(Minghui.org) Chen Jianping, residente a Xianning nella provincia dell'Hubei, è stato di recente condannato a tre anni per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999. Ha fatto ricorso in appello contro la sentenza.

Chen ha 57 anni ed è un ex impiegato della Società carbonifera di Xianning. All'inizio di luglio dell'anno scorso era stato filmato da alcune telecamere di sorveglianza mentre distribuiva del materiale informativo sul Falun Gong. La polizia in qualche modo ne era venuta a conoscenza e, qualche giorno dopo, aveva fatto irruzione in casa sua, confiscandogli i libri del Falun Gong, il computer e altri effetti personali. Dopo 15 giorni di detenzione amministrativa era stato messo in detenzione penale e, a giugno di quest'anno, il Tribunale distrettuale di Xian'an lo ha condannato a tre anni. Al momento non si conoscono gli sviluppi del caso.

Chen e sua moglie Chen Jingwen avevano intrapreso il Falun Gong nel 1998 e lui aveva visto scomparire subito tutti i malanni cronici di cui soffriva fra cui: la bronchite, la gastrite e l'enterite. Anche la salute del figlioletto in età prescolare era migliorata.

Quando è iniziata la persecuzione, Chen si è rifiutato di rinunciare al Falun Gong e quindi è stato tenuto tre volte in un centro per il lavaggio del cervello e in più gli sono state date tre pene nei campi di lavoro forzato per un totale di cinque anni. Gli è anche stato sospeso lo stipendio, per un ammontare di oltre 100.000 yuan (circa 12.640 euro). E oltre all'incarcerazione e alla persecuzione finanziaria ha dovuto subire continue molestie, perquisizioni in casa e intercettazioni telefoniche.

Tre arresti per aver fatto appello in difesa del Falun Gong

Il 21 luglio del 1999, il giorno dopo in cui la persecuzione è ufficialmente iniziata, Chen è andato alla sede della provincia dell'Hubei a Wuhan per fare appello. È stato arrestato e detenuto in una scuola di Wuhan prima di essere riportato alla Stazione di polizia di Xianning, dove lo hanno tenuto in una gabbia di ferro per un giorno senza dargli né da mangiare né da bere e lo hanno anche privato del sonno. Guo Hengwu, il vice direttore della Società carbonifera poi è andato a prenderlo e lo ha portato in azienda, dov’è stato ricoperto di offese e insulti a causa della sua fede.

Ricostruzione della tortura: Detenuto in una gabbia di ferro

Qualche settimana dopo, ad agosto del 1999, Chen è andato a Pechino a fare appello sperando di fermare la persecuzione del Falun Gong ordinata dal governo. Song Ruisheng, il vice capo della Stazione di polizia di Xianning, è andato fino a Pechino per arrestarlo. Dopo aver trascorso due giorni al ricovero per senzatetto Changping a Pechino, dove gli avevano dato solo due miseri panini al giorno, è stato portato a Xianning da Song e dai suoi sottoposti e rinchiuso nel carcere di Shuangheqiao. Poi gli è stato anche ordinato di pagarsi le spese di sostentamento: 20 yuan al giorno (circa 2,50 euro). Per protestare ha fatto lo sciopero della fame ed è stato sottoposto ad alimentazione forzata.

Dopo 15 giorni di detenzione la polizia lo ha trasferito all'Hotel Yunquan per sottoporlo a una sessione di lavaggio del cervello: è stato tenuto in una camera in completa solitudine e non gli è stato permesso di contattare la famiglia. Non gli si permetteva di fare nessuna cosa che avesse a che fare col Falun Gong, ed era invece costretto a guardare del materiale di propaganda e a scrivere “rapporti di pensiero". Lo hanno tenuto lì per un mese e ha dovuto pagare 1.500 yuan (circa 190 euro) per coprire il costo del cibo che ammontava a 50 yuan (circa 6 euro) al giorno .

Dopo il suo rilascio il datore di lavoro non gli ha assegnato alcun lavoro da svolgere e gli ha anche sospeso lo stipendio. Tuttavia doveva stare in ufficio tutto il giorno e leggere dei quotidiani che diffamavano il Falun Gong. Hu Kaide, il segretario politico dell'ufficio, lo teneva sempre d'occhio e anche Du Dean, il direttore dell'azienda, gli stava col fiato sul collo e gli continuava a ripetere di rinunciare al Falun Gong.

A dicembre del 1999 Chen è tornato a Pechino per fare di nuovo appello ed è stato arrestato da alcuni agenti della Stazione di polizia di Tiananmen. È stato tenuto in custodia presso l'Ufficio di collegamento della provincia dell'Hubei a Pechino per quattro giorni, prima di essere riportato a Xianning. La polizia gli ha estorto 2.000 yuan e lo ha rinchiuso nel carcere di Shuangheqiao.

Il primo campo di lavoro forzato a gennaio del 2000

Dopo 30 giorni di detenzione a Chen è stato dato un anno e mezzo ai lavori forzati ed è stato portato al Campo di Xianning dall'agente Jin Guoxin della Stazione di polizia di Yihaoqiao.

Durante i gelidi inverni e all'inizio della primavera Chen era costretto rimuovere il fango dagli stagni con la vanga. Le guardie lo costringevano a lavorare perfino quando le sue gambe hanno iniziato ad andare in cancrena e si gli vedevano spuntare perfino le ossa. Lo costringevano anche a svolgere altri lavori faticosi fra cui fabbricare mattoni, scavare le fondamenta, caricare merce, trasportare acqua e feci e fare borse a maglia. Una guardia lo ha sorpreso mentre faceva gli esercizi del Falun Gong e ha immediatamente ordinato al capo dei detenuti della sua cella di portarlo in una stanza buia e di picchiarlo.

Dal momento che si rifiutava di abbandonare il Falun Gong nel settembre 2000 è stato trasferito al Campo di lavoro forzato di Shayang per essere sottoposto ad una sessione di lavaggio del cervello. La sessione includeva guardare video anti Falun Gong, partecipare a maratone di lavaggio del cervello senza dormire, e infine scrivere dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong.

La seconda pena al campo di lavoro forzato nell'agosto del 2001

Ad agosto 2001, solo due mesi dopo essere stato rilasciato, è stato arrestato di nuovo quando qualcuno l'ha denunciato per aver distribuito materiali del Falun Gong a Shuangxiqiao alla periferia nord-est di Xianning. Gli agenti della Stazione di polizia di Shuangxiqiao lo hanno portato al Dipartimento di polizia di Xianning, che lo ha rinchiuso al Centro di detenzione n. 1 di Maoershan per 45 giorni e dopo gli ha dato un'altra pena di un anno e mezzo ai lavori forzati. Poi è stato portato al campo di lavoro forzato, per la riabilitazione dalla droga di Shizishan dall'agente Li Meicheng della Stazione di polizia di Yihaoqiao.

Qui le guardie lo costringevano a confezionare oggetti con la carta stagnola dalle 17:00 alle 21:00. Quando erano tutti nelle loro celle la notte, lui doveva a stare in piedi fino a mezzanotte a scrivere ”rapporti di pensiero". Tre mesi dopo è stato di nuovo trasferito al Campo di lavoro forzato di Shayang per essere sottoposto a una persecuzione ancora più dura.

Qui è stato inserito nella squadra di "gestione rigorosa". Non appena è stato portato lì alcune guardie lo hanno ammanettato dietro la schiena e gli hanno dato la scossa con tanti manganelli elettrici sul viso, sulle mani, all'inguine e sulla schiena: aveva dolori atroci, come se lo mordessero dei serpenti.

Lo costringevano anche a stare accovacciato immobile per ore e ore e al minimo movimento gli prolungavano la tortura di alcune ore. Inoltre doveva guardare video anti Falun Gong, partecipare a sessioni di lavaggio del cervello, scrivere "rapporti di pensiero" e dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong.

Gli altri due arresti

La polizia di Xianning ha effettuato un arresto di massa di praticanti del Falun Gong durante il "Festival culturale del bambù" a ottobre del 2003. Chen è stato catturato da agenti della Stazione di polizia di Yihaoqiao e della società carbonifera, che gli hanno anche confiscato i libri del Falun Gong e i DVD delle lezioni. Alla stazione di polizia oltre dieci agenti hanno tentato di prendergli le impronte digitali, ma lui ha protestato con forza e loro hanno desistito. In serata è stato portato al carcere di Maoershan, dove ha fatto lo sciopero della fame per sette giorni ed è stato rilasciato solo quando era in fin di vita.

A ottobre 2005 degli agenti dell'Ufficio 610 e Yue Yongyao, presidente dell'Agenzia di perizie Antai hanno fatto irruzione in casa sua e hanno cercato di portarlo ad un centro per il lavaggio del cervello (non è chiaro se Yue sia coinvolto nel caso). Chen è riuscito a scappare dalla porta sul retro e si è dato alla fuga per quattro mesi. Suo padre ha subito un duro colpo vedendolo vittima di quella crudele persecuzione, ed è morto nel giro di poco tempo.

Chen e sua moglie son stati denunciati per aver distribuito del materiale del Falun Gong a Tingsiqiao e sono stati arrestati di nuovo ad aprile del 2008. Gli agenti della stazione di polizia cittadina gli hanno strappato i vestiti e confiscato 400 yuan in contanti (circa 50 euro) e la chiave di casa. Degli agenti della Divisione di sicurezza interna del distretto di Xian'an sono piombati in casa sua, l'hanno messa a soqquadro e perquisita e poi l'hanno trasferito al Centro di detenzione n.1 di Moershan. La moglie invece è stata rinchiusa al Carcere di Moershan per sette giorni e poi portata al Centro provinciale per il lavaggio del cervello a Wuhan.

Terza condanna ai lavori forzati nel 2008

Chen è stato condannato per la terza volta ai lavori forzati per due anni, in seguito ai quali è stato detenuto per 60 giorni. Questa volta lo hanno portato direttamente al Campo di lavoro forzato di Shayang.

Qui è stato inserito nella squadra n. 9 e tenuto in cella d'isolamento con le finestre coperte da carta di giornale. Le guardie He Bingrong, Yu Bangqing e Wei Peng hanno ordinato a due detenuti di sorvegliarlo giorno e notte e loro lo costringevano tutti i giorni a stare in piedi o accovacciato o seduto per ore e ore, e doveva anche rimanere perfettamente immobile, altrimenti erano botte da orbi. Lo costringevano anche a leggere libri che diffamavano la Falun Gong e a scrivere rapporti di pensiero.

Tutti i praticanti del Falun Gong della squadra n. 9 a luglio 2009 hanno dovuto sostenere un esame pieno di domande che diffamavano il Falun Gong. Basandosi si risultati dell'esame, e considerando se non avevano risposto alle domande o se avevano risposto chiarendo i fatti sul Falun Gong, le guardie li hanno divisi in varie squadre e hanno messo i praticanti più saldi nella loro fede in regime di massimo rigore, facendoli lavorare senza compenso; durante la pausa pranzo e la sera erano anche costretti a stare accovacciati immobili per una o due ore. Se non erano capaci di mantenere la posizione, i detenuti che li tenevano d'occhio li picchiavano, e spesso lo facevano nei bagni dove non c'erano telecamere di sorveglianza.

Molestie continue

Chen ha subito continue molestie anche dopo il rilascio: il 2 agosto del 2012 Zou Yu, direttore della Divisione per la sicurezza interna di Xianning e Zhang Huilong, vice capo della Stazione di polizia di Chaluko, hanno fatto irruzione in casa sua, l'hanno perquisita e lo hanno minacciato.

Il 24 febbraio del 2014 Zou, Zhang e Cheng Lebin della Stazione di polizia di Wenquan hanno fatto di nuovo irruzione in casa sua e gli hanno confiscato la stampante, il computer e altri effetti personali. Poi lo hanno tradotto al carcere di Xianning, da cui poi è stato trasferito al Centro per il lavaggio del cervello Bianqiao di Wuhan. Nello stesso anno è stato arrestato ancora una volta e portato di nuovo allo stesso centro.

Il 25 settembre 2017 un agente ha bussato alla sua porta per più di 10 minuti. Lui non ha aperto e l'agente è andato via dopo avere strappato via dalla porta alcune decorazioni del Falun Gong.

Degli agenti della Comitato residenziale di Wenquan hanno chiamato il cugino a maggio del 2019 e gli hanno chiesto il numero di telefono di Chen, ma lui li ha rimproverati perché infastidivano Chen di continuo e non glielo ha dato.

La sera del 29 settembre del 2019 degli agenti della stessa Commissione residenziale hanno molestato Chen a casa.

Articolo correlato:

Xianning City Practitioner Chen Jianping Now in a Brainwashing Center