(Minghui.org) Un residente della città del Dongying, nella provincia dello Shandong, è stato condannato a tre anni e mezzo dal Tribunale distrettuale di Dongying a luglio di quest'anno perché pratica il Falun Gong. Ha fatto ricorso contro la sentenza.

Zhang Aiquan, ex supervisore del Centro di controllo del traffico della polizia di Binhai, è stato arrestato durante un rastrellamento della polizia il 29 novembre dello scorso anno. È stato trattenuto presso il Centro di detenzione locale. Non è chiaro se, al momento della stesura di questo articolo, fosse già stato trasferito in prigione.

Zhang ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1995 e, grazie alla pratica, si è trasformato in una persona migliore. Poiché quando il regime comunista cinese ha lanciato la persecuzione nel 1999, si è rifiutato di rinunciare alla sua fede, non solo è stato licenziato dal suo lavoro, ma è stato condannato a tre anni di lavori forzati nel 2000 e condannato a otto anni nel 2006. A causa delle torture subite in prigione, ha subito gravi lesioni alla schiena e alle gambe. Sua moglie Wang Mingyun, anche lei praticante del Falun Gong, è stata condannata a sette anni e mezzo nel 2006. Le torture subite nella Prigione femminile della provincia dello Shandong, tra cui l'essere costretta a ingerire droghe sconosciute, le hanno rovinato la salute ed è morta tre mesi dopo essere stata rilasciata, il 19 novembre 2012.

Wang Mingyun

La persecuzione di Zhang

Dal 22 luglio 1999 al 23 dicembre 1999, Zhang è stato sospeso dal posto di lavoro e non gli veniva permesso di tornare a casa. Il suo stipendio è stato sospeso per nove mesi e gli venivano accreditati solo 300 yuan al mese (circa 38 euro) per coprire le spese di sostentamento più basilari.

Zhang è stato arrestato a casa sua da oltre 40 poliziotti il 20 luglio 2000. È stato sospeso dal posto di lavoro per un mese e poi trasferito al Centro di detenzione di Binhai per scontare 30 giorni di detenzione. I poliziotti lo hanno tenuto ammanettato per tutto il tempo. Durante la detenzione è stato licenziato.

Quando la detenzione stava per terminare, il 19 settembre 2000, invece di rilasciarlo la polizia lo ha portato alla Stazione di polizia di Bindong per la cosiddetta: “sorveglianza residenziale” e, 10 giorni dopo, gli sono stati dati tre anni di lavori forzati ed è stato portato al Campo di lavoro forzato di Wangcun.

Lì, Zhang è stato sottoposto a un intenso lavaggio del cervello e abusi fisici, compresa la privazione del sonno e la proibizione dell'utilizzo del bagno. Era obbligato a rimanere seduto immobile su un piccolo sgabello per più di 10 ore al giorno. I suoi glutei erano suppuravano pus e provava un dolore lancinante a causa della tortura subita. Le guardie a volte lo lasciavano fuori sotto il sole cocente per molte ore. È stato anche costretto a svolgere lavori pesanti senza retribuzione. Dopo essere stato rilasciato, ha ripreso a praticare il Falun Gong e ha riacquistato la salute. Inoltre ha trovato un nuovo lavoro presso l'impianto di produzione petrolifera del Dongxin.

L'arresto e la condanna dei coniugi

Zhang e sua moglie Wang, furono arrestati entrambi il 13 maggio 2005. La polizia colpì Zhang in testa talmente forte che i suoi vestiti erano inzuppati di sangue.

A causa delle numerose copie del libro Nove commentari sul Partito Comunista confiscate dalla loro casa, il Dipartimento di pubblica sicurezza della provincia dello Shandong formò una squadra speciale per indagare. In un centro di lavaggio del cervello situato nell'Hotel Shengli, immobilizzarono Zhang ammanettandolo e incatenandolo su una sedia di ferro e interrogandolo per nove giorni. Durante quel periodo non gli permisero di dormire e lo colpirono con manganelli elettrici molte volte.

Il praticante fu arrestato il 22 maggio 2005 e trasferito al centro di detenzione, dove rimase legato in posizione a gambe divaricate su un letto per oltre un mese.

Rievocazione della tortura: Legato in posizione a gambe divaricate

Zhang e la moglie Wang comparvero dinnanzi al Tribunale di Huaitai il 1° marzo 2006. I loro avvocati presentarono per loro dichiarazioni di non colpevolezza. Il 28 luglio 2006 il giudice condannò Zhang a otto anni e Wang a sette anni e mezzo.

Mentre scontava la pena nella Prigione della provincia dello Shandong, Zhang venne costantemente picchiato e privato del sonno. Una volta fu picchiato da otto detenuti, il che gli causò uno stato di shock due volte in due giorni; come conseguenza non riuscì a camminare per due settimane. La gamba destra, il braccio destro e la schiena rimasero gravemente feriti e il dolore durò per diversi anni dopo il suo rilascio. Le autorità impedirono ai familiari di fargli visita o scrivergli durante la pena detentiva.

La miserabile morte di Wang

Wang è stata costretta a stare in piedi per molte ore ogni giorno per oltre 40 giorni nella Prigione femminile della provincia dello Shandong. Dormiva solo due o tre ore al giorno. Le detenute istigate dalle guardie, la picchiavano e la insultavano verbalmente a piacimento. Le proibivano anche le visite dei familiari e le impedivano di acquistare beni di prima necessità. Le guardie aggiungevano droghe sconosciute al suo cibo, che le hanno causato lo sviluppo di protuberanze estremamente pruriginose su tutto il corpo.

A causa delle torture e della somministrazione di farmaci, i capelli della praticante erano diventati grigi, i suoi denti si erano allentati e aveva costantemente la pressione arteriosa alta. È morta l'11 febbraio 2013, tre mesi dopo il suo rilascio dalla prigione. Aveva solo 52 anni.

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