(Minghui.org) Lo scorso 27 giugno il Tribunale intermedio della città di Mudanjiang, nella provincia dell'Heilongjiang, ha confermato la condanna a quattro anni di prigione di un residente per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Il 9 luglio scorso Zhao Jun, che era libero su cauzione siccome soffre di ipertensione, è stato ripreso in custodia. Poiché non ha soddisfatto i requisiti per l'ammissione, le autorità lo stanno trattenendo in un ospedale della polizia, con l'intenzione di trasferirlo in prigione non appena le sue condizioni di salute saranno migliorate.
Non è la prima volta che Zhao viene preso di mira per la sua fede. Già nel 2001 era stato arrestato e brutalmente torturato dalla polizia. A causa di ciò, il suo braccio destro è rimasto invalido in modo permanente. In seguito l'uomo è stato condannato a sette anni di pena detentiva.
L'ultimo arresto e la condanna alla prigione
Il 14 febbraio 2021 Zhao è stato arrestato da due agenti, mentre stava parlando del Falun Gong a un giovane in una piazza cittadina. L'uomo, che è stato portato alla Stazione di polizia di Xin'an, è stato identificato dall'ufficiale responsabile, Wang Xin, attraverso il database di riconoscimento facciale del PCC.
Gli agenti hanno fatto irruzione nell'abitazione di Zhao e gli hanno confiscato oltre 30 libri del Falun Gong e un ritratto del suo fondatore. Il capo della polizia Wang ha dato all'uomo una detenzione di 15 giorni, ma il locale centro di detenzione ha rifiutato di ammetterlo a causa della pandemia di COVID-19. Zhao è stato quindi rilasciato su cauzione.
All'inizio di dicembre 2022 la polizia ha costretto l’uomo a sottoporsi a un esame fisico, nel tentativo di prederlo in custodia, ma gli è stata nuovamente negata l'ammissione a causa della pressione alta. L'uomo è stato rilasciato agli arresti domiciliari. Non molto tempo dopo, è stato interrogato da un pubblico ministero, che gli ha chiesto di ammettere la sua colpevolezza nel praticare il Falun Gong. Zhao ha risposto di essere innocente e il giorno dopo è stato rilasciato.
Il 14 marzo dell'anno scorso ha inviato una lettera al procuratore, Zhang Nianhui, del distretto di Aimin, invitandolo a non partecipare alla persecuzione. Non ha firmato nulla ma, una settimana dopo, due agenti si sono presentati a casa sua e lo hanno accompagnato in procura. Il procuratore Zhang lo ha interrogato e gli ha chiesto se avesse spedito lui la lettera e l'uomo ha annuito. Zhang gli ha detto che il procuratore non aveva ancora ricevuto il caso dalla polizia.
Più tardi due agenti lo hanno portato a fare un esame fisico, dopo di che lo hanno condotto direttamente al centro di detenzione locale, che ha effettuato il proprio controllo su Zhao, rifiutando l'ammissione, quando ha scoperto che aveva la pressione alta. La polizia lo ha rimandato a casa.
Alla fine dell'anno scorso il procuratore lo ha incriminato. Lo scorso 12 aprile Zhao è stato processato presso il Tribunale distrettuale di Aimin. Durante la sua arringa difensiva, il giudice presidente, Jiang Bingbing, lo ha interrotto di continuo.
Il 26 aprile il giudice Jiang e un ufficiale di polizia si sono recati a casa di Zhao per informarlo che lo avrebbero condannato a quattro anni di prigione e multato di 10.000 yuan (circa 1.260 euro). L'uomo si è rifiutato di firmare il verdetto e ha detto al giudice che avrebbe si sarebbe appellato contro la sentenza. Jiang gli ha concesso 10 giorni di tempo per presentare il ricorso.
Il 27 giugno il Tribunale intermedio di Mudanjiang ha respinto l'appello di Zhao senza tenere un'udienza, di conseguenza gli è stato comunicato che il 9 luglio sarebbe stato portato all'ospedale della polizia locale, per essere curato in vista del suo ingresso in prigione. Gli agenti sono arrivati come previsto e ora l'uomo è detenuto in ospedale.
Precedente condanna a sette anni di prigione
Il 24 febbraio 2001, quando Zhao aveva 40 anni, è stato arrestato nella propria abitazione da Xie Chunsheng, capo della stazione di polizia di Nanshan, e da Miao Qiang, il vice capo. Gli agenti non gli hanno permesso cambiarsi le pantofole e lo hanno trascinato nella loro autovettura, per portarlo alla stazione di polizia.
Quella notte, Zhao è stato sottoposto a tre cicli di tortura con legatura sulle braccia e, in conseguenza di ciò, è svenuto. Per rianimarlo, la polizia gli ha graffiato le costole con delle monete e gli ha inserito dei bastoncini di bambù nei polpastrelli. Le sue braccia si sono gravemente gonfiate e i tendini intorno all'ascella destra sono stati danneggiati in modo permanente.
Rievocazione della tortura: La legatura
Mentre Zhao è rimasto fermo nella sua fede, la polizia ha prelevato da scuola suo figlio, Zhao Dan, che non praticava il Falun Gong. Gli agenti hanno ammanettato l'adolescente ai tubi del riscaldamento e non gli hanno permesso di usare il bagno. Lo hanno costretto a fornire informazioni sulla pratica del Falun Gong di suo padre, minacciandolo di condannarlo a tre anni di prigione. A causa della testimonianza del figlio, Zhao è stato condannato a sette anni, e non gli è stato permesso di presentare ricorso in appello contro il verdetto.
Oltre al figlio, anche la sorella di Zhao, Zhao Guiling, praticante del Falun Gong, è stata torturata dall'ufficiale Miao. La donna è stata legata e costretta a mangiare olio di senape. Dopo essere stata torturata per più di 10 giorni, ha ceduto e ha ammesso la sua colpevolezza di praticare il Falun Gong. Più di 10 mesi dopo, quando è comparsa in tribunale, aveva ancora ben visibili le cicatrici, dovute alle torture, sulle braccia e sulla spalla. Non è chiaro se la donna sia stata condannata.
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