(Minghui.org) Circa otto anni fa, ho incontrato spesso diverse praticanti che erano state arrestate e condannate illegalmente. La situazione di una, in particolare, era molto difficile: dopo l’arresto non aveva nessuno che si prendesse cura dei suoi nipoti in tenera età, che desse loro da mangiare, li portasse all’asilo o che facesse i lavori domestici.
Prima di iniziare a praticare la Falun Dafa avevo molte malattie. La più grave era un disturbo cardiaco che mi causava forti dolori. Dovevo riposare per un po’ dopo aver salito le scale e non potevo portare cose pesanti. Poco dopo aver iniziato a praticare la Falun Dafa, la mia salute è migliorata. Non ho più preso le medicine su cui facevo affidamento e la mia famiglia ne è stata felicissima. Sono grata al Maestro!
Quando ho visto che la famiglia di una praticante aveva bisogno di aiuto, ho ricordato che il Maestro ci ha insegnato ad avere compassione; quindi, non avrei dovuto aiutare un’amica praticante? Ma avevo anche delle responsabilità a casa. Una delle mie nipoti frequentava la scuola elementare e l’altra era neonata. Mio figlio e mia nuora erano occupati a lavorare; mio marito è anziano. Cucino per la famiglia, svolgo le faccende domestiche, ecc... Non ero sicura di potermi assumere altre responsabilità.
Anche mio marito è praticante, quando gli ho detto di voler aiutare un’amica praticante e la sua famiglia, ha accettato di occuparsi della maggior parte delle nostre faccende domestiche.
All’inizio, anche altri praticanti hanno accettato di fare i turni: la mattina, per portare all’asilo i nipoti delle nostre due famiglie e nel pomeriggio, per andare a riprenderli. Ma col passare del tempo sono rimasta sola a portare i bambini a scuola e a riportarli a casa, perché gli altri praticanti avevano varie altre cose di cui occuparsi.
Ho pensato: “Questo è ciò che voglio fare”; così, quando gli altri praticanti hanno smesso di aiutarmi, non mi sono arrabbiata. Ho aiutato la famiglia della praticante in ogni condizione climatica per anni, con la pioggia o con il sole.
In inverno, in piedi nella neve ad aspettare i bambini, con mani e piedi intorpiditi dal freddo. In estate, insieme ai bambini, stretti nell’autobus sovraffollato e caldo: è stato davvero difficile.
Alla fine, quando andavo a prendere i bambini, chiedevo a mio marito di accompagnarmi col triciclo. Salivamo sul mezzo e portavamo a casa, per primi, i nipoti dell’altra praticante.
Col passare del tempo, i bambini sono cresciuti e non potevano più stare sul triciclo; quindi, abbiamo dovuto prendere un taxi minivan. Una volta, chiacchierando con l’autista donna, mi ha chiesto: “Questi sono tutti figli tuoi?” Le ho risposto: “No, mi occupo di loro per una mia amica”. Lei ha pensato che fossi una tata e mi ha chiesto: “Quanto ti pagano al mese per occuparti di così tanti bambini?”
Quando le ho detto che non ero pagata, ha esclamato: “Sei bravissima! Chi al giorno d’oggi lavora gratis?” Ho risposto: “Io! Perché pratico la Falun Dafa. Il nostro Maestro ci chiede di essere brave persone e di pensare prima agli altri. Sto solamente compiendo il mio dovere”. Commossa, ha detto: “Voi praticanti della Falun Dafa siete davvero straordinari!”
Abbiamo dovuto riprendere l’autobus per risparmiare. Un giorno, un borseggiatore mi ha rubato il portafoglio. Non me ne sono accorta perché in quel momento ero concentrata sui bambini. Non l’ho detto a nessuno.
I bambini erano facili da accudire quando erano piccoli, ma crescendo sono diventati difficili da gestire e dispettosi. Quando ne richiamavo uno, l’altro scappava. Ne prendevo uno e scappava di nuovo l’altro. Una volta, quando sono andata a prenderli a scuola, sono stati disobbedienti: erano in strada e hanno calciato un pallone, avrebbero voluto rincorrerlo in strada a riprenderlo. Era di pomeriggio, l’ora di punta per i pendolari, quindi ho dovuto urlare e fermarli.
La praticante in prigione che ho aiutato prendendomi cura dei nipoti, era stata torturata. Dopo essere stata rilasciata, non era in grado di prendersi cura di sé. Nel frattempo, il marito aveva divorziato, quindi, io e sua figlia ci siamo prese cura di lei. Ma la figlia dovendo andare al lavoro, la lasciava sola in casa. Mi preoccupavo per lei e spesso me ne prendevo cura. Studiavamo la Fa insieme e la incoraggiavo a mantenere pensieri retti. Recitavamo la Fa del Maestro sulle tribolazioni: “Niente è veramente insopportabile o impossibile”.
I nostri nipoti sono ormai grandi. Nel superare grandi tribolazioni, quella praticante non ha vacillato nella sua fede nella Dafa. Queste esperienze mi hanno aiutata a eliminare i pensieri umani nel mezzo delle difficoltà e a rafforzare i miei pensieri retti per pensare prima agli altri.
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