(Minghui.org) Ran Guanquan, di 75 anni residente a Tianjin, è stata condannata a due anni e mezzo di prigione, oltre a una multa di 8.000 yuan (circa 1.010 euro), in seguito a due comparizioni in tribunale all'inizio dell'anno per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il 1° dicembre dell'anno scorso Ran è stata arrestata da cinque agenti della Stazione di polizia di Xiangyang e portata al primo Centro di detenzione del nuovo distretto di Binhai. Il 15 dicembre è stato approvato il suo arresto dalla Procura locale.

A partire dalla metà dello scorso mese di febbraio la donna ha iniziato a sentirsi debole; ha avuto bisogno di aiuto per camminare e alzarsi dal letto. La sua vista si è annebbiata ed è svenuta due volte, oltre a essere diventata incontinente. La sua famiglia ha dichiarato che prima dell'arresto era in perfetta salute e teme che si sia ammalata a causa delle torture e degli abusi subiti.

Poco dopo il malore, la donna è stata portata all'Ospedale di Tanggu da Zhang Xiapeng, vice capo del centro di detenzione, e da due guardie maschili. Poiché si è rifiutata di collaborare con lui durante l'esame, Zhang l'ha schiaffeggiata almeno quattro volte e non le ha nemmeno rivelato i risultati degli esami. Nonostante i sintomi persistessero, le autorità si sono rifiutate di rilasciarla su cauzione.

Il procuratore Wang Tian ha minacciato di far condannare Ran a quattro anni, se avesse rifiutato di dichiararsi colpevole, in cambio di una pena più lieve. Gli scorsi 26 marzo e 2 aprile il suo caso è stato ascoltato presso il Tribunale del nuovo distretto di Binhai. Non è chiaro quando sia stato emesso il verdetto di colpevolezza. La sua ultima condanna a due anni e mezzo di prigione è stata preceduta da una pena detentiva di tre anni e mezzo, comminata dopo un arresto nel 2014.

Persecuzioni passate

A 30 anni Ran ha sofferto di molti disturbi, tra cui problemi cardiaci, dispnea, spalla congelata e problemi al collo. Nella speranza di trovare una cura, si è recata in molti grandi ospedali di Pechino e Tianjin, ma senza successo. Solo sei mesi dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong, è guarita completamente. Dopo l'inizio della persecuzione nel 1999, è stata ripetutamente presa di mira per essersi rifiutata di rinunciare alla sua fede.

Nel mese di giugno 2010 è stata arrestata da agenti della Stazione di polizia di Tanggu e detenuta per 10 giorni. Nel settembre 2014 è stata nuovamente arrestata dagli agenti della Stazione di polizia di Xiangyang e la sua casa è stata messa a soqquadro. Il Tribunale del nuovo distretto di Binhai ha tenuto due udienze sul suo caso, prima di condannarla a tre anni e mezzo di prigione. La donna ha presentato ricorso in appello al secondo Tribunale intermedio di Tianjin, che però ha deciso di confermare il verdetto originale senza tenere un'udienza. Né il suo avvocato né la sua famiglia sono stati informati della decisione del tribunale.

Il 10 luglio dell'anno scorso, appena cinque mesi prima dell'ultimo arresto, Ran è stata prelevata dagli agenti della Stazione di polizia di Xiangyang, ma poche ore dopo è stata rilasciata.

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