(Minghui.org)

Nome: Jiang HongluNome cinese: 姜洪禄Sesso: UomoEtà: 66Città: MishanProvincia: HeilongjiangOccupazione: Manutentore autostradaleData della morte: 27 gennaio 2024Data dell'ultimo arresto: 23 settembre 2015Luogo di detenzione più recente: Prigione di Mudanjiang

Lo scorso 27 gennaio, due settimane prima del Capodanno cinese, Jiang Honglu, di 66 anni della città di Mishan nella provincia dell'Heilongjiang, è deceduto in un centro per anziani. La sua morte è avvenuta sei anni dopo quella della moglie, Yuan Shuzhi, che è deceduta il 4 aprile 2018 all'età di 60 anni.

Le loro vite sono state entrambe stroncate dalla persecuzione del Partito Comunista Cinese nei confronti del Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale, basata sui principi di Verità-Compassione-Tolleranza. Jiang, la moglie Yuan e il loro figlio hanno attribuito al Falun Gong il merito di aver ripristinato la loro salute, ma sono stati ripetutamente presi di mira per aver sostenuto la propria fede condivisa, subendo danni fisici e mentali irreparabili.

Nel mese di dicembre 1999 Jiang, che lavorava presso l'amministrazione autostradale della città di Mishan, è stato condannato a un anno e tre mesi di lavori forzati. Nel 2002 stava parlando alla gente del Falun Gong, quando è stato sorpreso da un ufficiale che lo ha inseguito, gli ha sparato a una gamba e gli ha dato un calcio sulla testa. In seguito l'uomo è stato condannato a 14 anni ed è rimasto paralizzato a entrambe le gambe, a causa delle torture subite in prigione. Non era più in grado di parlare in modo coerente, aveva poca memoria e soffriva di problemi alla prostata. Negli ultimi anni di vita ha avuto bisogno di un sondino nasale per alimentarsi.

Anche sua moglie Yuan è stata ripetutamente arrestata e torturata. La pressione mentale dovuta alla persecuzione ha avuto forti ripercussioni sulla sua salute. Ha sviluppato il diabete, con conseguente gonfiore a entrambe le gambe, che alla fine ha portato alla loro amputazione. Dopo l'operazione, le sue condizioni hanno continuato a peggiorare e, il 4 aprile 2018, si è spenta poco dopo aver compiuto 60 anni.

Il loro figlio, di circa 39 anni, è rimasto traumatizzato dalle persecuzioni subite, nel corso degli anni, dai suoi genitori. Si è chiuso in se stesso, rifiutandosi di socializzare; rimaneva quasi sempre chiuso nella sua stanza.

Le prime persecuzioni

Il 22 luglio 1999 Jiang, Yuan e il loro figlio si sono recati a Pechino per chiedere il diritto di praticare il Falun Gong, ma sono stati arrestati e riportati a Mishan. Alla stazione di polizia, gli agenti Meng Qingqi e Du Yongshan hanno ordinato loro di firmare dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong. Quando si sono rifiutati di obbedire, gli agenti hanno firmato per loro conto.

Il 6 ottobre 1999 Meng e una dozzina di agenti hanno fatto irruzione nella loro abitazione e hanno confiscato i libri del Falun Gong, i lettori multimediali e le cassette delle lezioni del Maestro. Jiang e Yuan sono stati portati alla stazione di polizia per essere interrogati e, più tardi, al centro di detenzione locale. Dopo averli trattenuti per un mese, la polizia ha estorto loro 12.000 yuan (circa 1.520 euro) e li ha rilasciati.

Il 3 dicembre 1999 Jiang è tornato a Pechino per appellarsi in favore del Falun Gong. Il 18 dicembre è stato arrestato e portato al Centro di detenzione della città di Mishan, dove è stato frustato con una cintura di cuoio dall'ufficiale Du. Dopo 13 giorni di detenzione, gli sono stati inflitti tre anni, trascorsi nel campo di lavoro forzato di Jixi. L'uomo è stato picchiato dalle guardie con un bastone ed è stato preso a calci. Il 25 marzo 2001 Jiang è stato rilasciato.

Colpito alla gamba, condannato a 14 anni

Il 12 febbraio 2002 l'ufficiale Meng gli ha sparato alla gamba sinistra mentre stava parlando alla gente del Falun Gong. Il proiettile gli ha fratturato la parte inferiore dell'arto. Dopo essere caduto a terra, Meng e Du lo hanno preso a calci sulla testa. L'uomo è svenuto e gli sono usciti gli occhi dalle orbite.

Temendo che Jiang potesse morire dissanguato, l'uomo è stato portato in ospedale. Gli agenti lo hanno ammanettato a un letto e hanno chiesto al medico di risistemare i suoi occhi. Non gli è stato somministrato nessun altro trattamento e non è stato permesso ai suoi familiari di vederlo.

Gli agenti gli hanno avvolto la testa inn una coperta, facendolo sdraiare su un materasso e, dato che non riusciva a reggersi in piedi da solo, lo hanno portato dentro il materasso al centro di detenzione. Mentre uscivano dal cancello dell'ospedale, qualcuno ha chiesto loro: "Cosa gli è successo?". Un agente ha risposto: "Si è preso un raffreddore".

Gli agenti Meng e Du hanno interrogato Jiang diverse volte nel centro di detenzione. L'uomo è stato frustato con una cintura di cuoio e gli è stato somministrato a forza olio di wasabi attraverso un sondino nasogastrico. Ci sono voluti nove mesi perché l’uomo si riprendesse e fosse di nuovo in grado di prendersi cura di sé.

Il 23 ottobre 2002 Jiang è stato processato dal tribunale di Mishan, che lo ha condannato a 14 anni di prigione.

Torturato fino alla morte

Poiché si è rifiutato di rinunciare al Falun Gong, le guardie della prigione di Mudanjiang hanno tenuto Jiang in cella d'isolamento per due settimane e, quando è stato fatto uscire, aveva difficoltà a mantenere l'equilibrio.

Il 6 giugno 2008 l'uomo aveva perso la capacità di parlare, a causa degli abusi subiti. Nel mese di ottobre 2009, durante una nuova campagna di persecuzione, il carcere ha ordinato a ogni reparto di trasformare almeno il 75% dei praticanti del Falun Gong incarcerati. I detenuti hanno privato Jiang del sonno, ma lui non ha mai ceduto.

Il 1° maggio 2010 Jiang ha presentato domanda di libertà vigilata e, il 10 agosto dello stesso anno, è stato rilasciato.

Nel settembre 2013 un funzionario dell'ufficio giudiziario lo ha contattato e gli ha ordinato di sottoporsi a un esame fisico. Dopo tre notifiche Jiang è stato minacciato di essere riportato in prigione, se non si fosse sottoposto a una visita medica. Nello stesso mese, il capo villaggio ha anche cercato di costringere la moglie, Yuan, a firmare una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong, ma lei ha rifiutato.

Il 23 settembre 2015 Jiang è stato nuovamente arrestato e, il 13 ottobre, è stato riportato nella Prigione di Mudanjiang. L'11 febbraio 2016, dopo aver scontato la sua pena, l'uomo è stato rilasciato.

La pressione mentale dovuta alla persecuzione ha avuto ripercussioni sulla salute di Yuan, che ha sviluppato il diabete con forti gonfiori alle gambe, che alla fine hanno portato alla loro amputazione. Dopo l'operazione le sue condizioni hanno continuato a peggiorare e, il 4 aprile 2018, è deceduta poco dopo aver compiuto 60 anni.

Di nuovo nel mirino nel 2022, prima del 20° Congresso del Partito

Settimane prima del 20° Congresso del Partito Comunista Cinese, che si è tenuto tra il 16 e il 22 ottobre 2022, le autorità hanno perseguitato i praticanti locali del Falun Gong iscritti nelle loro liste nere, nel tentativo di impedire loro di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla persecuzione della loro fede.

Jiang e la sua defunta moglie erano entrambi nella lista, perché la polizia non era a conoscenza della scomparsa di Yuan nel 2018. Non riuscendo a trovarla, gli agenti hanno contattato i suoi parenti e hanno detto loro che era morta.

La polizia ha quindi chiesto ai familiari dove si trovasse il marito per poterlo fotografare. Loro hanno detto che l'uomo era diventato incapace di intendere e di volere e viveva in un centro per anziani, che era paralizzato a entrambe le gambe, non era in grado di parlare in modo coerente, aveva poca memoria e soffriva di un problema alla prostata. Jiang non si è mai ripreso e, lo scorso mese di gennaio 2024 è deceduto.

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