(Minghui.org) Il 25 settembre di quest’anno la signora Chen Fengxia, una donna 67enne della città di Chengde, nella provincia dell’Hebei, ha ricevuto un mandato di arresto formale perché pratica il Falun Gong. Ora è trattenuta presso il secondo Centro di detenzione della città di Chengde, ed è in attesa di incriminazione.
La donna, nata a maggio del 1958, è stata inizialmente arrestata nell'ascensore del suo condominio, la mattina presto del 12 luglio dello scorso anno, da diversi agenti in borghese del Dipartimento di polizia del distretto di Gaoxin che l’hanno portata nel suo appartamento, dove hanno cercato di farle imprimere le sue impronte digitali sulla serratura intelligente. Non riuscendoci, l'hanno trascinata al piano di sotto, provocandole diversi lividi sul corpo.
Più tardi quel giorno, la signora Chen ha avuto un malore ed è stata portata d'urgenza in ospedale, dove l’hanno tenuta una notte in osservazione; è stata rilasciata su cauzione il giorno successivo. Al ritorno a casa ha notato che i suoi libri del Falun Gong, il ritratto del suo fondatore e altri oggetti di valore erano spariti. Il capitano Mao Kai, dell'Ufficio di sicurezza interna del distretto di Gaoxin, ha poi ammesso di aver mandato nel suo appartamento un gruppo di agenti, che hanno forzato la porta e sostituito la serratura intelligente.
Mao è tornato il 15 luglio dello scorso anno dalla donna e le ha ordinato di firmare un modulo di cauzione per un anno, ma lei si è rifiutata di farlo, mentre uno dei subordinati di Mao videoregistrava l'intera conversazione.
Il 18 settembre dello scorso anno il capitano Hou Shouyin, dell'Ufficio per la sicurezza interna della contea di Chengde, ha mandato due agenti a bussare alla porta di Fengxia (la contea di Chengde è amministrata dall’omonima città), ma la donna non era in casa, così hanno affisso una convocazione sulla sua porta. Hou ha chiamato la figlia della signora Chen il 12 ottobre per comunicarle che avevano sottoposto il caso della madre alla procura locale.
L'11 settembre di quest’anno gli agenti della Stazione di polizia di Shidongzigou hanno arrestato la signora Chen mentre era sull’autobus, affermando di aver eseguito un ordine dell'Ufficio di sicurezza interna della contea di Chengde di prenderla in custodia dopo la scadenza di un anno.
Subito dopo l'arresto, Fengxia è collassata e ha perso conoscenza; il capitano Hou e i suoi ufficiali l'hanno portata in ospedale per farle fare una visita medica. Nonostante fosse priva di sensi l'hanno tenuta sollevata e le hanno pizzicato le braccia, ma il medico ha detto che non poteva fare una TAC a una persona priva di sensi.
Quel giorno, verso le 18:00, Hou ha tradotto la signora Chen, ancora semi-cosciente, al secondo Centro di detenzione della città di Chengde, ma le guardie in servizio si sono rifiutate di rinchiuderla, perché non era stata sottoposta a visita medica. Hou ha assicurato loro di aver parlato con il direttore, che aveva acconsentito all’incarcerazione a patto che respirasse ancora.
Hou ha promesso di consegnare tutta la documentazione richiesta in seguito, ma le guardie hanno insistito per vedere il referto della visita medica; a quel punto Hou ha chiamato un conoscente dell'ospedale 266 e gli ha detto che aveva bisogno di un timbro autenticato, poi ha accompagnato la signora Chen in quell'ospedale, l’ha fatta entrare, ma la donna si è rifiutata di sottoporsi alla visita medica e, durante la colluttazione, è caduta dalla sedia a rotelle; il medico ha detto che in quella situazione non poteva sottoporla a visita medica. Hou ha ribadito che gli serviva solo un timbro, non una visita medica vera e propria. Alla fine l’ufficiale ha ottenuto il timbro e ha fatto rinchiudere la signora Chen al centro di detenzione intorno alle 22:00. La sua famiglia ha assunto un avvocato per sporgere denuncia contro Hou e gli altri agenti coinvolti nel caso, tra cui Qi Jianfei e Yuan Bingnan. L'avvocato ha presentato la denuncia alle agenzie governative competenti della contea di Chengde il 24 settembre.
Il giorno dopo i familiari di Fengxia hanno ricevuto una chiamata da Hou, il quale ha comunicato loro che era riuscito a ottenere un mandato di arresto per la donna.
Persecuzione passata
Nel 2006, mentre si recava all'ufficio governativo della cittadina di Dayingzi per un'altra questione, la signora Chen scrisse "Verità, Compassione, Tolleranza" su un pezzo di carta delle dimensioni di una piccola scatola di fiammiferi. Un impiegato statale la denunciò subito alla polizia, al che circa sette agenti si presentarono subito alla sua porta, facendo irruzione in casa sua e portandola al Carcere di Kuancheng.
La signora Chen fu interrogata e torturata, legata a una sedia di ferro e picchiata, così che la sua malattia cardiaca si ripresentò. La polizia la rilasciò due settimane dopo, non prima di aver estorto 3.000 yuan (circa 360 euro) alla sua famiglia.
Quando nel 2009 la donna inviò delle lettere alle agenzie governative esortandole a cessare la persecuzione dei praticanti del Falun Gong, la polizia la seguì e la arrestò il 27 settembre di quell'anno. La trattennero nel Carcere della contea di Luanping e poi le inflissero una pena imprecisata e la obbligarono ai lavori forzati. Mentre era detenuta nel Campo di lavoro femminile della città di Tangshan, fu costretta a stare in piedi nella neve indossando abiti leggeri, e le guardie la colpirono anche con manganelli elettrici.
Un anno dopo fu trasferita al Campo di lavoro femminile della città di Shijiazhuang, dove subì torture simili: le presero a schiaffi le orecchie fino a farla diventare sorda, così forte da fargliele sanguinare e suppurare per quattro anni. Riportò diverse costole rotte, la schiena piena di lividi e, a causa delle torture prolungate, le venne un grave prolasso rettale.
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