(Minghui.org) Lo scorso 15 maggio Zhang Lianyu, di Pechino, è stata processata nella propria abitazione e condannata a un anno con due anni di libertà vigilata. La donna si è rifiutata di firmare il verdetto e i funzionari del Tribunale distrettuale di Yanqing hanno costretto i suoi familiari a firmare per lei.

Il calvario di Zhang è iniziato con il suo arresto di sei anni fa. Alle 10:00 del 14 maggio 2018 due agenti in borghese della Stazione di polizia di Xiadu si sono presentati improvvisamente a casa sua. Un uomo le ha parlato mentre l'altro si stava aggirando nei dintorni. Dopo aver notato una stampante e un ritratto del fondatore del Falun Gong, il secondo uomo ha immediatamente chiamato altri agenti, che hanno ignorato Zhang quando ha chiesto di vedere i loro documenti. La polizia ha fatto irruzione nell'appartamento e le ha confiscato i libri del Falun Gong.

Il Falun Gong è una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Dopo cinque ore gli agenti hanno portato Zhang e gli oggetti confiscati alla Stazione di polizia di Xiadu. A mezzanotte la donna è stata accompagnata all'agenzia di controllo, il Dipartimento di polizia del distretto di Yanqing e, due ore dopo,è stata trasferita al Centro di detenzione del distretto di Changping, che le ha negato l'incarcerazione dopo che non ha superato l'esame fisico richiesto. Alle 6:00 del mattino del 15 maggio 2018 Zhang è stata riportata alla stazione di polizia e, a mezzogiorno è stata rilasciata su cauzione.

In seguito la polizia ha continuato a molestare Zhang a casa, cercando di farla rinunciare alla sua fede. La donna non ha potuto fare altro che vivere da sfollata. Tuttavia, dopo che la sua salute è peggiorata, alla fine è tornata a casa. Non appena la polizia l'ha scoperto, ha affrettato il procedimento contro di lei che si è concluso, il 15 maggio scorso, con il processo nella sua abitazione e la condanna.