(Minghui.org) Due residenti della città di Jieyang, nella provincia del Guangdong, sono state processate il 21 febbraio per aver praticato il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999. La signora Yuan Yinying, di 74 anni, e la signora Zheng Zuejun, di 61 anni, sono state prese di mira per il solo fatto di praticare il Falun Gong.

Il Tribunale del distretto di Jiedong, nella città di Jieyang, non ha notificato alle loro famiglie l'udienza virtuale, come previsto dalla legge. I familiari della signora Yuan hanno assunto un avvocato per rappresentarla, che ha comunicato loro la data del processo. Poiché la famiglia della signora Zheng non ha assunto un avvocato, la sua famiglia non era a conoscenza dell'udienza. Le signore Yuan e Zheng sono ora in attesa del verdetto recluse presso il Centro di detenzione della città di Jieyang.

Il calvario delle signore Yuan e Zheng è iniziato nel marzo dello scorso anno, quando qualcuno nella vicina città di Chaozhou (sempre nella provincia del Guangdong) ha riferito di averle viste distribuire materiale del Falun Gong. La polizia della città di Chaozhou ha sospettato che fosse opera dei praticanti del Falun Gong della città di Jieyang. Hanno chiesto aiuto all'Ufficio 610 della provincia del Guangdong, che ha incaricato l'Ufficio 610 della città di Jieyang di monitorare i praticanti locali. Dopo un periodo di sorveglianza, quest'ultimo ufficio ha sospettato che le signore Zheng, Yuan e Lin Jieshan distribuissero il materiale nella città di Chaozhou.

La casa della signora Zheng è stata perquisita il 9 maggio dello scorso anno da agenti delle Divisioni di sicurezza interna della città di Chaozhou, della contea di Raoping, della città di Jieyang e del distretto di Rongcheng, della Stazione di polizia di Dongsheng e di quella di Ronghua.

La polizia ha poi portato la signora Zheng presso la sua vecchia casa, che lei ha detto essere stata venduta. Non le hanno creduto finché non hanno visto che lì vivevano altre persone. Quella sera gli agenti hanno fatto irruzione nella casa della signora Lin e l'hanno portata alla Stazione di polizia di Dongsheng. La signora Lin è stata rilasciata poche ore dopo, per poi essere nuovamente arrestata nel giro di pochi giorni. La polizia l'ha trattenuta per 10 giorni e poi l'ha rilasciata. Le signore Zheng e Yuan sono rimaste recluse presso il Centro di detenzione della città di Jieyang.

Precedenti persecuzioni della signora Yuan: due anni di lavori forzati e cinque di prigione

La signora Yuan, il 1° gennaio 2000, si è recata a Pechino per fare appello al Falun Gong ed è stata arrestata da alcuni agenti del Dipartimento di polizia del distretto di Rongcheng, che erano di stanza a Pechino per catturare i praticanti di Jieyang. L'hanno portata all'Ufficio di collegamento della città di Jieyang a Pechino, l'hanno perquisita e le hanno sequestrato 800 yuan (circa 100 euro) e il documento d'identità. La polizia non le ha ancora restituito né i soldi né i documenti.

La signora Zheng è stata trattenuta in una piccola cella con più di 10 altri praticanti. Durante il giorno non è stato permesso loro di sedersi. A ciascuno di loro sono stati dati due panini al vapore ogni giorno e sono state concesse solo due pause per l’utilizzo del bagno. La polizia ha chiesto al marito della signora Zheng di pagare 50.000 yuan (circa 6.480 euro) in cambio del suo rilascio. Il marito è riuscito a dare solo poco più di 10.000 yuan (circa 1.280 euro). È stata quindi riportata a Jieyang e trattenuta per due settimane. Dopo il rilascio, la polizia ha ripetutamente perseguitato lei e la sua famiglia.

Un totale di 280 praticanti, tra cui le signore Yuan e Zheng, hanno praticato il Falun Gong in una piazza locale per protestare contro i ripetuti arresti per aver perseverato nel mantenere la propria fede. Sono stati tutti arrestati. Alla signora Yuan sono stati inflitti due anni di lavori forzati.

Mentre la signora Yuan scontava la pena, la sua famiglia ha dovuto affrontare continue minacce da parte della polizia. Dopo il suo rilascio, la polizia ha continuato a perseguitarla a casa e a monitorare il suo telefono e altre attività. Il marito non è riuscito a sopportare la pressione. La sua salute si è deteriorata e, all'inizio di marzo 2003, è deceduto.

Il 12 gennaio 2006 la signora Yuan è stata arrestata a casa e portata al Centro di detenzione della città di Jieyang. Ha sviluppato l’ipertensione e ha avuto una ricaduta della tubercolosi linfatica, ma il centro di detenzione si è rifiutato di fornirle cure mediche, sostenendo che tanto non avrebbe preso alcun farmaco, anche se le fosse stata diagnosticata una patologia.

Il 21 luglio 2006 la signora Yuan è stata segretamente condannata a cinque anni di carcere. Si è rifiutata di firmare il verdetto. Il 27 luglio 2006 tre persone le hanno afferrato la mano nel tentativo di costringerla, ma la praticante si è opposta fermamente.

Nell'agosto 2006 la signora Yuan è stata rinchiusa nel Carcere femminile della provincia del Guangdong. Mentre era detenuta lì, le guardie la costringevano a leggere e guardare ogni giorno video che diffamavano il Falun Gong. Hanno anche istigato le detenute a pronunciare parole oscene per insultarla. La sorvegliavano 24 ore su 24, anche quando andava in bagno. Si è rifiutata di assecondare le richieste delle guardie ed è stata spesso sottoposta a vari abusi, tra cui stare a lungo in piedi o seduta, negazione dell’uso del bagno e della doccia, privazione del sonno, impossibilità di acquistare beni di prima necessità, negazione di visite, telefonate e lettere dei familiari.

Precedenti persecuzioni contro la signora Zheng

La signora Zheng, il 1° gennaio 2000, si è recata a Pechino per fare appello per il Falun Gong ed è stata portata all'Ufficio di collegamento della città di Jieyang a Pechino da un agente in borghese, che le ha confiscato i documenti e i contanti e l'ha tenuta in una piccola cella. Quel giorno le ha dato da mangiare solo due panini al vapore. Il giorno successivo, il Dipartimento di polizia del distretto di Rongcheng, nella città di Jieyang, ha inviato delle persone a Pechino per recuperarla. È stata trattenuta a Jieyang per 15 giorni e multata di 6.500 yuan (circa 830 euro). Prima di essere rilasciata, è stata costretta a pagare 800 yuan al centro di detenzione locale.

Il datore di lavoro della signora Zheng le ha chiesto di scrivere delle dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong prima di poter riprendere il lavoro. La famiglia temeva di essere coinvolta e l'ha rimandata nella sua città natale, nella contea di Raoping. All'inizio di marzo 2000, durante le due riunioni politiche annuali del regime comunista, la polizia di Jieyang l'ha riportata indietro e l'ha trattenuta in un centro per il lavaggio del cervello per un periodo di tempo imprecisato.

Il 22 giugno 2000 la signora Zheng è stata indotta con l'inganno a presentarsi in un ufficio di polizia ed è stata arrestata, trattenuta per un giorno e poi rilasciata. Il 25 giugno dello stesso anno, le signore Zheng, Yuan e altri 278 praticanti hanno praticato il Falun Gong in una piazza. Sono stati tutti arrestati e portati nelle rispettive stazioni di polizia locali. La signora Zheng è stata trattenuta per due settimane e multata di 600 yuan (circa 76 euro) prima di essere trasferita in una stazione di polizia, dove è stata trattenuta fino al 6 settembre 2000. Anche in questo caso le è stata inflitta una multa di oltre 1.400 yuan (circa 180 euro). Quello stesso giorno il marito ha chiesto il divorzio, temendo di essere coinvolto e perseguitato. Lei ha compreso le sue preoccupazioni e ha firmato i documenti.

Il giorno dopo, il 7 settembre 2000, la signora Zheng è stata condannata ai lavori forzati, per un periodo sconosciuto. Le guardie del campo di lavoro l'hanno costretta a guardare ogni giorno video che diffamano il Falun Gong. Poi l'hanno costretta ai lavori forzati dalle 5:00 del mattino alle 23:00. Allo scadere del termine, le guardie l'hanno trattenuta per altri 40 giorni prima di rilasciarla.

Negli anni successivi, la signora Zheng è stata molestata a casa numerose volte, e le è stato ordinato di firmare dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong.