pagare una multa del tribunale. Poiché Lu non ha mai ottemperato, il tribunale ha congelato la sua carta bancaria.

L'uomo ha sostenuto che non avrebbe mai dovuto essere condannato alla prigione, per aver esercitato il suo diritto costituzionale alla libertà di credo, pertanto la multa del tribunale era illegale. Ha chiesto che la sua carta bancaria fosse immediatamente riattivata. Il giudice ha acconsentito, ma ha detto che la persona che si occupa delle procedure della carta bancaria, quel giorno non era presente, e ha promesso di riattivarla il giorno successivo. Ha chiesto a Lu di firmare due documenti relativi alla riattivazione della carta bancaria e l'uomo li ha firmati.

Dopo il giudice ha tirato fuori un altro modulo, con due grandi caselle vuote e una riga sotto che recitava: "Questa persona è stata condannata in passato alla prigione per aver usato un'organizzazione di culto per minare l’applicazione della legge (il pretesto standard usato dal Partito Comunista Cinese per incastrare e imprigionare i praticanti del Falun Gong)".

Preoccupato che le autorità potessero tentare nuovamente d'incastrarlo per la sua fede, Lu si è rifiutato di firmare. Il giudice ha ripreso il modulo, ha scritto "mandato di comparizione" in una delle caselle e lo ha esortato a firmare. Pressato dal giudice, Lu ha firmato il modulo, ma se n'è pentito una volta tornato a casa.

Il 20 luglio dell'anno scorso la sua preoccupazione per un'ulteriore persecuzione si è concretizzata, quando gli agenti dell'Ufficio per la sicurezza interna della Contea di Julu, e della Stazione di polizia della città di Yantong, lo hanno arrestato nella propria abitazione e gli hanno confiscato il computer, la stampante, i libri del Falun Gong e altri oggetti di valore.

Poco dopo l'arresto, la polizia ha convocato il padre di Lu al dipartimento, per firmare alcuni documenti, senza permettergli di leggerli. Gli agenti lo hanno minacciato di far sparire il figlio se non avesse obbedito. L'anziano Lu ha acconsentito, ma in seguito ha scoperto che il documento che aveva firmato era, in realtà, il mandato di arresto per suo figlio. Ha quindi cercato di annullare la sua firma, ma la polizia si è rifiutata di restituirgli il documento che aveva firmato.

Con il mandato d'arresto, la polizia ha portato il giovane Lu al Centro di detenzione della contea di Julu, dove ha presto iniziato uno sciopero della fame.

Poiché Lu si è rifiutato di rinunciare alla sua fede, la polizia ha convocato il padre al centro di detenzione per "lavorare" su di lui. Gli è stato promesso di rilasciarlo, non appena avesse firmato dichiarazioni in cui prometteva di rinunciare alla sua fede. Lu, che era diventato molto debole a causa dello sciopero della fame, ha detto al padre con una flebile voce: "Papà, vai a casa per favore. Non venire mai più qui per ordine della polizia. Non rinuncerò mai alla mia fede!". Ha anche detto alla polizia: "Non cercate mai più di farmi trasformare!".

Il padre di Lu non ha ricevuto altri aggiornamenti sul suo caso fino al 14 giugno scorso, quando un ufficiale di polizia lo ha informato del secondo periodo di detenzione del figlio. L'ufficiale ha anche detto che era stato portato alla filiale di Jidong dell'Ufficio di amministrazione penitenziaria della provincia dell'Hebei, che amministra nove strutture carcerarie, tutte situate nella città di Tangshan. Non è chiaro in quale prigione l'uomo sia detenuto.

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