Nome: Wang HongbingNome cinese: 王红兵Sesso: DonnaEtà: 73 anniCittà: FushunProvincia: LiaoningOccupazione: N/DData della morte: Inizio 2020Data dell'ultimo arresto: 18 aprile 2009Luogo di detenzione più recente: Carcere femminile della provincia del Liaoning
All'inizio del 2020 Wang Hongbing, di 73 anni residente a Fushun nella provincia del Liaoning, è deceduta, appena tre anni dopo aver finito di scontare una condanna a sette anni e mezzo per la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere fisico e spirituale che viene perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.
Il 18 aprile 2009 Hongbing è stata arrestata durante una retata della polizia e, successivamente, è stata condannata a sette anni e mezzo di prigione. Il 28 novembre 2009 è stata rinchiusa nel Carcere femminile della provincia del Liaoning. Al suo arrivo in prigione, la caposquadra responsabile ha incaricato due detenute di sorvegliarla 24 ore su 24 e di trasformarla. La caposquadra ha minacciato di negarle cibo e acqua se non si fosse rifiutata di rinunciare al Falun Gong. La donna veniva spesso picchiata arbitrariamente sulla testa dalle detenute, che la costringevano anche a restare tutto il giorno in posizione eretta.
In pieno inverno, le guardie hanno spogliato la signora Wang fino agli indumenti intimi, facendola rabbrividire per il freddo. Quando le guardie e le detenute la picchiavano, le ordinavano di non guardarle, dicendo: “Chi ti ha picchiata?”. Quando Hongbing ha biasimato le guardie per essersi sottratte alle loro responsabilità, quest'ultime l'hanno picchiata ancora più selvaggiamente. La donna non riusciva nemmeno ad alzarsi da terra, ma le hanno ordinato lo stesso di rimanere in piedi.
Le percosse sono durate per sei giorni consecutivi. Le detenute hanno ordinato alla signora Wang di scrivere dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong, ma lei si è rifiutata. Ne hanno scritta una e le hanno afferrato le mani per apporre le sue impronte digitali; hanno poi presentato il documento alle guardie, come prova per aver fatto il loro lavoro di “trasformazione” della signora Wang.
La sua persecuzione, però, non è finita lì. Hongbing e altre praticanti incarcerate sono state sottoposte a continui riesami, per verificare se fossero ancora ferme nel rinunciare alla loro fede. Ogni volta che i risultati venivano ritenuti “insoddisfacenti”, le guardie impedivano loro di mangiare o di bere, e ordinavano alle detenute di picchiarle sulla testa. Erano anche costrette a stare in piedi dalla mattina alla sera. Per istigare ulteriormente l'odio verso le praticanti, le guardie facevano fare alle detenute turni notturni di due ore ciascuna, durante i quali dovevano rimanere in piedi. Le detenute a loro volta si scagliavano contro le praticanti e le maltrattavano ulteriormente. La signora Wang si sentiva spesso la testa pesante, a causa delle percosse.
Quando è stata rilasciata, nell'ottobre 2016, era stordita e camminava zoppicando. Ha anche saputo che la sua pensione era stata sospesa nel mese di giugno 2016. Le sue richieste di ripristino della pensione sono state ripetutamente respinte. Inoltre, l'ufficio locale per la previdenza sociale le ha ordinato di restituire tutte le prestazioni pensionistiche erogate durante il periodo in cui era detenuta. Lei e il marito avevano divorziato da tempo, prima del suo ingresso in prigione, e non aveva altre fonti di reddito.
La sorella minore, Wang Hongxia, di 67 anni, ha deciso di prendersi cura di lei. Il 18 aprile 2019 anche Hongxia è stata arrestata per aver praticato il Falun Gong e le sono stati inflitti sette anni di prigione. La donna è stata rilasciata nell'aprile 2016, ha affittato un appartamento e ha invitato la sorella a vivere con lei. Faceva lavori saltuari per mantenere entrambe. Ha notato che la sorella spesso rimaneva seduta per lunghe ore con lo sguardo assente.
Nell'autunno del 2018 Hongbing ha avuto un ictus ed è entrata in stato vegetativo. All'inizio del 2020 è deceduta.
Mentre era ancora in lutto per la scomparsa della sorella, il 13 giugno dell'anno scorso Hongxia è stata nuovamente arrestata e successivamente condannata a quattro anni. Attualmente sta scontando la pena nel Carcere femminile della provincia del Liaoning.
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