(Minghui.org) Nel suo Rapporto sulla libertà religiosa internazionale del 2023, recentemente pubblicato, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti (DOS) ha evidenziato la persecuzione contro il Falun Gong (menzionato nel testo 58 volte) da parte del Partito Comunista Cinese (PCC).

Citando informazioni di Minghui, si afferma che, a causa della repressione, nel 2023 hanno perso la vita 188 praticanti. Durante la conferenza stampa del 26 giugno per la sua pubblicazione, il segretario di Stato Anthony Blinken ha affermato che per fermare le brutalità in Cina sono necessari maggiori sforzi.

Proteggere la componente fondamentale dell'umanità

Il segretario di Stato Anthony Blinken alla conferenza stampa

Nella conferenza stampa, Blinken ha affermato che tutti dovrebbero poter scegliere e praticare il proprio credo, ma che ad oggi la libertà religiosa di un gran numero di persone in tutto il mondo non è ancora rispettata. “Lavoriamo incessantemente per garantire il rilascio delle persone incarcerate per aver esercitato il loro diritto alla libertà religiosa in tutto il mondo”, ha affermato. “In definitiva, questo lavoro riguarda la protezione di una parte essenziale di ciò che significa essere umani: la capacità di esplorare qualcosa più grande di noi stessi, di decidere da soli in cosa crediamo o non crediamo senza paura di essere repressi”.

Rashad Hussain, ambasciatore delegato degli Stati Uniti per la libertà religiosa internazionale, alla conferenza stampa

L’ambasciatore delegato per la libertà religiosa internazionale degli Stati Uniti Rashad Hussain ha affermato che il PCC perseguita da decenni vari gruppi, tra cui buddisti tibetani, cristiani e praticanti del Falun Gong. “Quest'anno ricorre il 25° anniversario della repressione del Partito Comunista Cinese contro i praticanti del Falun Gong”, ha detto.

In particolare, Hussain ha menzionato Yuhua Zhang, una praticante del Falun Gong, presente alla conferenza stampa, che ha scontato diverse pene detentive ed è stata torturata per la sua fede. Hussain ha anche elogiato la donna per i suoi sforzi nel salvare il marito che è ancora imprigionato in Cina. “Vediamo persino il tentativo della RPC di oltrepassare i suoi confini per prendere di mira gli individui e mettere a tacere i critici, come nei casi riportati delle autorità cinesi impegnate nella repressione transnazionale di uiguri musulmani, tibetani, praticanti del Falun Gong e molti altri”, ha aggiunto.

“Tutti noi abbiamo la responsabilità, a cominciare da noi stessi e dalle nostre famiglie, di contrastare la disumanizzazione e promuovere il rispetto”, ha detto Hussain verso la fine del discorso. “Questo è un obiettivo fondamentale che ci condurrà al futuro che cerchiamo alla fin fine. Questa è la visione che ci dà speranza mentre continuiamo a lavorare instancabilmente per aiutare coloro che stanno affrontando l’oppressione in tutto il mondo”.

Praticanti della Falun Dafa invitati a partecipare alla conferenza stampa

Rashad Hussain, ambasciatore delegato degli Stati Uniti per la libertà religiosa internazionale (a sinistra), e la praticante del Falun Gong Yuhua Zhang

La dottoressa Yuhua Zhang e un rappresentante dell'Associazione Falun Dafa di Washington D.C., insieme a rappresentanti di oltre dieci tra religioni e gruppi religiosi perseguitati, sono stati invitati a partecipare alla conferenza stampa.

Dopo la conferenza stampa, Blinken e Hussain hanno parlato a turno con i rappresentanti dei gruppi religiosi. In una nota fornita a Blinken, un rappresentante dell'Associazione Falun Dafa di Washington D.C. ha affermato che il PCC ha intensificato la repressione transnazionale contro i praticanti del Falun Gong, compresi alcuni casi relativi alla compagnia artistica di Shen Yun Performing Arts. Ad esempio, all'inizio di quest'anno, ci sono state numerose minacce di bombe presso gli hotel in cui soggiornavano gli artisti di Shen Yun e nei teatri che ospitavano gli spettacoli. Recentemente, il regime ha istigato alcune persone cattive a diffondere false informazioni sui social media per diffamare Shen Yun; ha anche inviato tali false informazioni ai principali media della società occidentale nel tentativo di diffamare Shen Yun su larga scala. Questa è la tipica repressione transnazionale con cui il PCC esporta oltreoceano la persecuzione in Cina.

Durante il discorso, la praticante ha anche presentato una dichiarazione del presidente dell'Associazione Falun Dafa di Washington D.C. con una descrizione dettagliata di questi incidenti. La praticante ha affermato di sperare che Blinken presti attenzione a quanto accaduto e si adoperi per aiutare. Il Segretario ha affermato che il governo degli Stati Uniti ha le idee chiare riguardo alla repressione transnazionale del PCC e che si sta impegnando per risolvere questi problemi. Si è inoltre mostrato comprensivo per la situazione che Zhang e suo marito stavano vivendo e li ha ringraziati per i loro sforzi nel sostenere la libertà di credo.

Quasi duecento decessi confermati lo scorso anno

Citando informazioni di Minghui, nel Rapporto si afferma: “Durante l'anno, sono morti a causa della persecuzione188 aderenti del Falun Gong. Minghui ha inoltre riferito che durante l’anno le autorità hanno imprigionato 755 praticanti del Falun Gong e ne hanno arrestati 3.457 e molestati 2.749, con un aumento delle molestie e degli arresti in occasione di eventi politicamente sensibili”.

“Un'analisi di Minghui ha confermato 188 decessi durante l'anno, ai quali se ne vanno ad aggiungere altri 66 avvenuti negli anni precedenti ma non ancora stati segnalati. Minghui ha affermato che molti decessi sono legati a lesioni causate dalle torture subite durante la detenzione o l'incarcerazione, mentre altri sono avvenuti dopo che sono state negate alle vittime le cure mediche adeguate”, si legge nel Rapporto. Ad esempio, Zong Ming, residente a Wuhan, è morta a gennaio, sei giorni dopo essere stata rilasciata da un centro di rieducazione in cui è stata rinchiusa per otto mesi; la donna è morta dopo che il personale dell'ospedale si è rifiutato di curarla. Un'altra praticante, Hu Yongxiu, arrestata il 30 marzo per aver parlato alla gente del Falun Gong fuori da un ospedale di Wuhan, è morta sei giorni dopo mentre era sotto custodia.

Si afferma anche che, secondo le ONG, le autorità continuano ad arrestare un gran numero di praticanti del Falun Gong. “Minghui ha riferito che durante l’anno le autorità hanno imprigionato 755 praticanti del Falun Gong (rispetto ai 446 del 2022), arrestato 3.457 persone in trenta tra province e municipalità e ne hanno molestate, ricorrendo a incursioni nelle loro case, ordini di frequentare corsi di indottrinamento obbligatori, perdita del lavoro e altre discriminazioni, altre 2.749”.

È anche stato riscontrato un aumento delle molestie e degli arresti in occasione di eventi politicamente sensibili, come gli incontri annuali del Congresso nazionale del Popolo e della Conferenza consultiva politica del popolo cinese, entrambi tenuti a marzo, e la “Giornata mondiale della Falun Dafa” il 13 maggio. Nel Rapporto, si legge: “I sostenitori hanno espresso preoccupazione per la detenzione in corso e in alcuni casi per le segnalazioni di tortura dei praticanti del Falun Gong, spesso per presunte attività legate alla pratica del Falun Gong. Tra le persone detenute sono inclusi: Chen Yang, Cao Zhimin, Liu Aihua, Zhou Deyong, Meng Zhaohong, Kong Qingping, Hou Lijun e Xu Na. Secondo quanto riferito, il praticante del Falun Gong Wang Zhiwen, che è stato imprigionato dal 1999 al 2014, è tuttora soggetto a un 'divieto di uscita', ovvero gli è stato proibito di lasciare il Paese”.

Citando le informazioni di Minghui, nel Rapporto del DOS si afferma: “Spesso, durante gli arresti, i praticanti subiscono un'eccessiva violenza da parte della polizia. E una volta sotto custodia, possono essere vittime di tortura mentre la polizia tenta di costringerli a rinunciare al Falun Gong o fornire informazioni su ciò che hanno fatto per aumentare la consapevolezza sulla persecuzione o sulle loro interazioni con altri praticanti”. Ad esempio, il 20 febbraio la polizia ha arrestato Zhang Jue di Nanchino, provincia del Jiangsu, per aver parlato alla gente del Falun Gong per strada. La polizia l'ha legata alla panca della tigree, dopo averle irradiato una luce intensa negli occhi, l'ha interrogata tutta la notte senza lasciarla dormire.

“Secondo il Falun Dafa Information Center, il 12 giugno le autorità hanno condannato i praticanti del Falun Gong He Binggang e la sua fidanzata Zhang Yibo rispettivamente a sei e cinque anni di reclusione, per il loro coinvolgimento nello sviluppo e nella manutenzione del software di elusione del firewall cinese. Minghui ha riferito che i praticanti del Falun Gong hanno sviluppato il software, chiamato oGate, per superare la censura governativa su Internet, e che la polizia ha arrestato He e Zhang a Shanghai nel 2021, oltre ad altri praticanti del Falun Gong provenienti da diverse parti del Paese, in quanto ritenuti coinvolti nel progetto. Secondo quanto riferito, le autorità hanno negato a He la possibilità di vedere il suo avvocato durante la detenzione”.

Bitter Winter ha riscontrato un caso di persecuzione anche tra la minoranza etnica Yi nella prefettura autonoma di Honghe Hani e Yi, provincia dello Yunnan. “A settembre le autorità hanno condannato Miao Xuqiong, una praticante del Falun Gong di 75 anni, a quattro anni di prigione, dopo che era stata arrestata nel 2021 e tenuta in isolamento. La praticante era già stata detenuta in precedenza dal 2016 al 2020 per la sua fede nel Falun Gong”, si afferma nel Rapporto del DOS.

L’Ordine degli avvocati di New York denuncia il prelievo forzato di organi in Cina

Anche le organizzazioni della società civile hanno espresso preoccupazione per quanto riportato sull'utilizzo, quali donatori di organi, di aderenti a organizzazioni religiose, in particolare praticanti del Falun Gong e uiguri.

“A marzo, l’Ordine degli avvocati di New York ha pubblicato un articolo intitolato Human Organ Supply: Report on Ethical Considerations and Breaches in Organ Harvesting Practices (Fornitura di organi umani: Rapporto su considerazioni etiche e violazioni nelle pratiche di prelievo degli organi) in cui si afferma che sono state riscontrate “ampie prove che la Cina sta continuando a impegnarsi nel prelievo forzato di organi da prigionieri di coscienza”.

Ci sono molti esempi simili elencati nel Rapporto del DOS. In un articolo della New York City Bar Association, pubblicato a marzo su Voices in Bioethics, uno degli autori ha affermato che “ci sono prove che le persone incarcerate in Cina per credenze e pratiche religiose (praticanti del Falun Gong) e appartenenti a minoranze etniche (Uiguri) sono state oggetto di prelievo forzato di organi”, e “ci sono testimonianze di prelievo di organi senza anestesia da persone in vita, esecuzioni mirate a prelevare gli organi, metodi per provocare la morte con lo scopo di reperire gli organi, rimozione degli occhi da prigionieri in vita e accompagnamento di prigionieri vivi nelle sale operatorie”.

Secondo il Rapporto del DOS, il Coordinamento europeo delle associazioni e degli individui per la libertà di coscienza e la Società indipendente rumena per i diritti umani, insieme all'Associazione per i trapianti etici di organi e altre 12 ONG, hanno presentato una dichiarazione scritta al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite in cui si invita il Segretario generale delle Nazioni Unite ad avviare ad agosto una missione conoscitiva sul prelievo forzato di organi in Cina. “La dichiarazione invita inoltre l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) a includere nella sua agenda One Health una verifica della fine del prelievo forzato di organi dagli aderenti cinesi del Falun Gong”.

Inoltre, numerosi praticanti del Falun Gong hanno riferito a Minghui di essere stati costretti dalle autorità, mentre erano in detenzione, a sottoporsi a esami medici contro la loro volontà e a fornire campioni di sangue.

Abuso dell'articolo 300 del Codice penale cinese

Secondo il Rapporto del DOS, le autorità cinesi hanno spesso abusato dell'articolo 300 del Codice penale cinese per perseguitare i praticanti del Falun Gong. In un caso riportato dalla ONG cristiana CSW (Christian Solidarity Worldwide), alla fine dell'anno la praticante del Falun Gong Feng Yunqing era ancora detenuta nella prigione femminile di Wuhan, dove stava scontando una condanna a sette anni e mezzo colpevole di “organizzazione e utilizzo di un culto vietato per ostacolare l'esecuzione delle leggi”. La donna era stata arrestata nel 2017 dopo aver pubblicato su Internet video relativi alla persecuzione del Falun Gong, dei cristiani facenti parte di chiese domestiche e di attivisti per i diritti umani da parte del governo. CSW ha scoperto che le autorità stavano tenendo sotto stretta sorveglianza suo marito Fang Bin, anch'egli praticante del Falun Gong e informatore sull'epidemia di Covid, dopo il suo rilascio dalla prigione ad aprile.

Anche nella citata denuncia della Dui Hua Foundation alla DAW (Division for the Advacement of Women) si afferma che le donne continuano a ricevere dure condanne per violazioni dell'articolo 300. Ad esempio, alla fine del 2022 una praticante del Falun Gong è stata condannata a 15 anni di prigione, a cui sarebbero seguiti, una volta rilasciata nel 2036, quattro anni di “privazione supplementare dei diritti politici”, durante i quali sarebbe stata privata del diritto di voto e di parola e soggetta a “intenso monitoraggio da parte della polizia e restrizioni di viaggio quale 'persona presa di mira'”. La Dui Hua Foundation ha affermato che questa è una delle pene detentive più lunghe riscontrata per un/a aderente del Falun Gong condannato/a esclusivamente per un reato previsto dall'Articolo 300.

Discriminazione sociale

Poiché il governo e gli individui collegano religione, cultura ed etnia, è stato difficile classificare molti episodi di discriminazione sociale come basati esclusivamente sull’identità religiosa. Cristiani, musulmani, buddisti tibetani e praticanti del Falun Gong hanno denunciato discriminazioni sociali in materia di lavoro, alloggio e opportunità commerciali. È stato inoltre riferito che musulmani uiguri, buddisti tibetani e membri di altri gruppi religiosi minoritari hanno continuato a incontrare difficoltà nel trovare un alloggio quando erano in viaggio. “Secondo quanto riferito, la discriminazione contro potenziali o attuali inquilini basata sulle loro convinzioni religiose è continuata. I praticanti del Falun Gong hanno continuato a segnalare difficoltà nel trovare proprietari disposti ad affittare loro i propri appartamenti”, si legge nel Rapporto del DOS.

Inoltre, il PCC ha talvolta negato i benefici dell’assistenza sociale a individui che rifiutavano di rinnegare religioni popolari. Si è rilevato che il governo cinese ha continuato la sua campagna contro i gruppi religiosi definiti “sette”, compreso il Falun Gong, e ha condotto campagne di propaganda rivolte ai bambini in età scolare contro gli xie jiao (letteralmente “insegnamenti eterodossi”).

Repressione transnazionale

È continuata anche la repressione transnazionale contro i membri di gruppi religiosi vietati, in particolare contro gli aderenti del Falun Gong. “In un rapporto di maggio, il Falun Dafa Information Center ha dichiarato che le autorità della RPC hanno attuato una sorveglianza fisica e digitale nei confronti dei praticanti del Falun Gong che frequentavano le università negli Stati Uniti. Un universitario che studia in Illinois ha riferito che i diplomatici della Repubblica Popolare Cinese negli Stati Uniti hanno ordinato all'Associazione degli studenti e studiosi cinesi della sua università di espellerlo dal gruppo per aver pubblicato informazioni sul Falun Gong sul sito web personale. Molti studenti hanno affermato che le autorità della RPC hanno molestato, detenuto o perseguitato in altro modo i loro familiari in Cina per scoraggiare le loro attività legate al Falun Gong negli Stati Uniti o per costringerli a tornare in Cina”, è scritto nel Rapporto del DOS.

Ad aprile, un procuratore federale degli Stati Uniti nel distretto orientale di New York ha accusato due imputati in relazione all’apertura e alla gestione a Lower Manhattan, sotto il Ministero della Pubblica Sicurezza della Repubblica Popolare Cinese, di una “stazione di polizia” non dichiarata all’estero. “Nella denuncia si afferma che uno degli imputati, residente a New York, aveva collaborato con il governo della RPC partecipando a contromanifestazioni a Washington D.C. contro i praticanti del Falun Gong e aiutando a localizzare persone di interesse per conto del governo della RPC”, si legge nel Rapporto.

A maggio, un procuratore federale degli Stati Uniti nel distretto meridionale di New York ha accusato due persone di agire e cospirare negli Stati Uniti come agenti non registrati della RPC. Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha affermato che gli individui avrebbero favorito la campagna di repressione transnazionale del governo della RPC contro i praticanti del Falun Gong tentando di corrompere un presunto funzionario dell'Internal Revenue Service che in realtà era un agente delle forze dell'ordine sotto copertura.

In ottobre, anche l'Associazione Falun Dafa del Canada ha riferito che il PCC si è avvalso di: infiltrazione politica, disinformazione, manipolazione, intimidazione, aggressione, sorveglianza e molestie, per mettere a tacere gli aderenti al Falun Gong e sopprimere il sostegno pubblico canadese alla disciplina spirituale.

Interferire con Shen Yun

L'Associazione Falun Dafa ha anche riferito che il governo della RPC ha esercitato pressioni su strutture straniere adibite all'intrattenimento in diversi Paesi affinché si rifiutassero di ospitare o annullassero spettacoli già programmati della compagnia di arti dello spettacolo di Shen Yun, affiliata al Falun Gong, che ha sede negli Stati Uniti. “Molti degli artisti sono praticanti del Falun Gong e, oltre alle danze tradizionali cinesi, alcuni balletti raccontano l'attuale persecuzione religiosa dei praticanti del Falun Gong in Cina”, si afferma nel Rapporto del DOS.

Blinken ha affermato che il governo degli Stati Uniti ha le idee chiare sulla repressione transnazionale del PCC e che sta lavorando per risolverla.

Supporto continuo

Secondo il Rapporto del DOS, il Segretario di Stato, l’Ambasciatore degli Stati Uniti presso la Repubblica Popolare Cinese e altri alti funzionari del Dipartimento di Stato, nonché i rappresentanti generali dell’ambasciata e del consolato, hanno ripetutamente e pubblicamente espresso preoccupazione per gli abusi relativi alla libertà religiosa nel Paese, così come in Tibet, nello Xinjiang e a Hong Kong.

Il 15 maggio, in occasione della pubblicazione del Rapporto 2022 sulla libertà religiosa internazionale, l’ambasciatore delegato degli Stati Uniti per la libertà religiosa ha affermato: “La Repubblica Popolare Cinese ha sequestrato, imprigionato e confinato cittadini uiguri, in maggioranza musulmani, nei campi di rieducazione. Continuano inoltre la repressione di buddisti tibetani, cristiani cinesi e praticanti del Falun Gong, molti dei quali stanno fuggendo dagli abusi del PCC nella Repubblica Popolare Cinese”.

“In una dichiarazione sui social media del 20 luglio, il portavoce del Dipartimento di Stato ha riconosciuto che sono trascorsi 24 anni da quando la RPC ha lanciato una campagna di repressione contro i praticanti e i sostenitori del Falun Gong, nonché contro i difensori dei diritti umani che hanno sposato la causa, e ha espresso solidarietà a questa comunità”, si legge nel Rapporto del DOS.