(Minghui.org) Il 25 luglio scorso sei residenti di Chengdu nella provincia del Sichuan sono stati condannati per la loro fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

La polizia li ha tenuti al Centro per il lavaggio del cervello di Xinjin e alle famiglie ha comunicato solo che erano stati messi sotto sorveglianza residenziale in un certo luogo per aver "incitato a sovvertire il potere statale". Qiongying e Li Tao sono stati condannati a tre anni e sei mesi, Yu Chuancheng a tre anni, Xu Yueqin e Luo Yi a due anni e otto mesi e Li Jun a due anni e due mesi. Tutti i praticanti hanno ricevuto una multa di cui non si conosce l'importo e hanno fatto ricorso in appello.

Altri due praticanti, Sun Hao e Wang Wentao, sono stati processati dallo stesso Tribunale distrettuale di Wenjiang nello stesso giorno, ma non si sa nulla riguardo a un'eventuale condanna.

Gli otto praticanti sono stati arrestati il 24 maggio dello scorso anno. La polizia li ha tenuti al Centro per il lavaggio del cervello di Xinjin e alle famiglie ha comunicato solo che erano stati messi sotto sorveglianza residenziale in un certo luogo per aver "incitato a sovvertire il potere statale", ma senza rivelare il luogo specifico di detenzione.

Per legge i sospetti non possono essere messi sotto sorveglianza residenziale in un certo posto se hanno la residenza nella stessa città in cui sono stati arrestati, a meno che siano coinvolti in crimini di matrice terroristica o rappresentino un pericolo per la sicurezza nazionale. Le famiglie dei praticanti hanno sospettato che i loro cari fossero stati accusati di "sovversione" al solo scopo di imprigionarli.

Durante l'interrogatorio della polizia nel Centro per il lavaggio del cervello Sun si è rifiutato di collaborare ed è stato poi rilasciato su cauzione. Anche gli altri sette praticanti sono stati interrogati. La polizia ha carpito loro delle informazioni sugli altri, inventandosi che questi ultimi avevano già confessato e dopo aver ottenuto le informazioni desiderate le ha usate come prova d'accusa, per spingerli ad abbandonare il Falun Gong.

I sette praticanti sono stati trasferiti al Centro di detenzione della contea di Pi e al Centro di detenzione di Wenjiang dopo che i loro arresti sono stati approvati dal PM Zheng Bo della Procura distrettuale di Wenjiang il 30 giugno dello scorso anno. Il loro "crimine" è stato anche cambiato in "minare l’applicazione della legge con un'organizzazione di culto", il pretesto standard usato dal regime comunista per incastrare i praticanti del Falun Gong.

Gli sforzi dei familiari per cercare giustizia per i loro cari sono bloccati

Dopo che gli arresti dei praticanti sono stati approvati i familiari di Xu e Li hanno richiesto di poter figurare nel processo come difensori non-avvocati; il PM Zheng ha respinto la richiesta e loro lo hanno denunciato, ma senza successo.

Anche ad altri familiari dei praticanti è stato negato il permesso di visionare i documenti dei casi. A maggio di quest'anno una famiglia ha assunto un avvocato per un praticante, ma il PM ha di nuovo respinto la richiesta dell'avvocato di visionare i fascicoli e ha rifiutato di aggiornarli sullo sviluppo dei casi dei praticanti.

Le famiglie poi hanno scoperto che Zheng aveva già incriminato i praticanti il 1° marzo di quest'anno con l'accusa di "minare l’applicazione della legge con un'organizzazione di culto" e ha passato i casi al Tribunale distrettuale di Wenjiang.

A metà maggio scorso il familiare di un praticante ha contattato Hu Weiwei, la giudice presidente incaricata del caso congiunto, ma Hu ha respinto la richiesta di rivedere il fascicolo e ha detto che solo gli avvocati dei praticanti erano autorizzati a visionare i fascicoli e i capi d'accusa. Ma quando l'avvocato è arrivato, Hu gli ha solo permesso di dare una veloce occhiata ai documenti, senza fare foto o fotocopie. Ha anche costretto l'avvocato a firmare un accordo confidenziale. L'avvocato ha sporto denuncia contro Hu e solo allora gli è stato permesso di fare fotocopie dei documenti, ma non di fotografarli.

Subito dopo che l'avvocato ha ricevuto i fascicoli, Hu ha separato il caso congiunto in casi individuali e ha fissato otto udienze della durata di un'ora ciascuna per il 25 luglio. Ha proibito al marito di una praticante di assistere all'udienza perché era andato alla stazione di polizia per prenderle lo zaino e altri effetti personali ed era stato inserito nella lista dei testimoni. Poi ha anche proibito alla figlia di un altro praticante di rappresentarla in aula come difensore non-avvocato, con la scusa che era incinta.

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