(Minghui.org) Lo scorso mese di giugno il famoso avvocato per i diritti umani David Matas, membro dell'Ordine del Canada e autore di Bloody Harvest (Organ Harvesting of Falun Gong Practitioners in China - Prelievo di organi dai praticanti del Falun Gong in Cina), è stato recentemente invitato in Australia, dove per quasi un mese ha esposto l'argomento. Ha incontrato funzionari eletti e residenti a Canberra, Melbourne, Adelaide, Perth e Sydney, ed è stato intervistato da numerosi media tradizionali. I dibattiti si sono concentrati sulla riduzione del prelievo forzato di organi dai prigionieri di coscienza, perpetrato dal Partito Comunista Cinese (PCC), e sulla prevenzione, per fare in modo che gli australiani non diventino complici di questi crimini efferati.

Sky News Australia ha realizzato con Matas una speciale intervista e skynews.com.au ha pubblicato un articolo sulla sua visita, per denunciare il brutale prelievo di organi da parte del PCC. Il 19 giugno il settimanale australiano News Weekly ha pubblicato un articolo intitolato "Il prelievo coatto di organi in Cina è una macchia sul mondo".

Il 21 giugno David Matas è stato intervistato da Sky News Australia (Screenshot Sky News Australia)

Durante il soggiorno di Matas, anche il premier cinese è stato in Australia. Di conseguenza, la violazione dei diritti umani contro i praticanti del Falun Gong in Cina e il prelievo forzato di organi da parte del PCC sono stati temi ricorrenti. Sulla base della sua approfondita indagine negli ultimi 20 anni sul prelievo di organi, Matas ha fornito informazioni aggiornate ai funzionari eletti e all'opinione pubblica australiana, in modo che le persone potessero comprendere meglio la realtà di questo orribile crimine.

Sky News: La triste realtà del prelievo di organi

Il 21 giugno la nota giornalista e conduttrice australiana, Sharri Markson, ha condotto un'intervista esclusiva con il signor Matas su Sky News Australia. Durante la trasmissione in diretta, la conduttrice ha affermato che il record di violazioni dei diritti umani in Cina è spaventoso, ma in quella settimana, durante la visita in Australia del premier cinese, la questione non ha avuto molto spazio mediatico.

"Un problema crescente è rappresentato dalle pratiche del prelievo di organi in Cina. Non se ne sente parlare molto, ma ci sono stati resoconti approfonditi sul fatto che gli ospedali statali prelevano in segreto parti del corpo da decine di migliaia di prigionieri, rimuovendo i loro organi vitali mentre sono ancora in vita", ha detto Markson. "Secondo quanto riferito, da quasi due decenni si tratta di una pratica comune in Cina".

Lo stesso giorno, skynews.com.au ha pubblicato un articolo intitolato "La triste realtà dietro il sistematico prelievo di organi dei prigionieri cinesi, rivelata da un avvocato per i diritti umani". L'articolo affermava: "Le preoccupazioni per la pratica del prelievo di organi in Cina sono emerse ripetutamente per quasi due decenni, con segnalazioni di prigionieri politici e membri del gruppo spirituale vietato Falun Gong, che nel 2006 per la prima volta hanno subito l'espianto di organi contro la loro volontà. Un rapporto investigativo del 2007, condotto dal deputato canadese David Kilgour e dall'avvocato per i diritti umani David Matas, ha concluso che un ospedale del distretto di Sujiatun, in Cina, stava effettuando prelievi di organi su larga scala dai praticanti del Falun Gong non consenzienti".

David Matas intervistato da Sky News Australia

Durante l'intervista, Matas ha rivelato la gravità del prelievo forzato di organi in Cina e il motivo per cui il PCC commette questo crimine. Il reato è redditizio e permette oltretutto di sopprimere gli oppositori politici, ha spiegato. Sebbene il PCC abbia dichiarato di aver posto fine alla pratica del prelievo di organi dai condannati a morte, il prelievo forzato di organi continua ancora in Cina.

La portata di questo crimine è allarmante; in Cina è diffuso e va avanti dai primi anni 2000. "Le vittime sono principalmente prigionieri di coscienza, praticanti del Falun Gong, uiguri, tibetani e cristiani", ha spiegato Matas. La richiesta maggiore di organi è quella dei reni. È risaputo che si può vivere con un solo rene, "ma in realtà nessuno sopravvive a queste sottrazioni di organi, perché ne vengono prelevati diversi in una volta sola e le persone, attraverso il prelievo dei loro organi, vengono uccise", ha aggiunto.

Durante l'intervista, la conduttrice ha spiegato che si tratta di interventi brutali. Poiché la Cina è nota per essere ostile verso i giornalisti, la conduttrice era curiosa di sapere come Matas avesse condotto l'indagine. Egli ha descritto un approccio che ha richiesto molto tempo. "Per esempio, per quanto riguarda il volume dei trapianti, siamo andati nei singoli ospedali e abbiamo sommato i dati pubblicati sui loro siti internet. Abbiamo contattato circa 700 ospedali. Quindi, come potete immaginare, ci abbiamo impiegato molto tempo", ha spiegato. "Ma concettualmente non è molto difficile. Abbiamo intervistato persone che sono uscite da una prigione e dalla Cina. E ci hanno detto che i praticanti del Falun Gong sono stati sottoposti a esami del sangue e degli organi, mentre gli altri no". Da questi oltre 700 ospedali sono state ottenute prove considerevoli sul prelievo forzato di organi.

Matas ha sottolineato che c'è ancora molto lavoro da fare. "Nel giugno 2021, 12 relatori delle Nazioni Unite per i diritti umani hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, affermando che ci sono prove credibili sul prelievo di organi dai prigionieri di coscienza. Le vittime del Falun Gong hanno espresso seria preoccupazione e hanno chiesto alla Cina di cooperare con un'indagine indipendente. Hanno chiesto alla Cina di rispondere; non è che siano stati completamente in silenzio, ma la risposta è certamente incommensurabile con la reale portata del problema".

Quando l'emittente televisiva australiana Channel 7 di Perth ha commentato la visita del premier cinese, ha ripetutamente menzionato e mostrato filmati sulle proteste pacifiche dei praticanti del Falun Gong (Screenshot per gentile concessione di Channel 7 TV)

News Weekly: "Macchia sul mondo"

Il 19 giugno, la rivista australiana News Weekly ha pubblicato un articolo scritto da Patrick J. Byrne, ex presidente nazionale del National Civic Council (NCC). Citando il lavoro di David Matas, l'articolo afferma che l'uccisione di massa su larga scala da parte della Cina, attraverso il prelievo degli organi dei prigionieri di coscienza a scopo di lucro, è "una macchia che si sta diffondendo nel mondo".

Secondo le indagini di Matas, il prelievo di organi in Cina si è ampliato dopo che i praticanti del Falun Gong hanno iniziato a protestare silenziosamente in piazza Tienanmen nel 1999. "Poiché questi praticanti non fumano e non bevono alcolici, hanno fornito organi puliti per i trapianti, rispetto a quelli che si trovano nelle carceri cinesi, dove l'epatite è molto diffusa", ha spiegato.

Con la diminuzione della disponibilità dei prigionieri del Falun Gong, sono stati presi di mira nuovi gruppi per il prelievo di organi: tibetani, uiguri e altre minoranze dello Xinjiang/Turkestan orientale, e cristiani, ha aggiunto.

"Sulla base del prezzo pubblicizzato degli organi, si stima che questa industria, pesantemente gestita dall'esercito cinese, guadagni circa 8,9 miliardi di dollari all'anno, soprattutto da stranieri provenienti da Corea del Sud, Giappone, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti ed Egitto", si legge nell'articolo. Anche se non è stato facile, il team di Matas ha raccolto un vasto database di prove sull'industria dei trapianti.

L'articolo continua: "L'uccisione di massa dei prigionieri di coscienza per i loro organi non ha la stessa visibilità di molti altri crimini. Le vittime non possono parlare. I loro corpi, cremati, non possono essere sottoposti ad autopsia". Secondo Matas: "i crimini avvengono in ambienti, centri di detenzione e ospedali dove non ci sono spettatori, ma solo carnefici e vittime. Per lo più i pochi informatori non vogliono rilasciare dichiarazioni pubbliche sia per il rischio che corrono loro stessi e le loro famiglie, sia per evitare di ammettere pubblicamente la propria colpevolezza". I registri degli ospedali, delle prigioni e delle detenzioni cinesi non sono disponibili al pubblico".

Il PCC è impegnato in un insabbiamento sistematico, chiudendo i flussi di dati una volta citati e negando tutte le prove degli abusi, anche quelle che provengono dai propri archivi, ha spiegato Matas. Si inventano prove contrarie, che sono abbastanza facili da capire con la dovuta diligenza, ma che possono essere ingannevoli per gli sprovveduti, ha aggiunto.

Il team di Matas ha intervistato persone che si sono recate in Cina per un trapianto. Hanno detto che gli appuntamenti per i trapianti di organi vitali, fegato, polmoni e cuore, possono essere presi a orari fissi o con un preavviso di giorni o settimane. Ma in altri luoghi del mondo i tempi di attesa sono di mesi o anni. Ciò significa che "qualcuno viene ucciso per quel trapianto", ha detto.

L'avvocato per i diritti umani David Matas invita la legislatura australiana a denunciare il prelievo forzato di organi da parte del PCC, durante una conferenza stampa davanti al Palazzo del Parlamento australiano

"La Cina è il più grande Paese al mondo per i trapianti. Eppure, fino al 2010, non aveva un sistema di donazione di organi da parte di persone decedute. Ancora oggi quel sistema produce solo un numero esiguo di donazioni. Quindi, cosa si può fare per contrastare questo orrore del XX secolo?", si legge nell'articolo. La Convenzione del Consiglio d'Europa del 2015 contro il traffico di organi umani impone agli Stati firmatari di vietare la complicità di cittadini o residenti permanenti nell'abuso di trapianti all'estero. Finora 15 Stati hanno ratificato la Convenzione.

"Separatamente Israele, Taiwan, Italia, Corea del Sud, Gran Bretagna e Canada hanno legiferato contro la complicità extraterritoriale nell'abuso dei trapianti di organi. Il Congresso degli Stati Uniti ha preparato un disegno di legge (N.d.T.: il Falun Gong Protection Act) che richiede la revoca del passaporto a coloro che sono complici nel prelievo forzato di organi, la stesura di resoconti su tale complicità e l'applicazione di sanzioni ai responsabili", si legge nel rapporto.

Per quanto riguarda il turismo dei trapianti, Matas ha affermato che gli operatori sanitari dovrebbero obbligatoriamente segnalare i trapianti di organi agli amministratori della sanità, proprio come avviene per la segnalazione di incapacità e abusi sessuali, abusi sui minori, incapacità, malattie trasmissibili e così via. Gli operatori sanitari sono in grado di identificare i turisti dei trapianti d'organo, perché richiedono continuamente la somministrazione di farmaci anti-rigetto.

Citando Matas, il resoconto conclude: "Sebbene nel mondo ci sia una grande quantità di violazioni dei diritti umani, è difficile eguagliare l'uccisione di massa di innocenti, di prigionieri di coscienza, da parte della Cina, per i loro organi".

News Weekly è pubblicato dal National Civic Council (NCC), un'organizzazione di base australiana con oltre 80 anni di storia, che mira a ripristinare i valori tradizionali.