(Minghui.org) Lo scorso 30 ottobre, il deputato Chris Smith (R-NJ), copresidente della Commissione esecutiva del Congresso sulla Cina (CECC), ha pubblicato un annuncio sulla sua pagina web del Congresso, criticando il coinvolgimento di Cisco nella repressione del Falun Gong da parte del Partito Comunista Cinese (PCC). Questo annuncio è stato fatto dal rappresentante Smith insieme al rappresentante John Moolenaar (R-MI), presidente della Commissione speciale della Camera sul Partito Comunista Cinese.

Il deputato Chris Smith (R-NJ) e il deputato John Moolenaar (R-MI)
Questi due legislatori sono noti per aver denunciato le violazioni dei diritti umani in Cina, in una lettera inviata il 29 ottobre al procuratore generale degli Stati Uniti D. John Sauer, lo hanno esortato a consentire il proseguimento del procedimento contro Cisco Systems, Inc., e a determinare se il colosso tecnologico statunitense abbia progettato uno strumento su misura per aiutare il PCC nella sua persecuzione sistematica dei praticanti del Falun Gong.
In particolare, hanno contattato il Procuratore Generale per i casi della Corte Suprema per esortare la Corte a respingere la richiesta di Cisco di un mandato di certiorari nel caso Cisco Systems, Inc. v. Doe I, che secondo loro, dovrebbe essere riesaminato nel merito piuttosto che ulteriormente rinviato.
Secondo un recente rapporto dell'Associated Press (AP), "Una presentazione di Cisco esaminata dall'AP del [2008], affermava che i suoi prodotti potevano identificare oltre il 90% del materiale del Falun Gong sul web, e altre presentazioni esaminate dall'AP mostrano che Cisco ha presentato il materiale del Falun Gong come una 'minaccia' e ha creato un sistema informativo nazionale per tracciare i fedeli del Falun Gong".
Nella loro lettera, i deputati Smith e Moolenaar hanno ribadito l'intento del Congresso, e indebolito la logica alla base della petizione di Cisco. "L'argomentazione di Cisco secondo cui la revisione della Corte Suprema è necessaria ora perché il caso danneggia la politica estera americana, è completamente sbagliata, e allo stesso modo, l'affermazione di Cisco secondo cui il Congresso avrebbe autorizzato la vendita della tecnologia è falsa", hanno scritto. "È assurdo pensare che il Congresso avrebbe sostenuto la vendita di uno strumento progettato appositamente per promuovere la persecuzione religiosa".
I legislatori hanno sottolineato che "le aziende americane non devono rendersi complici nel favorire le violazioni dei diritti umani da parte del PCC" e hanno sottolineato il lavoro svolto in passato dal Congresso per mettere in luce tali crimini contro l'umanità, dalle udienze congressuali ai rapporti pubblicati e ben documentati.
In conclusione, il deputato Smith e Moolenaar hanno chiesto al Procuratore Generale Sauer di unirsi a loro nel raccomandare alla Corte Suprema di respingere la petizione, affermando che "i querelanti nel caso Cisco aspettano il loro giorno in tribunale dal 2011, e la revisione della Corte Suprema aggiungerebbe inutili ritardi".
"Per quasi due decenni, ho lanciato l'allarme sul ruolo delle aziende tecnologiche statunitensi nel favorire la sorveglianza cinese e sulle conseguenti implicazioni in materia di diritti umani", ha scritto Smith, un importante legislatore ed esperto di politiche cinesi. "Questo caso è un tragico esempio delle implicazioni concrete della produzione di tecnologia per il PCC da parte di un'azienda statunitense: persecuzioni diffuse, molestie, intimidazioni e persino torture".
La lettera integra la memoria di Smith, presentata lo scorso aprile, a sostegno dei querelanti, e in opposizione alla richiesta di un mandato di certiorari avanzata da Cisco. Nella memoria, Smith ha affermato che il diritto federale e la politica estera degli Stati Uniti, si sono da tempo concentrati sull'affrontare e condannare le violazioni dei diritti umani in Cina.
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